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mercoledì 22 giugno 2016

"COMO EL PADRE ME LO ORDENÓ " Ju 12,49-50


4 commenti:

  1. S. FAUSTI – Gesù agisce e giudica secondo che il Padre gli mostra e gli dà da fare (5,19...).
    Ogni comando di Dio è per la vita (10,17).
    Il fine della Sua azione è ridestarci e farci vivere (5,21). Accogliere la Parola del Padre ci dà il potere di diventare figli di Dio (1,12).
    Gesù è l'esegeta di Dio (1,18) : ci dice la Sua Verità di Padre, che è la nostra salvezza di figli.
    Tutti i segni, che fin'ora ha compiuto ci mostrano la veridicità della Sua Parola.
    Con queste parole si chiude il libro dei “segni”, scritti perchè crediamo in Lui e abbiamo vita.
    Al racconto dei segni seguirà quello della realtà che essi significano : la passione del Signore per noi. Essa ci farà vedere la potenza del Suo Amore, ci aprirà gli occhi e il cuore, ci farà contemplare la Gloria, che progressivamente, attraverso i Suoi testimoni, illuminerà il mondo intero.
    Così finisce “il giorno” di Gesù e inizia “l'ora”.
    E' l'ora decisiva, in cui viene la notte e la luce entra nelle tenebre.

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  2. ROM 8, 31-39
    Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!
    Chi ci separerà dall'amore di Cristo?
    Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Come sta scritto:

    Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno,
    siamo considerati come pecore da macello.

    Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

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  3. Antifona
    Ti loderò, Signore, tra le genti,
    e annuncerò il tuo nome ai miei fratelli. Alleluia. (Cf. Sal 17,50; 21,23)

    Colletta
    O Dio, vita dei tuoi fedeli,
    gloria degli umili, beatitudine dei giusti,
    ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo,
    perché coloro che hanno sete dei beni da te promessi
    siano sempre ricolmati dell’abbondanza dei tuoi doni.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Riservate per me Bàrnaba e Sàulo.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 12,24-13,5

    In quei giorni, la parola di Dio cresceva e si diffondeva. Bàrnaba e Sàulo poi, compiuto il loro servizio a Gerusalemme, tornarono prendendo con sé Giovanni, detto Marco.
    C'erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode il tetràrca, e Sàulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Sàulo per l'opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.
    Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 66 (67)

    R. Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.

    Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
    su di noi faccia splendere il suo volto;
    perché si conosca sulla terra la tua via,
    la tua salvezza fra tutte le genti. R.

    Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
    perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
    governi le nazioni sulla terra. R.

    Ti lodino i popoli, o Dio,
    ti lodino i popoli tutti.
    Ci benedica Dio e lo temano
    tutti i confini della terra. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Io sono la luce del mondo, dice il Signore:
    chi segue me avrà la luce della vita. (Gv 8,12)

    Alleluia.

    Vangelo
    Io sono venuto nel mondo come luce.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 12,44-50

    In quel tempo, Gesù esclamò:
    «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
    Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
    Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell'ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

    Parola del Signore.

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    Risposte
    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Questo passo del Vangelo di Giovanni (cfr 12,44-50) ci fa vedere l’intimità che c’era tra Gesù e il Padre. Gesù faceva quello che il Padre gli diceva di fare. E per questo dice: «Chi crede in me non crede in me, ma in Colui che mi ha mandato» (v. 44). Poi precisa la sua missione: «Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre» (v. 46). […] È la missione di Gesù: portare la luce. E la missione degli apostoli è portare la luce di Gesù. Illuminare. Perché il mondo era nelle tenebre.
      Ma il dramma della luce di Gesù è che è stata respinta. Già all’inizio del Vangelo, Giovanni lo dice chiaramente: “È venuto dai suoi e i suoi non lo accolsero. Amavano più le tenebre che la luce” (cfr Gv 1,9-11). Abituarsi alle tenebre, vivere nelle tenebre: non sanno accettare la luce, non possono; sono schiavi delle tenebre. E questa sarà la lotta di Gesù, continua: illuminare, portare la luce che fa vedere le cose come stanno, come sono; fa vedere la libertà, fa vedere la verità, fa vedere il cammino su cui andare, con la luce di Gesù. […]
      Gesù stesso, la luce, dice: “Abbi coraggio: lasciati illuminare, lasciati vedere per quello che hai dentro, perché sono io a portarti avanti, a salvarti. Io non ti condanno. Io ti salvo” (cfr v. 47). Il Signore ci salva dalle tenebre che noi abbiamo dentro, dalle tenebre della vita quotidiana, della vita sociale, della vita politica, della vita nazionale, internazionale… Tante tenebre ci sono, dentro. E il Signore ci salva. Ma ci chiede di vederle, prima; avere il coraggio di vedere le nostre tenebre perché la luce del Signore entri e ci salvi. (Santa Marta, 6 maggio 2020)


      --->"EL QUE ME VE" Ju 12,44-45
      "YO SOY LA LUZ" JU 12,46-7
      "COMO EL PADRE ME LO ORDENÓ " Ju 12,49-50

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