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mercoledì 16 marzo 2016

"A FIN DE QUE CREAN" Ju 11,14 - 15


2 commenti:

  1. S FAUSTI - Gesù ha atteso che Lazzaro morisse. Dopo aver parlato di sonno e di risveglio , chiarisce l'equivoco : sta parlando della morte,dalla quale lo risveglia per rivelare la gloria di Dio.
    Sembra assurdo : annunciando che l'amico Lazzaro è morto, gioisce per i suoi discepoli di non essere stato là per guarirlo.
    La risurrezione di Lazzaro sarà per i discepoli il segno che fa loro credere in Gesù come "Risurrezione e Vita".
    Anche se il morto, separato da tutti,non è più amico di nessuno, il Signore gli resta amico e gli viene incontro.
    La sua decisione di andare verso l'amico corrisponde a quella di andare verso la propria morte, piena anche per Lui di desiderio e di angoscia.

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  2. Prima Lettura

    Dal libro del profeta Ezechièle
    Ez 37,12-14

    Così dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d'Israele.
    Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
    Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.



    Seconda Lettura

    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
    Rm 8,8-11

    Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
    Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
    Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 11, 3-7.17.20-27.33b-45

    In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».
    Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

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