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domenica 6 marzo 2016

LÁZARO DE BETANIA Ju 11,1



3 commenti:

  1. S. FAUSTI - "C'era un infermo, Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e Marta sua sorella".
    Siamo all'ultima chiamata, quella definitiva,
    che ci fa pienamente suoi discepoli.
    "Betania" significa "casa del povero" o "dell'aflitto", e richiama l'altra Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni il Battezzatore riconosce in Gesù il Figlio di Dio.
    Qui sarà riconosciuto da Marta.
    Lazzaro è infermo : non sta in piedi .Rappresenta ogni uomo che , davanti al male, prima vacilla, poi cade e infine muore.
    L'attività del Figlio dell'uomo è rialzare l'uomo dal suo male e risuscitarlo dalla morte.
    Lazzaro è l'unico miracolato di Giovanni che ha un nome proprio : è il primo che esce dal sepolcro per seguire il "Pastore Bello", che chiama ciascuna delle sue pecore per nome.
    Il suo nome significa "Dio aiuta" : nella morte, come nella nascita, nessuno se la cava da se stesso. Nessuno nasce senza madre, nessuno muore senza il Padre!

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  2. Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso,
    perché con la tua grazia possiamo camminare sempre
    in quella carità che spinse il tuo Figlio
    a consegnarsi alla morte per la vita del mondo.
    Egli è Dio, e vive e regna con te.



    Dio dei viventi,
    che hai manifestato la tua compassione
    nel pianto di Gesù per l’amico Lazzaro,
    ascolta con benevolenza il gemito della tua Chiesa,
    e chiama a vita nuova
    coloro che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.



    Prima Lettura
    Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.
    Dal libro del profeta Ezechièle
    Ez 37,12-14

    Così dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d'Israele.
    Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
    Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 129 (130)
    R. Il Signore è bontà e misericordia.
    Dal profondo a te grido, o Signore;
    Signore, ascolta la mia voce.
    Siano i tuoi orecchi attenti
    alla voce della mia supplica. R.

    Se consideri le colpe, Signore,
    Signore, chi ti può resistere?
    Ma con te è il perdono:
    così avremo il tuo timore. R.

    Io spero, Signore.
    Spera l'anima mia,
    attendo la sua parola.
    L'anima mia è rivolta al Signore
    più che le sentinelle all'aurora. R.

    Più che le sentinelle l'aurora,
    Israele attenda il Signore,
    perché con il Signore è la misericordia
    e grande è con lui la redenzione.
    Egli redimerà Israele
    da tutte le sue colpe. R.

    Seconda Lettura
    Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
    Rm 8,8-11

    Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
    Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
    Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

    Parola di Dio.

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  3. Acclamazione al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,
    chi crede in me non morirà in eterno. (Cf. Gv 11,25a.26)

    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo
    Io sono la risurrezione e la vita.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 11,1-45

    In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
    All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
    Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
    Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
    Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.

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