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martedì 14 luglio 2015

"PARA TENER VIDA Ju 5,39-40




4 commenti:

  1. UNA COMUNITA' LEGGE IL VANGELO DI GIOVANNI- S. Fausti
    Si può interrogare la Parola dimenticando Colui che parla.
    Se mi ricordo solo della Parola, in qualche modo "prendo" la Parola,
    se mi ricordo di Chi parla, sono preso dalla sua Parola...
    La Parola, se dimentica l'Altro che parla,diventa oggetto di rapina
    e strumento di dominio.

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  2. S. FAUSTI - Gesù dà della Scrittura un'interpretazione messianica di tipo filiale : il Salvatore promesso è il Figlio di Dio che comunica Se stesso .Le Scritture, quindi, parlano di Gesù, il Figlio, che compie la promessa di Dio a Israele "Ignorare le Scritture è ignorare Cristo" : la nostra radice santa è Israele (Rom 11,16).Anche la lettura dell'A.T. è come coperta da un velo, che solo in Cristo è rimosso, perché in Lui si vede Chi parla. Questo velo sarà tolto con la conversione al Signore, che è Gesù, il promesso, in Lui si capisce la promessa.
    L'invito della Sapienza (Sir 24,18) , è lo stesso del Figlio

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  3. Dal libro dell'Èsodo
    Es 32,7-14

    In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va', scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto».
    Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».
    Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra? Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: "Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre"».
    Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.


    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 5,31-47

    In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
    «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
    Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
    Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
    E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
    Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
    Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall'unico Dio?
    Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    La nostalgia di tornare agli idoli, tornare al peggio, non sapere aspettare il Dio vivente. Questa nostalgia è una malattia, anche nostra. Si incomincia a camminare con l’entusiasmo di essere liberi, ma poi incominciano le lamentele: “Ma sì, questo è un momento duro, il deserto, ho sete, voglio dell’acqua, voglio la carne … ma in Egitto mangiavamo le cipolle, le cose buone e qui non c’è …” […] Oggi la domanda che io vorrei fare a tutti noi, a tutti: quali sono i miei idoli? Ognuno ha i propri. Quali sono i miei idoli. Dove li nascondo. E che il Signore non ci trovi, alla fine della vita, e dica di ognuno di noi: “Ti sei pervertito. Ti sei allontanato dalla via che io avevo indicato. Ti sei prostrato dinanzi a un idolo”. Chiediamo al Signore la grazia di conoscere i nostri idoli. E se non possiamo cacciarli via, almeno tenerli all’angolo. (Omelia da Santa Marta, 26 marzo 2020)

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