S. FAUSTI - “Era la luce vera” Il soggetto implicito è sempre la Parola, che è la luce “vera”, diversa dalla falsa luce di parole ingannatrici che portano alla morte. Ogni uomo ha dentro di sé la luce della Parola. Nonostante il dis-ascolto, è fatto per lei, perché fatto da lei e di lei. Nel suo cuore brilla una luce interiore, inestinguibile. E' il desiderio di verità e di amore , che lo lascia inquieto fino a quando non ha la gioia di trovare ciò che cerca. La Parola, che è verso il Padre, viene nel mondo come sua vita e luce. Ancor prima della promessa ad Abramo e della venuta del Messia, la luce della Parola è tra gli uomini come sapienza che li ispira al bene., illuminando dal di dentro la loro mente e liberando il loro cuore. Questa luce che è in ciascuno, è il bene più inalienabile dell'uomo e offre a tutti, anche per le vie più personali e misteriose, di entrare in dialogo con il Padre. Nonostante le false luci, le menzogne e le schiavitù,ogni uomo è sedotto da una “bellezza antica e sempre nuova”, che almeno vagamente presagisce e della quale è incurabilmente malato. Per questo subito la riconosce quando gli si presenta, in qualunque modo, come la luce della sua vita. Ogni uomo è “molto bello” (Gen 1,31) perché nella sua essenza più profonda è ascolto della Parola. E se risponde, il suo volto si accende della luce di Dio. La Parola, come era rivolta al Padre prima della creazione, dopo di essa è rivolta anche al mondo, per rivolgerlo al Padre, ancor prima del suo farsi Carne. “Il mondo non la riconobbe” Il Vangelo di Giovanni, oltre che di doppi sensi, è pieno anche di controsensi. Questo è il primo : dopo aver detto che tutto viene dalla Parola e che essa è rivolta a tutti come luce di vita, ci si aspetterebbe un suo riconoscimento spontaneo. Invece avviene esattamente il contrario. Il controsenso è un assurdo . Qualcosa che non ci dovrebbe essere, eppure c'è. I doppi sensi, i controsensi e i fraintendimenti del Vangelo di Giovanni evidenziano con ironia la situazione tragica dell'uomo davanti alla Parola. Il lettore vede descritte le sue reazioni davanti ad essa : quanto è scritto gli fa da specchio, facendo esplodere le sue contraddizioni, per portarlo a una comprensione superiore, già familiare a chi scrive.
S. FAUSTI - “Era la luce vera” Il soggetto implicito è sempre la Parola, che è la luce “vera”, diversa dalla falsa luce di parole ingannatrici che portano alla morte. Ogni uomo ha dentro di sé la luce della Parola. Nonostante il dis-ascolto, è fatto per lei, perché fatto da lei e di lei. Nel suo cuore brilla una luce interiore, inestinguibile. E' il desiderio di verità e di amore , che lo lascia inquieto fino a quando non ha la gioia di trovare ciò che cerca.
RispondiEliminaLa Parola, che è verso il Padre, viene nel mondo come sua vita e luce.
Ancor prima della promessa ad Abramo e della venuta del Messia, la luce della Parola è tra gli uomini come sapienza che li ispira al bene., illuminando dal di dentro la loro mente e liberando il loro cuore. Questa luce che è in ciascuno, è il bene più inalienabile dell'uomo e offre a tutti, anche per le vie più personali e misteriose, di entrare in dialogo con il Padre.
Nonostante le false luci, le menzogne e le schiavitù,ogni uomo è sedotto da una “bellezza antica e sempre nuova”, che almeno vagamente presagisce e della quale è incurabilmente malato. Per questo subito la riconosce quando gli si presenta, in qualunque modo, come la luce della sua vita.
Ogni uomo è “molto bello” (Gen 1,31) perché nella sua essenza più profonda è ascolto della Parola. E se risponde, il suo volto si accende della luce di Dio.
La Parola, come era rivolta al Padre prima della creazione, dopo di essa è rivolta anche al mondo, per rivolgerlo al Padre, ancor prima del suo farsi Carne.
“Il mondo non la riconobbe” Il Vangelo di Giovanni, oltre che di doppi sensi, è pieno anche di controsensi. Questo è il primo : dopo aver detto che tutto viene dalla Parola e che essa è rivolta a tutti come luce di vita, ci si aspetterebbe un suo riconoscimento spontaneo.
Invece avviene esattamente il contrario.
Il controsenso è un assurdo . Qualcosa che non ci dovrebbe essere, eppure c'è. I doppi sensi, i controsensi e i fraintendimenti del Vangelo di Giovanni evidenziano con ironia la situazione tragica dell'uomo davanti alla Parola. Il lettore vede descritte le sue reazioni davanti ad essa : quanto è scritto gli fa da specchio, facendo esplodere le sue contraddizioni, per portarlo a una comprensione superiore, già familiare a chi scrive.