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lunedì 25 luglio 2016

"EN QUE SE AMEN"Ju 13,33-35




3 commenti:

  1. FAUSTI – Gesù non solo prescrive, ma dà un Comandamento nuovo.
    Non si tratta di un'imposizione , ma di un dono che ci fa vivere la nostra realtà di figli e di fratelli ; ed è nuovo perché vediamo per la prima volta un Dio che ci lava i piedi e ci dà se stesso.
    Noi amiamo solo se ci sappiamo amati : possiamo amare perché Lui per primo ci ha amati.
    Quando dice di amarci “come” Lui ci ha amati , l'avverbio “come” indica non solo il modo : il suo amore per noi, oltre che modello, è fonte del nostro amore reciproco.
    “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” si può tradurre : “Amatevi gli uni gli altri con lo stesso amore con il quale io vi ho amati”.
    Infatti “Dio è Amore” e in “in questo sta l'amore : non siamo stati noi ad amare Dio , ma è Lui che ha amato noi e ha mandato il Suo figlio come vittima di espiazione dei nostri peccati”. (1Gv 4,8-10). E' un dono ciò che Gesù lascia ai suoi : è la Sua stessa vita, da coltivare e custodire.
    Gli altri Vangeli tra il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro, narrano l'istituzione dell'Eucaristia. Giovanni ne tralascia il racconto, esplicitandone però il senso profondo e le conseguenze pratiche per la vita di ogni giorno. Per questo al posto delle parole sul pane e sul vino, pone il comando dell'amore.
    Il segno di riconoscimento, palese a tutti, del nuovo popolo e della sua elezione è l'amore vicendevole di questo tipo, aperto a ogni uomo, cominciando dai nemici. L'amore è un linguaggio universale, comprensibile per ogni uomo .
    Tutti esistiamo in quanto amati e diventiamo adulti in quanto capaci di amare.
    L'amore fraterno tra di noi fa risplendere sulla terra la Gloria del Padre . Circola in noi la vita di Dio, Amore tra Padre e Figlio, offerto dal Figlio a ogni fratello.
    Per questo chi non ama il fratello è ancora nella morte, ma, in quanto amato dai fratelli con l'Amore del Figlio, può tornare alla vita come Lazzaro, l'amico che Gesù amava.
    In questo amore fraterno tutti conoscono cosa significhi essere discepoli del Figlio.
    E tutti Lo vedranno sul nostro volto se ameremo in questo modo.

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  2. LETTURA DEL GIORNO

    Is 49,1-6

    Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua farètra. Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele - poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza -, e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 13,21-33.36-38

    In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l'un l'altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Noi abbiamo ricevuto questo dono come destino, l’amicizia del Signore, questa è la nostra vocazione: vivere amici del Signore. E lo stesso avevano ricevuto gli apostoli, più forte ancora, ma lo stesso. Tutti noi cristiani abbiamo ricevuto questo dono: l’accesso al cuore di Gesù, all’amicizia di Gesù. E’ un dono che il Signore conserva sempre e Lui è fedele . Gesù è il nostro amico. E Giuda, come dice qui, è andato per la sua sorte nuova, per il suo destino che lui ha scelto liberamente, si è allontanato da Gesù. E l’apostasia è quello: allontanarsi da Gesù. Un amico che diventa nemico o un amico che diventa indifferente o un amico che diventa traditore. Pensiamo a questo, Lui non rinnega noi, ci aspetta fino alla fine. E quando noi per la nostra debolezza ci allontaniamo da Lui, Lui aspetta, Lui aspetta, Lui continua a dire: “Amico, ti aspetto. Amico cosa vuoi? Amico, perché con un bacio mi tradisci?”. Lui è il fedele nell’amicizia e noi dobbiamo chiedergli questa grazia di rimanere nel suo amore, rimanere nella sua amicizia, quella amicizia che noi abbiamo ricevuto come dono in sorte da Lui. (Santa Marta, 15 maggio 2018)

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  3. VIVALDI (GLORIA) - CENA DEL SIGNORE - https://www.youtube.com/watch?v=2YzdCSyl8Vw

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