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martedì 21 luglio 2015

UNA GRAN MULTITUD Ju 6,1-2




6 commenti:

  1. CANTO DEL DIO NASCOSTO - S. KAROL WOJTYLA
    Oggi, stordito dalla vita
    dimentico la mia nullità,
    vago tra raggi lontani
    strappato ai raggi più semplici.

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    Risposte
    1. Dio sta nella sua santa dimora:
      a chi è solo fa abitare una casa;
      dà forza e vigore al suo popolo. (Sal 67,6.7.36)

      O Padre, che nella Pasqua domenicale
      ci chiami a condividere il pane vivo disceso dal cielo,
      aiutaci a spezzare nella carità di Cristo
      anche il pane terreno,
      perché sia saziata ogni fame del corpo e dello spirito.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.


      Prima Lettura
      Ne mangeranno e ne faranno avanzare.

      Dal secondo libro dei Re
      2Re 4,42-44

      In quei giorni, da Baal-Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all’uomo di Dio: venti pani d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia.
      Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma il suo servitore disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”».
      Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore.

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale

      Dal Sal 144 (145)

      R. Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.

      Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
      e ti benedicano i tuoi fedeli.
      Dicano la gloria del tuo regno
      e parlino della tua potenza. R.

      Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
      e tu dai loro il cibo a tempo opportuno.
      Tu apri la tua mano
      e sazi il desiderio di ogni vivente. R.

      Giusto è il Signore in tutte le sue vie
      e buono in tutte le sue opere.
      Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
      a quanti lo invocano con sincerità. R.

      Seconda Lettura
      Un solo corpo, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.

      Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
      Ef 4,1-6

      Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
      Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.

      Parola di Dio.


      Acclamazione al Vangelo

      Alleluia, alleluia.

      Un grande profeta è sorto tra noi,
      e Dio ha visitato il suo popolo. (Lc 7,16)

      Alleluia.

      Vangelo
      Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.

      Dal Vangelo secondo Giovanni
      Gv 6,1-15

      In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
      Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
      Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
      Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
      E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
      Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

      Parola del Signore.

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    2. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Gesù ha visto la folla, ha sentito compassione per essa ed ha moltiplica i pani; così fa lo stesso con l’Eucaristia. E noi credenti che riceviamo questo pane eucaristico siamo spinti da Gesù a portare questo servizio agli altri, con la stessa sua compassione. Questo è il percorso. (Udienza generale, 17 agosto 2016)

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  2. FAUSTI - "Gesù andò al di là del mare di Galilea" C'è una rottura nel racconto : nella scena precedente Gesù era a Gerusalemme, ora Lo troviamo in Galilea. E' l'inizio del nuovo esodo, l'uscita dalla schiavitù del peccato alla libertà del Figlio.
    La decisione di ucciderlo è l'occasione di questo esodo, in cui darà il Suo Pane.
    " Mare di Galilea,di Tiberiade" Si intende quell'ansa del lago di Galilea che sta tra Cafarnao e Tiberiade, che può essere attraversata in barca o percorsa a piedi sulla riva.
    Lo seguiva molta folla , il popolo compie l'esodo al seguito del Figlio, perchè vedevano i segni (richiama i segni che Dio ha operato nell'esodo con Mosé).

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  3. Benedetto XVI - Gesù di Nazareth - Mosè parlò faccia a faccia con Dio stesso “come un uomo parla con un altro”(Es 33,11). Solo perché parlava con Dio stesso, egli poteva portare agli uomini la Parola di Dio.Su questa immediatezza con Dio, che è al cuore della Missione di Mosè e ne costituisce il fondamento interno, si stende tuttavia un'ombra.
    Alla domanda di Mosè :”Mostrami la tua Gloria”segue infatti la risposta .”Quando passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché sarò passato. Poi toglierò la mao e vedrai le mie spalle, ma il Mio Volto, non lo si può vedere” (Es 33,18).
    Anche Mosè vede soltanto le spalle di Dio- il Suo Volto nessuno lo può vedere”.
    La chiave decisiva per l'immagine di Gesù nel Vangelo di Giovanni è l'affermazione conclusiva del prologo: “Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio Unigenito, che è nel seno del Padre, Lui Lo ha rivelato (Gv 1,18). Soltanto Colui che è Dio vede Dio : Gesù.
    Egli parla davvero a partire dalla visione del Padre, parla a partire dal dialogo ininterrotto col Padre, un dialogo che è la Sua Vita. Se Mosè ci ha mostrato e ha potuto mostrarci soltanto le spalle di Dio, Gesù è la Parola venuta da Dio, dalla contemplazione viva, dall'unità con Lui.
    Con ciò sono collegati altri due doni di Mosè che giungono alla loro forma definitiva in Cristo: Dio ha comunicato il Suo Nome a Mosè, rendendo così possibile una relazione tra Sé e gli uomini; con la trasmissione del Nome che gli è stato rivelato, Mosè diviene il mediatore di una vera relazione degli uomini con il Dio Vivente.
    Ora nella preghiera Sacerdotale , Gesù sottolinea di aver rivelato il Nome di Dio, di aver anche in questo punto portato a termine l'opera iniziata da Mosè.
    L'altro dono di Mosè strettamente collegato sia alla contemplazione di Dio e all'annuncio del Suo Nome , sia alla manna, quel dono attraverso il quale Israele diventa veramente se stesso, il popolo di Dio, è la Torah, la Parola di Dio che indica la Via e conduce alla Vita.

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    CON SUS DISCIPULOS Ju 6,3-4
    AL LEVANTAR LOS OJOS Ju 6,5-6
    HAY UN NIÑO Ju 6,7-9
    LOS PANES Ju 6,10-11
    "PARA QUE NO SE PERDA NADA" Ju 6, 12-13
    SE RETIRÓ SOLO A LA MONTAÑA JU 6,14-15

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  4. ECCO QUEL CHE ABBIAMO
    https://www.youtube.com/watch?v=yfapEPqKQ3g

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