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lunedì 5 dicembre 2016

"COMO ME AMASTE" Ju 17,23 b


5 commenti:

  1. S. FAUSTI - “Affinchè il mondo lo conosca come “il Figlio” mandato a “manifestare l'Amore “ del Padre. Queste semplici parole racchiudono insieme il destino della terra e del cielo, del tempo e dell'eternità: l'universo intero è attirato e pervaso dalla Gloria.
    Alla fine tutti saremo figli, conosceremo l'Amore del Padre e potremo dire : “ Abbiamo riconosciuto e creduto all'Amore che Dio ha per noi.Dio e Amore, , chi sta nell'Amore dimora in Dio e Dio dimora in lui “(1 Gv4,16).
    Il fine e il mezzo della missione , sia per Gesù che per i Suoi discepoli, è sempre e solo l'Amore.
    Nella misura in cui i discepoli crescono nella unità fraterna, manifestano al mondo il volto del Figlio inviato dal Padre.
    L'unione tra i discepoli fa conoscere al mondo l'Amore che il Padre ha per il Figlio : è lo stesso del Figlio per i fratelli e dei fratelli tra di loro (13,34 – 15,12).
    La rivelazione di Gesù tocca qui il Suo vertice . noi siamo una cosa sola con il Padre , che ci ama con lo stesso Amore unico e totale con cui ama il Figlio Suo unigenito.
    Il credente è davvero entusiasta (= respira in Dio) , perchè è nel Padre e nel Figlio, che lo amano di amore eterno.
    Di questo Amore infinito tutti abbiamo sete : è necessario come l'acqua per vivere.
    Desideriamo che ci sia, ma temiamo che non ci sia.
    Gesù è venuto a donarcelo. E' ciò che contempleremo nel seguito del Vangelo.

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  2. LETTURA DEL GIORNO
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 22,30; 23,6-11

    In quei giorni, [il comandante della corte,] volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro.
    Paolo, sapendo che una parte era di sadducèi e una parte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti».
    Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra farisei e sadducèi e l'assemblea si divise. I sadducèi infatti affermano che non c'è risurrezione né angeli né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. Ci fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest'uomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato».
    La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza.
    La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma».

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 17,20-26

    In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
    «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
    E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
    Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch'essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
    Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Paolo dà fastidio: è un uomo che con la sua predica, con il suo lavoro, con il suo atteggiamento dà fastidio, perché proprio annunzia Gesù Cristo e l’annunzio di Gesù Cristo alle nostre comodità, tante volte alle nostre strutture comode - anche cristiane, no? - dà fastidio. Il Signore sempre vuole che noi andiamo più avanti, più avanti, più avanti… Che noi non ci rifugiamo in una vita tranquilla o nelle strutture caduche. Aveva proprio il fervore apostolico. Non era un uomo di compromesso. No! La verità: avanti! L’annunzio di Gesù Cristo: avanti!”
    Dunque chiediamo allo Spirito Santo questa grazia dello zelo apostolico, cristiani con zelo apostolico. E se diamo fastidio, benedetto sia il Signore. Avanti, come dice il Signore a Paolo: "Coraggio"! (Santa Marta, 16 maggio 2013)

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  3. Antifona
    Questo santo lottò fino alla morte per la legge di Dio,
    non temette le minacce degli empi;
    la sua casa era fondata sulla roccia.

    Oppure:

    Il Signore gli diede vittoria nella lotta,
    perché sapesse che più potente di tutto è la fedeltà di Dio. (Cf. Sap 10,12)

    Colletta
    Interceda per noi, o Signore, il santo martire Bonifacio,
    perché custodiamo con fermezza e professiamo con coraggio
    la fede che egli ha insegnato con la parola
    e testimoniato con il sangue.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    È necessario che tu dia testimonianza anche a Roma.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 22,30; 23,6-11

    In quei giorni, [il comandante della coorte,] volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro.
    Paolo, sapendo che una parte era di sadducèi e una parte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti».
    Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra farisei e sadducèi e l'assemblea si divise. I sadducèi infatti affermano che non c'è risurrezione né angeli né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. Ci fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest'uomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato».
    La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza.
    La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 15 (16)

    R. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.

    Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
    Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
    Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
    nelle tue mani è la mia vita. R.

    Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
    anche di notte il mio animo mi istruisce.
    Io pongo sempre davanti a me il Signore,
    sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.

    Per questo gioisce il mio cuore
    ed esulta la mia anima;
    anche il mio corpo riposa al sicuro,
    perché non abbandonerai la mia vita negli ìnferi,
    né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. R.

    Mi indicherai il sentiero della vita,
    gioia piena alla tua presenza,
    dolcezza senza fine alla tua destra. R.




    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Siano tutti una cosa sola,
    come tu, Padre, sei in me e io in te,
    perché il mondo creda che tu mi hai mandato. (Gv 17,21)

    Alleluia.

    Vangelo
    Siano perfetti nell'unità.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 17,20-26

    In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
    «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
    E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
    Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch'essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
    Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

    Parola del Signore.

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  4. Le Parole dei Papi
    La richiesta centrale della preghiera sacerdotale di Gesù dedicata ai suoi discepoli di tutti i tempi è quella della futura unità di quanti crederanno in Lui. (…) L'unità dei cristiani da una parte è una realtà segreta che sta nel cuore delle persone credenti. Ma, al tempo stesso, essa deve apparire con tutta la chiarezza nella storia, deve apparire perché il mondo creda, ha uno scopo molto pratico e concreto deve apparire perchè tutti siano realmente una sola cosa. L'unità dei futuri discepoli, essendo unità con Gesù - che il Padre ha mandato nel mondo -, è anche la fonte originaria dell'efficacia della missione cristiana nel mondo.

    «Possiamo dire che nella preghiera sacerdotale di Gesù si compie l'istituzione della Chiesa ... Proprio qui, nell'atto dell'ultima cena, Gesù crea la Chiesa. Perché, che altro è la Chiesa se non la comunità dei discepoli che, mediante la fede in Gesù Cristo come inviato del Padre, riceve la sua unità ed è coinvolta nella missione di Gesù di salvare il mondo conducendolo alla conoscenza di Dio? Qui troviamo realmente una vera definizione della Chiesa. La Chiesa nasce dalla preghiera di Gesù. E questa preghiera non è soltanto parola: è l'atto in cui egli «consacra» se stesso e cioè «si sacrifica» per la vita del mondo. (Benedetto XVI - Udienza Generale, mercoledì, 25 gennaio 2012)
    -Paolo dà fastidio: è un uomo che con la sua predica, con il suo lavoro, con il suo atteggiamento dà fastidio, perché proprio annunzia Gesù Cristo e l’annunzio di Gesù Cristo alle nostre comodità, tante volte alle nostre strutture comode - anche cristiane, no? - dà fastidio. Il Signore sempre vuole che noi andiamo più avanti, più avanti, più avanti… Che noi non ci rifugiamo in una vita tranquilla o nelle strutture caduche. Aveva proprio il fervore apostolico. Non era un uomo di compromesso. No! La verità: avanti! L’annunzio di Gesù Cristo: avanti!”
    Dunque chiediamo allo Spirito Santo questa grazia dello zelo apostolico, cristiani con zelo apostolico. E se diamo fastidio, benedetto sia il Signore. Avanti, come dice il Signore a Paolo: "Coraggio"! ( P. Francesco Santa Marta, 16 maggio 2013)

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