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lunedì 29 febbraio 2016

"HIJO DE DIOS SOY" Ju 10, 35-37



3 commenti:

  1. S. FAUSTI – E' la provocazione di Gesù a riconoscerlo come Figlio di Dio (v. 32-39).Egli apre l'attesa messianica a una prospettiva inaudita : il Messia è il Figlio stesso di Dio, la salvezza che porta è il dono della sua vita. Ora rivela che lui è il Messia Salvatore in quanto unigenito Figlio di Dio. Si può credere alla sua Parola solo perchè corrisponde alle opere.
    Colui che da sempre è rivolto verso il seno del Padre, é diventato carne per rivolgersi ai fratelli e narrare loro il mistero di quel Dio che nessuno ha mai visto (1,18). Ciò che i suoi avversari ritengono una bestemmia , è la rivelazione stessa di Dio, che nel Figlio manifesta agli uomini il suo vero volto. La sua croce, frutto di questa bestemmia, è la distanza infinita che Dio ha posto tra sé e ogni idolo. Il peccato dell'uomo , religioso o empio, è sempre l'idolatria.
    Un “Dio crocifisso”, crocifisso dall'uomo e per l'uomo, è il grande mistero che rivela Dio.

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  2. LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 20,10-13

    Sentivo la calunnia di molti:
    «Terrore all'intorno!
    Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo».
    Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
    «Forse si lascerà trarre in inganno,
    così noi prevarremo su di lui,
    ci prenderemo la nostra vendetta».

    Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
    per questo i miei persecutori vacilleranno
    e non potranno prevalere;
    arrossiranno perché non avranno successo,
    sarà una vergogna eterna e incancellabile.

    Signore degli eserciti, che provi il giusto,
    che vedi il cuore e la mente,
    possa io vedere la tua vendetta su di loro,
    poiché a te ho affidato la mia causa!

    Cantate inni al Signore,
    lodate il Signore,
    perché ha liberato la vita del povero
    dalle mani dei malfattori.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 10,31-42

    In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
    Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
    Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Il Dio fedele non può rinnegare se stesso, non può rinnegare noi, non può rinnegare il suo amore, non può rinnegare il suo popolo, non può rinnegare perché ci ama. Questa è la fedeltà di Dio. Lui è fedele, lui mi conosce, lui mi ama. Mai mi lascerà solo. Mi porta per mano. Cosa posso volere? Cosa di più? Cosa devo fare? Esulta in speranza. Esulta nella speranza, perché il Signore ti ama come padre e come madre. (Messa Santa Marta, 22 marzo 2018)

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  3. ---> La riconciliazione è la ri-creazione del mondo. La missione più profonda di Gesù è la redenzione di tutti noi peccatori. E Gesù questo lo fa non con parole, non con gesti, non camminando sulla strada, no! Lo fa con la sua carne. È proprio lui, Dio, che diventa uno di noi, uomo, per guarirci da dentro. […] Questo è il miracolo più grande attraverso il quale Gesù ci ha resi figli di Dio e ci ha dato la libertà dei figli. E proprio per questo noi possiamo dire: “Padre” e lo possiamo dire in libertà. […] Noi, schiavi del peccato, ci ha fatto tutti liberi, ci ha guarito proprio nel fondo della nostra esistenza. (Omelia da Santa Marta, 4 luglio 2013)

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