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mercoledì 1 giugno 2016

"POR USTEDES" Ju 12,29-30


2 commenti:

  1. S. FAUSTI – La folla ha sentito la “voce” e ha intuito che c'è qualcosa di divino. C'è chi dice che è un tuono, voce di Dio (Es 19,16-19), Signore del tuono (Sl 29) ; c'è chi dice che è un “angelo”, una voce che gli comunica un mistero divino.
    Hanno sentito la voce del Padre dal cielo, come hanno sentito le parole del Figlio sulla terra.
    Ma per ora non hanno capito la voce celeste perchè non hanno capito le parole della Parola diventata carne. Sia la voce che le parole sono “segni” , leggibili alla luce della realtà che significano. La loro comprensione avverrà quando il Figlio dell'uomo sarà innalzato e tutto sarà compiuto.
    Mentre la folla ritiene che la voce sia rivolta a Gesù, Gesù dice che questa voce non è per lui, ma per la folla, tra la quale c'è il lettore stesso. Corrisponde alla voce della trasfigurazione che rivela il Figlio agli astanti e dice loro .”Ascoltate Lui”.
    Questa voce è per noi, affinché lo riconosciamo Figlio. Egli infatti non chiede conferme.
    E' sempre unito al Padre e sa che sempre lo esaudisce.

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  2. 30 -10 CANTO AL VANGELO (Mt 11,25)
    Alleluia, alleluia.
    Ti rendo lode, Padre,
    Signore del cielo e della terra,
    perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
    Alleluia.

    VANGELO
    Il granello crebbe e divenne un albero.
    + Dal Vangelo secondo Luca 13,18-21
    In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
    Parola del Signore.
    PRIMA LETTURA
    Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
    Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 5,21-33
    Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell'acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Così anche voi: ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito.
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 127)
    R: Beato chi teme il Signore.
    Beato chi teme il Signore
    e cammina nelle sue vie.
    Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
    sarai felice e avrai ogni bene. R.
    La tua sposa come vite feconda
    nell'intimità della tua casa;
    i tuoi figli come virgulti d'ulivo
    intorno alla tua mensa. R.
    Ecco com'è benedetto
    l'uomo che teme il Signore.
    Ti benedica il Signore da Sion.
    Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
    tutti i giorni della tua vita! R.

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