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martedì 22 marzo 2016

"SEÑOR, SI HUBIERAS ESTADO AQUÍ" Ju 11,21 - 22




3 commenti:

  1. S. FAUSTI - Gesù, all'annuncio della malattia di Lazzaro, dimorò dov'era due giorni (v 6) e disse ai discepoli di essere contento per loro di non essere stato a Betania (15) altrimenti avrebbe soddisfatto l'attesa qui espressa da Marta e infine dai giudei.
    La nostra richiesta è sempre la stessa :
    che il Signore ci salvi dal dolore e dalla morte.
    A che serve un Dio che non aiuta? Secondo noi è assente proprio nel momento del bisogno. Quando vorremmo che " fosse qui" Lui sembra costantemente altrove.
    Marta si aspetta un miracolo.
    Sa che Gesù, se fosse stato lì, avrebbe guarito suo fratello; sa anche che è in grado di farlo tornare in vita, perché da Dio ottiene tutto. Ha fiducia che rianimerà Lazzaro.
    Il Signore lo farà, ma come occasione di rianimare in lei la fiducia in Lui, vita senza tramonto.

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  2. “Quando invochiamo Dio, quando ci apriamo a Lui,noi stessi siamo per primi “rimessi a nuovo”.E, viceversa,quando il mondo si chiude a Dio, quando distoglie lo sguardo da Lui,allora il mondo diventa come un pianeta che esce dalla sua orbita di gravitazione,e rotola via, senza meta, negli abissi del nulla.
    Il mondo allora è come una terra non più illuminata dal sole e in cui la vita si estingue. Quando un uomo perde Dio,egli non sa più essere retto,perché ha perduto il parametro di giudizio fondamentale...”
    BENEDETTO XVI

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  3. VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 11, 3-7.17.20-27.33b-45

    In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».
    Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
    Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
    Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
    Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Qui tocchiamo con mano che Dio è vita e dona vita, ma si fa carico del dramma della morte. Gesù avrebbe potuto evitare la morte dell’amico Lazzaro, ma ha voluto fare suo il nostro dolore per la morte delle persone care, e soprattutto ha voluto mostrare il dominio di Dio sulla morte. In questo passo del Vangelo vediamo che la fede dell’uomo e l’onnipotenza di Dio, dell’amore di Dio si cercano e infine si incontrano. […] E la risposta di Dio non è un discorso, no, la risposta di Dio al problema della morte è Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita… Abbiate fede!”. (Angelus, 29 marzo 2020)

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