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martedì 26 aprile 2016

EFRAÍN Ju 11,53-54




2 commenti:

  1. Dal libro del profeta Ezechièle
    Ez 37,21-28

    Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d'Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni.
    Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
    Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.
    Farò con loro un'alleanza di pace; sarà un'alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
    Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 11,45-56

    In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
    Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest'uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
    Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
    Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
    Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Cari fratelli e sorelle, in questi giorni, giorni di amore, lasciamoci avvolgere dal mistero di Gesù che, come chicco di grano, morendo ci dona la vita. È Lui il seme della nostra speranza. Contempliamo il Crocifisso, sorgente di speranza. A poco a poco capiremo che sperare con Gesù è imparare a vedere già da ora la pianta nel seme, la Pasqua nella croce, la vita nella morte. (Udienza generale, 12 aprile 2017)

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  2. FAUSTI - Davanti a questo ordine di Gesù di slegare e lasciare
    che se ne vada, non si
    dice più nulla.
    Ed è bello l’artificio perché è la domanda al lettore: “Ma tu
    l’hai slegato? L’hai lasciato andare?”.
    Non si dice più nulla di Lazzaro qui, mentre a noi sarebbe
    interessato sapere se lo avessero slegato o no.
    Dipende da te adesso, dipende da te, dipende dal rapporto
    che hai con la morte e con la vita: se sleghi lui, sleghi te. Se tu hai
    un’altra visione della morte, un’altra visione della vita, sei illuminato
    sulla vita e allora sei sciolto, cammini, sai che la tua vita va incontro
    al Padre attraverso i fratelli.
    La reazione davanti a ciò che è accaduto è che molti credono.
    Quindi è la reazione di chi dice: “Così è bello”.
    Alcuni però denunciano, i capi decidono di uccidere.

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