S. FAUSTI - La Pasqua è vicina. I "molti" che salgono a Gerusalemme, saranno ormai purificati non dai loro riti, ma dal fiume d'acqua viva che scaturirà dal tempio (Ez 47,1-12), dal Sangue e dall'Acqua che sgorgherà dal fianco dell'Agnello immolato. Dopo la risurrezione di Lazzaro , tutti cercano Gesù. Come non si può cercare Colui che dà vita, che è Risurrezione e Vita? Egli verrà per la festa. E sarà la Pasqua, nella quale si realizza ciò di cui la risurrezione di Lazzaro è stata il "segno dei segni".
GESUITI - Se notate in questo racconto si dice che mancavano sei giorni alla pasqua, sarà la morte di Gesù. Quindi siamo sei giorni prima che Gesù torni al Padre. In questa scena del Vangelo si dice tutto quello che avverrà nel seguito: cosa farà Gesù nella sua pasqua: amerà talmente i suoi da dare la sua vita, manifesterà il suo amore, una vita posta a servizio. E cosa fanno queste due sorelle: Marta serve e Maria ama follemente fino a sprecare una quantità di profumo incredibile. Il protagonista del brano, se notate, è proprio il profumo, il profumo che di sua natura si dona, non può non donarsi. È un’immagine di Dio e Dio non può non donarsi; è quel profumo che tutti percepiscono anche al buio. Così l’amore, il dono di Dio tutti lo percepiranno, anche quelli che sono più ciechi, quando lui avrà rotto il vaso del suo corpo e avrà effuso il suo amore su tutti. Questa scena è delicatissima e molto bella. Gesù stesso negli altri vangeli dice che questa donna ha fatto una “cosa molto bella”, una ”opera bella”. Ha fatto l’opera bella per eccellenza e Dio fin dall’inizio si aspettava che qualcuno gli volesse bene. Questa donna è la prima che fa qualcosa per Gesù: gli vuol bene e come Gesù ha dato la sua vita per tutti, questa donna in anticipo, in quel profumo, dona se stessa. La scena è molto carica di significati, li vedremo di mano in mano; comunque il quadro generale di questo brano rappresenta una cena per la risurrezione di Lazzaro, rappresenta la cena eucaristica che si fa nella comunità per la risurrezione del Signore. Questa cena indica il modo di vivere. Come si vive nella casa, nella comunità? Come vivono le persone che hanno conosciuto il Signore che è risurrezione e vita? Vivono esattamente come Marta e Maria. Dove l’accento è posto su Maria, perché ogni servizio che non nasce dall’amore, alla fine sente di morte. Se notate in questo brano si propongono due economie: da una parte l’economia rappresentata da Giuda – si può vendere e poi dare ai poveri, ma l’evangelista aggiunge che Giuda faceva anche altro nel frattempo: rubava – l’economia del comprare, vendere e dare guadagnandoci sopra; se non si compra e non si vende; dall’altra parte l’economia rappresentata dal profumo che è donare, sprecare, amare. Se notate queste due economie sono rappresentate anche olfattivamente da due odori; l’ultimo odore che abbiamo visto nel Vangelo di Giovanni è quello di Lazzaro del quale la sorella dice: puzza. Questa casa dove c’era la morte, ora è piena di profumo, cioè dal lezzo di morte, si passa al profumo di vita perché c’è il servizio di Marta e l’amore di Maria. Così la nostra vita cambia radicalmente appunto quando c’è questo sevizio e questo amore che è il succo di tutto il Vangelo. Primi versetti che danno il contesto. 55 Era vicina la pasqua dei giudei e salirono molti da ogni regione a Gerusalemme prima della pasqua per santificarsi. 56 Cercavano dunque Gesù e dicevano l’un l’altro nel tempio: Che vi pare? Non verrà per la festa? 57 Ora i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordini che se uno sapesse dov’è, avvisasse per catturarlo. Si introduce il tema della pasqua, è l’ultima pasqua di Gesù, la pasqua che celebra l’Esodo, l’uscita alla libertà, alla vittoria sulla morte, il trionfo di Dio sui mali dell’uomo. Questa pasqua è vicina, dirà dopo che mancano sei giorni. E molti salgono a Gerusalemme per purificarsi, sono i riti da compiere per celebrare la pasqua. Queste persone, che ora salgono per celebrare la pasqua e purificarsi, scopriranno che saranno purificate non dai loro riti, ma dal sangue dell’Agnello; saranno purificati dalla fonte zampillante di vita che scaturisce dal costato del Signore – come dice Ezechiele “dal lato del tempio” – dal fianco uscirà quest’acqua che purifica.
