Translate

mercoledì 27 luglio 2016

"ADONDE YO VOY "Ju 14, 3-4


 



5 commenti:

  1. S. FAUSTI – L'andarsene di Gesù ci apre la nostra dimora nella casa del Padre. Ci dona infatti il Suo stesso amore di Figlio. Per questo il Suo andarsene da noi è in realtà un venire pienamente incontro a noi. L'espressione “di nuovo vengo” non indica la Sua venuta alla fine dei tempi, ma la sua venuta imminente, quando tra poco, elevato da terra, attirerà tutti a sé.(12,32).
    Allora ci “riceverà” con sé.
    Infatti l'amore senza limiti che, proprio andandosene, ci offre, è la nuova e definitiva venuta in noi, che ci permette di essere là dove prima non potevamo andare (13,33).
    La Sua venuta tra noi è ormai quella dell'amore.
    Il fine del Suo andarsene da noi è che anche noi siamo dove Lui è.
    Lui è nel Padre come il Padre è in Lui : l'amore corrisposto fa essere uno nell'altro, ognuno dimora dell'altro.
    Prima che Gesù se ne vada e ci doni il Suo amore, noi non possiamo essere dove è Lui.
    La via del ritorno al Padre , dal quale eravamo fuggiti, è l'amore compiuto.
    Per essere “dove” Lui è bisogna seguire il comando di amare “come” Lui ci ha amati (13,34).
    Questa e nessun altra è la via.

    RispondiElimina
  2. Charles de Foucauld
    Padre mio,
    io mi abbandono a te,
    fa di me ciò che ti piace.

    Qualunque cosa tu faccia di me
    Ti ringrazio.

    Sono pronto a tutto, accetto tutto.
    La tua volontà si compia in me,
    in tutte le tue creature.
    Non desidero altro, mio Dio.

    Affido l'anima mia alle tue mani
    Te la dono mio Dio,
    con tutto l'amore del mio cuore
    perché ti amo,
    ed è un bisogno del mio amore
    di donarmi
    di pormi nelle tue mani senza riserve
    con infinita fiducia
    perché Tu sei mio Padre.

    RispondiElimina
  3. Ci hai riscattati, Signore, con il tuo sangue,
    uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione:
    hai fatto di noi un regno di sacerdoti per il nostro Dio.
    Alleluia. (Cf. Ap 5,9-10)

    Colletta
    O Dio, autore della nostra libertà e della nostra salvezza,
    esaudisci le preghiere di chi ti invoca,
    e fa’ che i redenti dal Sangue del tuo Figlio vivano per te
    e godano della beatitudine eterna.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.



    Prima Lettura
    Dio ha compiuto per noi la promessa risuscitando Gesù.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 13,26-33

    In quei giorni, [Paolo, giunto ad Antiòchia di Pisìdia, diceva nella sinagoga:]
    «Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza.
    Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non hanno riconosciuto Gesù e, condannandolo, hanno portato a compimento le voci dei Profeti che si leggono ogni sabato; pur non avendo trovato alcun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che egli fosse ucciso.
    Dopo aver adempiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono testimoni di lui davanti al popolo.
    E noi vi annunciamo che la promessa fatta ai padri si è realizzata, perché Dio l'ha compiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo: "Mio figlio sei tu, io oggi ti ho generato"».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 2
    R. Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.
    «Io stesso ho stabilito il mio sovrano
    sul Sion, mia santa montagna».
    Voglio annunciare il decreto del Signore.
    Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
    io oggi ti ho generato. R.

    Chiedimi e ti darò in eredità le genti
    e in tuo dominio le terre più lontane.
    Le spezzerai con scettro di ferro,
    come vaso di argilla le frantumerai». R.

    E ora siate saggi, o sovrani;
    lasciatevi correggere, o giudici della terra;
    servite il Signore con timore
    e rallegratevi con tremore. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
    Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Gv 14,6)

    Alleluia.

    Vangelo
    Io sono la via, la verità e la vita.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 14,1-6

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
    «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
    Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

    Parola del Signore.

