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mercoledì 8 giugno 2016

"A QUIEN SE HA REVELADO EL BRAZO DEL SEÑOR?" JU 12,37-38


2 commenti:

  1. S. FAUSTI - “NON CREDEVANO IN LUI”, nonostante i segni compiuti davanti a loro.
    Alla fine del libro dei segni, Giovanni fa una riflessione teologica sull'incredulità che Gesù ha incontrato. L'Evangelista è preoccupato di comprendere il mistero, sempre presente, della mancanza di fede. Essa, come la fede, ha il potere di meravigliare il Signore stesso: l'uso che l'uomo fa della sua libertà è qualcosa di inedito, una novità capace di stupire anche chi gliel'ha data.
    I segni che Gesù ha fatto sono le sue opere a favore dell'uomo, che l'evangelista ha raccontato : questi dovrebbero essere sufficienti per credere che Lui è il Figlio di Dio e avere la vita eterna.
    Infatti dice Gesù :”Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perchè sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre”(10,37).
    Già al primo segno, a Cana, i discepoli hanno creduto (2,11). perchè gli altri non credono alla Parola che dà il potere di diventare figli di Dio? (1,12). Perchè le tenebre non accolgono la luce (1,11), perchè gli uomini preferiscono le tenebre (3,19) e non vogliono venire a Lui per avere la vita(5,40)?
    La vita e la morte dell'uomo si giocano nella fede.
    Il perchè dell'incredulità è la domanda che si sono posti Mosè e i profeti, che si pone Gesù e ogni credente. E' la domanda, anzi il dramma di Dio stesso , che ama l'uomo e non sa più che fare per guarirlo dal suo male.
    Giovanni spiega questa incredulità attraverso Isaia. Il profeta aveva già previsto questa incredulità davanti al servo di JHWH , esaltato e innalzato. Infatti, al vedere la gloria di Colui che era tanto
    “sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto”, tutti si meraviglieranno , perchè “vedranno un fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito” (Is 52,14-15).
    “Il braccio del Signore a chi fu rivelato?” (Is 53,1) Richiama il braccio teso (Es6,6) con cui Dio liberò il suo popolo dalla schiavitù. Chi può riconoscere la potenza del Signore nelle braccia inchiodate del Crocifisso? Il primo motivo dell'incredulità è quindi l'incredibilità dell'amore eccessivo di Dio, che si manifesta nel dono del Figlio innalzato.
    Davvero Dio ha reso la sua promessa più grande di ogni fama (Salmo 183,2).

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  2. 5 - 11 CANTO AL VANGELO (cf. Gv 8,31-32)
    Alleluia, alleluia.
    Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli,
    dice il Signore, e conoscerete la verità.
    Alleluia.

    VANGELO
    Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.
    + Dal Vangelo secondo Luca 14,12-14
    In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
    Parola del Signore.
    PRIMA LETTURA
    Rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 2,1-4
    Fratelli, se c'è qualche consolazione in Cristo, se c'è qualche conforto, frutto della carità, se c'è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l'interesse proprio, ma anche quello degli altri.
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 130)
    R: Custodiscimi presso di te, Signore, nella pace.
    Signore, non si esalta il mio cuore
    né i miei occhi guardano in alto;
    non vado cercando cose grandi,
    né meraviglie più alte di me. R.
    Io invece resto quieto e sereno:
    come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
    come un bimbo svezzato è in me l'anima mia. R.
    Israele attenda il Signore,
    da ora e per sempre. R.

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