S. FAUSTI - La gloria di Gesù, il Figlio, viene dal Padre Suo, che è colui che essi chiamano loro Dio.infatti vogliono uccidere il Figlio che lo rivela. Gesù lo conosce ed è venuto a mostrarcelo , perchè anche noi lo conosciamo .Essi mentono, quando dicono di conoscerlo; lui mentirebbe se dicesse di non conoscerlo. Il riso di Abramo , negli antichi negli antichi commenti, è interpretato anche come espressione di gioia. Gesù fa una" rilettura cristiana" del suo riso per il figlio promesso. Isacco è visto come figura del Messia, il discendente nel quale saranno benedetti tutti i popoli."Il mio giorno" è quello dell'esistenza di Gesù tra noi . Abramo, per la fede nella promessa, ha creduto e ha "visto" questo giorno. Chi può aver visto Abramo se non colui che Abramo, nella fede, vide e credette?
S. KAROL WOJTYLA - DIO DELL'ALLEANZA Ma Abramo sapeva che era Lui. Unicamente Lui. Riconobbe la Voce. Riconobbe la promessa. Un anno dopo, insieme con Sara, gioivano della nascita di un figlio, anche se erano avanti con gli anni. Un figlio - questo significa paternità e maternità. Diventerai padre, Abramo, diventerai padre di una moltitudine di popoli. D'ora in poi, il tuo nome sarà :"Abraham". Ti benedirò in questo nome. In questo nome moltiplicherò i tuoi discendenti, fino all'estremità della terra. Questo nome indicherà : colui che "ebbe fede sperando contro ogni speranza"
LETTURA DEL GIORNO Dal libro della Gènesi Gen 17,3-9
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me. ecco la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».
VANGELO DEL GIORNO Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 8,51-59
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno''. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: ''È nostro Dio!'', e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
PAROLE DEL SANTO PADRE Vi invito a prendere, oggi, cinque minuti, dieci minuti, seduti, senza radio, senza tv; seduti, e pensare alla propria storia: le benedizioni e i guai, tutto. Le grazie e i peccati: tutto. E guardare lì la fedeltà di quel Dio che è rimasto fedele alla sua alleanza, è rimasto fedele alla promessa che aveva fatto ad Abramo, è rimasto fedele alla salvezza che aveva promesso in suo Figlio Gesù. Sono sicuro che in mezzo alle cose forse brutte – perché tutti ne abbiamo, tante cose brutte, nella vita – se oggi facciamo questo, scopriremo la bellezza dell’amore di Dio, la bellezza della sua misericordia, la bellezza della speranza. E sono sicuro che tutti noi saremo pieni di gioia. (Santa Marta, 6 aprile 2017)
-->La libertà più vera, quella dalla schiavitù del peccato, è scaturita dalla Croce di Cristo. Siamo liberi dalla schiavitù del peccato per la croce di Cristo. Proprio lì dove Gesù si è lasciato inchiodare, si è fatto schiavo, Dio ha posto la sorgente della liberazione dell’uomo. Questo non cessa di stupirci: che il luogo dove siamo spogliati di ogni libertà, cioè la morte, possa diventare fonte della libertà. Ma questo è il mistero dell’amore di Dio: non lo si capisce facilmente, lo si vive. (Udienza generale, 6 ottobre 2021)
S. FAUSTI - La gloria di Gesù, il Figlio, viene dal Padre Suo, che è colui che essi chiamano loro Dio.infatti vogliono uccidere il Figlio che lo rivela.
RispondiEliminaGesù lo conosce ed è venuto a mostrarcelo , perchè anche noi lo conosciamo
.Essi mentono, quando dicono di conoscerlo; lui mentirebbe se dicesse di non conoscerlo. Il riso di Abramo , negli antichi negli antichi commenti, è interpretato anche come espressione di gioia. Gesù fa una" rilettura cristiana" del suo riso per il figlio promesso. Isacco è visto come figura del Messia, il discendente nel quale saranno benedetti tutti i popoli."Il mio giorno" è quello dell'esistenza di Gesù tra noi . Abramo, per la fede nella promessa, ha creduto e ha "visto" questo giorno.
Chi può aver visto Abramo se non colui che Abramo, nella fede, vide e credette?
S. KAROL WOJTYLA - DIO DELL'ALLEANZA
RispondiEliminaMa Abramo sapeva che era Lui.
Unicamente Lui.
Riconobbe la Voce. Riconobbe la promessa.
Un anno dopo, insieme con Sara, gioivano
della nascita di un figlio,
anche se erano avanti con gli anni.
Un figlio - questo significa paternità e maternità.
Diventerai padre, Abramo, diventerai
padre di una moltitudine di popoli.
D'ora in poi, il tuo nome sarà :"Abraham".
Ti benedirò in questo nome.
In questo nome moltiplicherò i tuoi discendenti,
fino all'estremità della terra.
Questo nome indicherà : colui che "ebbe fede
sperando contro ogni speranza"
LETTURA DEL GIORNO
RispondiEliminaDal libro della Gènesi
Gen 17,3-9
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me. ecco la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 8,51-59
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno''. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: ''È nostro Dio!'', e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Vi invito a prendere, oggi, cinque minuti, dieci minuti, seduti, senza radio, senza tv; seduti, e pensare alla propria storia: le benedizioni e i guai, tutto. Le grazie e i peccati: tutto. E guardare lì la fedeltà di quel Dio che è rimasto fedele alla sua alleanza, è rimasto fedele alla promessa che aveva fatto ad Abramo, è rimasto fedele alla salvezza che aveva promesso in suo Figlio Gesù. Sono sicuro che in mezzo alle cose forse brutte – perché tutti ne abbiamo, tante cose brutte, nella vita – se oggi facciamo questo, scopriremo la bellezza dell’amore di Dio, la bellezza della sua misericordia, la bellezza della speranza. E sono sicuro che tutti noi saremo pieni di gioia. (Santa Marta, 6 aprile 2017)
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