    RispondiElimina
  4. PAROLE DEL SANTO PADRE
    È la certezza che ci consola: c’è un posto riservato per ciascuno. Anche c’è un posto per me. Ognuno di noi può dire: c’è un posto per me. Non viviamo senza meta e senza destinazione. “Siamo attesi, siamo preziosi. Dio è innamorato di noi, siamo i suoi figli. E per noi ha preparato il posto più degno e bello: il Paradiso. Non dimentichiamolo: la dimora che ci attende è il Paradiso. Qui siamo di passaggio. E Gesù è risorto e vivo proprio per essere sempre al nostro fianco. Allora possiamo dirgli: “Gesù, credo che sei risorto e che mi stai accanto. Credo che mi ascolti. Ti porto quello che mi turba, i miei affanni: ho fede in Te e mi affido a Te”. Ci sono vie che non portano in Cielo: le vie del potere, le vie della mondanità, le vie per autoaffermarsi, le vie del potere egoista. E c’è la via di Gesù, la via dell’amore umile, della preghiera, della mitezza, della fiducia, del servizio agli altri. Non è la via del mio protagonismo, è la via di Gesù protagonista della mia vita. È andare avanti ogni giorno domandandogli: “Gesù, che cosa pensi di questa mia scelta? Che cosa faresti in questa situazione, con queste persone?”. (Regina Caeli, 10 maggio 2020)

    RispondiElimina
  5. Parole dei Papi
    PAROLE DEL SANTO PADRE FRANCESCO
    È la certezza che ci consola: c’è un posto riservato per ciascuno. Anche c’è un posto per me. Ognuno di noi può dire: c’è un posto per me. Non viviamo senza meta e senza destinazione. “Siamo attesi, siamo preziosi. Dio è innamorato di noi, siamo i suoi figli. E per noi ha preparato il posto più degno e bello: il Paradiso. Non dimentichiamolo: la dimora che ci attende è il Paradiso. Qui siamo di passaggio. E Gesù è risorto e vivo proprio per essere sempre al nostro fianco. Allora possiamo dirgli: “Gesù, credo che sei risorto e che mi stai accanto. Credo che mi ascolti. Ti porto quello che mi turba, i miei affanni: ho fede in Te e mi affido a Te”. Ci sono vie che non portano in Cielo: le vie del potere, le vie della mondanità, le vie per autoaffermarsi, le vie del potere egoista. E c’è la via di Gesù, la via dell’amore umile, della preghiera, della mitezza, della fiducia, del servizio agli altri. Non è la via del mio protagonismo, è la via di Gesù protagonista della mia vita. È andare avanti ogni giorno domandandogli: “Gesù, che cosa pensi di questa mia scelta? Che cosa faresti in questa situazione, con queste persone?”. (Regina Caeli, 10 maggio 2020)
    PAROLE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
    «Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me» (Gv 14,1). Non sono due atti separati, ma un unico atto di fede, la piena adesione alla salvezza operata da Dio Padre mediante il suo Figlio Unigenito. Il Nuovo Testamento ha posto fine all’invisibilità del Padre. Dio ha mostrato il suo volto, come conferma la risposta di Gesù all’apostolo Filippo: «Chi ha visto me, ha visto il Padre» (Gv 14,9). Il Figlio di Dio, con la sua incarnazione, morte e risurrezione, ci ha liberati dalla schiavitù del peccato per donarci la libertà dei figli di Dio e ci ha fatto conoscere il volto di Dio che è amore: Dio si può vedere, è visibile in Cristo. […] Quindi solo credendo in Cristo, rimanendo uniti a Lui, i discepoli, tra i quali siamo anche noi, possono continuare la sua azione permanente nella storia: «In verità, in verità io vi dico – dice il Signore –: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio» (Gv 14,12).

    La fede in Gesù comporta seguirlo quotidianamente, nelle semplici azioni che compongono la nostra giornata. «È proprio del mistero di Dio agire in modo sommesso. Solo pian piano Egli costruisce nella grande storia dell’umanità la sua storia. Diventa uomo ma in modo da poter essere ignorato dai contemporanei, dalle forze autorevoli della storia. Patisce e muore e, come Risorto, vuole arrivare all’umanità soltanto attraverso la fede dei suoi ai quali si manifesta. Di continuo Egli bussa sommessamente alle porte dei nostri cuori e, se gli apriamo, lentamente ci rende capaci di “vedere”» (Gesù di Nazareth II, 2011, 306). (Benedetto XVI - Regina Caeli, 22 maggio 2011)

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.