Antifona Tu, Signore, non stare lontano, mia forza, vieni presto in mio aiuto, perché io sono un verme e non un uomo, rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente. (Sal 21,20.7)
Colletta O Dio, che hai fatto di tutti i rinati in Cristo la stirpe eletta e il sacerdozio regale, donaci il desiderio e la forza di compiere ciò che comandi, perché il tuo popolo, chiamato alla vita eterna, sia concorde nella fede e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Farò di loro un solo popolo. Dal libro del profeta Ezechièle Ez 37,21-28
Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d'Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni. Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre. Farò con loro un'alleanza di pace; sarà un'alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Ger 31,10-12b.13
R. Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.
Ascoltate, genti, la parola del Signore, annunciàtela alle isole più lontane e dite: «Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come un pastore il suo gregge». R.
Perché il Signore ha riscattato Giacobbe, lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui. Verranno e canteranno inni sull'altura di Sion, andranno insieme verso i beni del Signore. R.
La vergine allora gioirà danzando e insieme i giovani e i vecchi. «Cambierò il loro lutto in gioia, li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni». R.
Acclamazione al Vangelo Lode e onore a te, Signore Gesù!
Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. (Cf. Ez 18,31a)
Vangelo Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 11,45-56
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest'uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
S. FAUSTI - La Pasqua è vicina. I "molti" che salgono a Gerusalemme, saranno ormai purificati non dai loro riti, ma dal fiume d'acqua viva che scaturirà dal tempio (Ez 47,1-12), dal Sangue e dall'Acqua che sgorgherà dal fianco dell'Agnello immolato.
RispondiEliminaDopo la risurrezione di Lazzaro , tutti cercano Gesù.
Come non si può cercare Colui che dà vita, che è Risurrezione e Vita?
Egli verrà per la festa.
E sarà la Pasqua, nella quale si realizza ciò di cui la risurrezione di Lazzaro è stata il "segno dei segni".
GESUITI - Se notate in questo racconto si dice che mancavano sei giorni
RispondiEliminaalla pasqua, sarà la morte di Gesù. Quindi siamo sei giorni prima che
Gesù torni al Padre. In questa scena del Vangelo si dice tutto quello
che avverrà nel seguito: cosa farà Gesù nella sua pasqua: amerà
talmente i suoi da dare la sua vita, manifesterà il suo amore, una
vita posta a servizio. E cosa fanno queste due sorelle: Marta serve e
Maria ama follemente fino a sprecare una quantità di profumo
incredibile. Il protagonista del brano, se notate, è proprio il
profumo, il profumo che di sua natura si dona, non può non donarsi.
È un’immagine di Dio e Dio non può non donarsi; è quel profumo
che tutti percepiscono anche al buio. Così l’amore, il dono di Dio
tutti lo percepiranno, anche quelli che sono più ciechi, quando lui
avrà rotto il vaso del suo corpo e avrà effuso il suo amore su tutti.
