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martedì 1 marzo 2016

"Y YO EN EL PADRE" Ju 10,38-39


2 commenti:

  1. VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 10,31-42

    In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
    Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
    Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Il Dio fedele non può rinnegare se stesso, non può rinnegare noi, non può rinnegare il suo amore, non può rinnegare il suo popolo, non può rinnegare perché ci ama. Questa è la fedeltà di Dio. Lui è fedele, lui mi conosce, lui mi ama. Mai mi lascerà solo. Mi porta per mano. Cosa posso volere? Cosa di più? Cosa devo fare? Esulta in speranza. Esulta nella speranza, perché il Signore ti ama come padre e come madre. (Messa Santa Marta, 22 marzo 2018)

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  2. GV 10,32-42 S. FAUSTI - Giovanni non riferisce il processo davanti al sinedrio,
    perché presenta tutta la vita di Gesù come un processo. Allo stesso modo non racconta la Trasfigurazione, perché legge tutto alla luce della Trasfigurazione.
    Il suo Vangelo è, dall'inizio alla fine, un processo :
    il processo dell'uomo che accoglie o rifiuta la Parola "Padre".
    Nel giudizio che noi facciamo su Gesù, il Figlio, è dato il giudizio che noi facciamo su noi stessi. L'uccisione, che di Lui decretiamo ed eseguiamo, svela quella violenza che è nel nostro cuore , la quale decreta ed esegue la nostra condanna , uccidendoci nella nostra verità di figli e fratelli.
    La sua uccisione però, ci salva.
    Egli infatti è Pastore, in quanto agnello che toglie il male del mondo.(1,29). “Tu, essendo uomo, ti fai Dio “ Non è questa somma empietà?
    L'uomo Gesù è Dio, anzi, più precisamente, Dio è l'uomo Gesù!
    La sua umanità ci rivela un Dio totalmente diverso da quello che le religioni professano e che gli atei negano. Ciò che per ogni religione suona come “bestemmia” è l'essenza del cristianesimo ed è la salvezza dell'uomo . Tutte le opere di Gesù, soprattutto quella di deporre la vita a favore dei fratelli, lo rivelano come il Figlio che ama con lo stesso amore del Padre.
    In nome del Dio che immaginiamo, togliamo la vita all'unico che dà la vita!
    E' la provocazione di Gesù a riconoscerlo come Figlio di Dio (v. 32-39).Egli apre l'attesa messianica a una prospettiva inaudita : il Messia è il Figlio stesso di Dio, la salvezza che porta è il dono della sua vita. Ora rivela che lui è il Messia Salvatore in quanto unigenito Figlio di Dio. Si può credere alla sua Parola solo perchè corrisponde alle opere. "Cercarono di nuovo di catturarlo"( 7,30. 8,20 ). Le parole di Gesù provocano in chi le ascolta una reazione : o crede in Lui (v.41-42) e ha la sua stessa vita di Figlio ,
    o uccide il Figlio e la propria realtà di figlio.
    Ma - astuzia di Dio e salvezza nostra!- l'uccisione sua diventa il dono supremo che il Figlio fa di se stesso,testimonianza di Amore incondizionato per i fratelli.
    Le tenebre non possono soffocare la luce(1,5): afferrandola, ne sono sconfitte. E'un anticipo dell'esodo Pasquale. " Andò di nuovo al di là del Giordano" Gesù torna nel luogo in cui era comparso all'inizio, non si sa dove, quando scese su di lui lo Spirito e fu manifestato come Figlio di Dio.(1,29-34).
    Gesù diviene il luogo di riunione di chi accoglie la luce.
    Giovanni non ha fatto alcun segno , ma lui stesso è il segno per eccellenza : è "voce" della Parola (1,23), la cui verità si è mostrata nelle opere di Gesù.
    Ciò che egli ha detto sul conto suo, ora è chiaro . davvero Gesù è il Figlio di Dio (1,34).
    Gesù, con ciò che fa per noi, compie ogni promessa di Dio.
    Aderire a Lui , è aderire a Dio e trovare la vita.
    Se al v. 20 "molti lo rifiutano", qui "molti credono in Lui".Sono l'anticipo dei "tutti" che , volgendo lo sguardo a Colui che hanno trafitto, saranno attirati a Lui.

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