GUARDANDO NEL POZZO DI SICHAR – S. KAROL WOJTYLA Guarda – l'acqua senza posa si sfalda in scaglie d'argento - e trema in essa il peso della profondità come quando la pupilla sene, nel profondo, l'immagine. L'acqua lava dai tui occhi i cerchi di stanchezza e ti lambisce il volto con riflessi di larghe foglie. Tanto lontana la sorgente -
Questi occhi stanchi sono il segno che le acque oscure della notte fluirono in parole di preghiera (- carestia, carestia di anime - ) ora la luce del pozzo vibra profonda nelle lacrime scosse – penseranno i passanti – da una ventata di sogni...
S. FAUSTI – Il pozzo è simbolo della legge, dalla quale sgorga la sapienza di vita. Nei tempi messianici, da Sion sgorgheranno acque perenni, dal fianco del tempio uscirà un fiume immenso, le cui acque risaneranno il mar Morto e feconderanno di frutti perenni la terra (Ez 47, 1-12). Se il pozzo è la legge data a Mosè, il “dono” è lo Spirito di Gesù , da cui riceviamo grazia su grazia. Nel dialogo tra Gesù e la Samaritana c'è il passaggio dal pozzo al dono, dalla legge al Vangelo, dalla fatica alla gratuità di ciò che il Figlio offre ai fratelli. “Affaticato per il viaggio” E' bella questa presentazione di Gesù come un uomo stanco e affaticato dal viaggio. “Bisogna “ che il Figlio , inviato dal Padre, visiti i fratelli: in questa sua missione sperimenta fatica , una fatica mortale, che Lo porterà ad essere innalzato. “Sedeva così sulla fonte” Ora diventa, per sovraimpressione, la fonte del podere di Giuseppe, da cui i fratelli attingono salvezza : è Lui che può soddisfare ogni loro sete. Il fiume, che purifica e vivifica tutti, scaturirà dal Suo fianco aperto. “Era circa l'ora sesta” E' mezzogiorno, l'ora in cui sarà condannato a morte e inizierà l'ultima fatica del Suo viaggio. Qui , al pozzo, come a Cana di Galilea, è anticipata quell'ora in cui l'acqua diventa vino per le nozze. E quell'ora è “adesso”, in cui si adora il Padre in Spirito e Verità.
GUARDANDO NEL POZZO DI SICHAR – S. KAROL WOJTYLA
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e trema in essa il peso della profondità
come quando la pupilla sene, nel profondo, l'immagine.
L'acqua lava dai tui occhi i cerchi di stanchezza
e ti lambisce il volto con riflessi di larghe foglie.
Tanto lontana la sorgente -
Questi occhi stanchi sono il segno
che le acque oscure della notte fluirono in parole
di preghiera
(- carestia, carestia di anime - )
ora la luce del pozzo vibra profonda nelle lacrime
scosse – penseranno i passanti – da una ventata di sogni...
S. FAUSTI – Il pozzo è simbolo della legge, dalla quale sgorga la sapienza di vita. Nei tempi messianici, da Sion sgorgheranno acque perenni, dal fianco del tempio uscirà un fiume immenso, le cui acque risaneranno il mar Morto e feconderanno di frutti perenni la terra (Ez 47, 1-12).
RispondiEliminaSe il pozzo è la legge data a Mosè, il “dono” è lo Spirito di Gesù , da cui riceviamo grazia su grazia.
Nel dialogo tra Gesù e la Samaritana c'è il passaggio dal pozzo al dono, dalla legge al Vangelo, dalla fatica alla gratuità di ciò che il Figlio offre ai fratelli.
“Affaticato per il viaggio” E' bella questa presentazione di Gesù come un uomo stanco e affaticato dal viaggio. “Bisogna “ che il Figlio , inviato dal Padre, visiti i fratelli: in questa sua missione sperimenta fatica , una fatica mortale, che Lo porterà ad essere innalzato.
“Sedeva così sulla fonte” Ora diventa, per sovraimpressione, la fonte del podere di Giuseppe, da cui i fratelli attingono salvezza : è Lui che può soddisfare ogni loro sete.
Il fiume, che purifica e vivifica tutti, scaturirà dal Suo fianco aperto.
“Era circa l'ora sesta” E' mezzogiorno, l'ora in cui sarà condannato a morte e inizierà l'ultima fatica del Suo viaggio.
Qui , al pozzo, come a Cana di Galilea, è anticipata quell'ora in cui l'acqua diventa vino per le nozze.
E quell'ora è “adesso”, in cui si adora il Padre in Spirito e Verità.