Questa scena è delicatissima e molto bella. Gesù stesso
negli altri vangeli dice che questa donna ha fatto una “cosa molto
bella”, una ”opera bella”. Ha fatto l’opera bella per eccellenza e Dio
fin dall’inizio si aspettava che qualcuno gli volesse bene. Questa
donna è la prima che fa qualcosa per Gesù: gli vuol bene e come
Gesù ha dato la sua vita per tutti, questa donna in anticipo, in quel
profumo, dona se stessa. La scena è molto carica di significati, li
vedremo di mano in mano; comunque il quadro generale di questo
brano rappresenta una cena per la risurrezione di Lazzaro,
rappresenta la cena eucaristica che si fa nella comunità per la
risurrezione del Signore. Questa cena indica il modo di vivere. Come
si vive nella casa, nella comunità? Come vivono le persone che
hanno conosciuto il Signore che è risurrezione e vita? Vivono
esattamente come Marta e Maria. Dove l’accento è posto su Maria,
perché ogni servizio che non nasce dall’amore, alla fine sente di
morte.
Se notate in questo brano si propongono due economie:
da una parte l’economia rappresentata da Giuda – si può
vendere e poi dare ai poveri, ma l’evangelista aggiunge
che Giuda faceva anche altro nel frattempo: rubava –
l’economia del comprare, vendere e dare guadagnandoci
sopra; se non si compra e non si vende;
dall’altra parte l’economia rappresentata dal profumo
che è donare, sprecare, amare.
Se notate queste due economie sono rappresentate anche
olfattivamente da due odori; l’ultimo odore che abbiamo visto nel
Vangelo di Giovanni è quello di Lazzaro del quale la sorella dice:
puzza. Questa casa dove c’era la morte, ora è piena di profumo, cioè
dal lezzo di morte, si passa al profumo di vita perché c’è il servizio di
Marta e l’amore di Maria. Così la nostra vita cambia radicalmente
appunto quando c’è questo sevizio e questo amore che è il succo di
tutto il Vangelo.
Primi versetti che danno il contesto.
55 Era vicina la pasqua dei giudei e salirono molti da ogni regione a
Gerusalemme prima della pasqua per santificarsi. 56 Cercavano
dunque Gesù e dicevano l’un l’altro nel tempio: Che vi pare? Non
verrà per la festa? 57 Ora i capi dei sacerdoti e i farisei avevano
dato ordini che se uno sapesse dov’è, avvisasse per catturarlo.
Si introduce il tema della pasqua, è l’ultima pasqua di Gesù, la
pasqua che celebra l’Esodo, l’uscita alla libertà, alla vittoria sulla
morte, il trionfo di Dio sui mali dell’uomo. Questa pasqua è vicina,
dirà dopo che mancano sei giorni. E molti salgono a Gerusalemme
per purificarsi, sono i riti da compiere per celebrare la pasqua.
Queste persone, che ora salgono per celebrare la pasqua e
purificarsi, scopriranno che saranno purificate non dai loro riti, ma
dal sangue dell’Agnello; saranno purificati dalla fonte zampillante di
vita che scaturisce dal costato del Signore – come dice Ezechiele
“dal lato del tempio” – dal fianco uscirà quest’acqua che purifica.
Antifona
RispondiEliminaTu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto,
perché io sono un verme e non un uomo,
rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente. (Sal 21,20.7)
Colletta
O Dio, che hai fatto di tutti i rinati in Cristo
la stirpe eletta e il sacerdozio regale,
donaci il desiderio e la forza di compiere ciò che comandi,
perché il tuo popolo, chiamato alla vita eterna,
sia concorde nella fede e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Farò di loro un solo popolo.
Dal libro del profeta Ezechièle
Ez 37,21-28
Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d'Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni.
Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.
Farò con loro un'alleanza di pace; sarà un'alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Ger 31,10-12b.13
R. Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.
Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciàtela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge». R.
Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull'altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore. R.
La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni». R.
Acclamazione al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. (Cf. Ez 18,31a)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
EliminaPer riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 11,45-56
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest'uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
Parola del Signore.