Translate

martedì 2 giugno 2015

EL HOMBRE CREYÓ Ju 4,50-51


3 commenti:

  1. CANTO DEL DIO NASCOSTO - S. KAROL WOJTYLA
    Il Signore, quando attecchisce nell'intimo è come un fiore
    assetato di caldo sole.
    Vieni, dunque, o luce, dalle profondità dell'inesplicabile
    giorno,
    e posati sulla mia riva.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. S. FAUSTI - “Va' , tuo figlio vive! L'uomo credette alla Parola!” Gesù non scende a guarire ; dice solo che il suo “figlio vive” Gesù non dà prove , semplicemente dice ciò che sa : vivere è credere alla Parola che dà la possibilità di diventare figli di Dio. La guarigione che seguirà sarà il segno del cambiamento avvenuto nel padre . La sua fede farà sì che l'infermità/morte del bambino/servo si trasformi nella nascita del figlio libero.
      Il funzionario ora è chiamato uomo. Chi crede alla Parola di vita non è più un funzionario del re , preso nell'ingranaggio morale servo/padrone . È diventato uomo.
      La fede nella Parola gli dà la sua umanità piena e lo fa risorgere … in Giovanni si parla di fede a vari livelli.
      C'è una fede idolatrica , che Gesù non approva , sempre in cerca di segni e prodigi ; c'è una fede, iniziale o solo imperfetta, che crede perchè vede , come i discepoli a Cana (2,11), o addirittura solo se vede, come Tommaso (20,25) ; c'è finalmente la fede dell'uomo che crede alla Parola senza vedere segni e prodigi, che diventa, subito dopo, un “credere” al racconto del segno, aderendo alla persona di Gesù senza vedere (20,29). E' diventato padre.
      A questa fede l'evangelista vuol portare il suo lettore.

      Elimina
  2. Antifona
    Io confido nel Signore.
    Esulterò e gioirò per la tua grazia,
    perché hai guardato alla mia miseria. (Sal 30,7-8)

    Colletta
    O Dio, che rinnovi il mondo
    con i tuoi ineffabili sacramenti,
    fa' che la Chiesa si edifichi
    con questi segni delle realtà del cielo
    e non resti priva del tuo aiuto per la vita terrena.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Non si udranno più voci di pianto e grida di angoscia.
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 65,17-21

    Così dice il Signore:
    «Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra;
    non si ricorderà più il passato,
    non verrà più in mente,
    poiché si godrà e si gioirà sempre
    di quello che sto per creare,
    poiché creo Gerusalemme per la gioia,
    e il suo popolo per il gaudio.
    Io esulterò di Gerusalemme,
    godrò del mio popolo.
    Non si udranno più in essa
    voci di pianto, grida di angoscia.
    Non ci sarà più
    un bimbo che viva solo pochi giorni,
    né un vecchio che dei suoi giorni
    non giunga alla pienezza,
    poiché il più giovane morirà a cento anni
    e chi non raggiunge i cento anni
    sarà considerato maledetto.
    Fabbricheranno case e le abiteranno,
    pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 29 (30)

    R.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

    Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
    non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
    Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
    mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. R.

    Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
    della sua santità celebrate il ricordo,
    perché la sua collera dura un istante,
    la sua bontà per tutta la vita.
    Alla sera è ospite il pianto
    e al mattino la gioia. R.

    Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
    Signore, vieni in mio aiuto!
    Hai mutato il mio lamento in danza,
    Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

    Cercate il bene e non il male, se volete vivere,
    e il Signore sarà con voi. (Cf. Am 5,14)

    Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

    Vangelo
    Va', tuo figlio vive.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 4,43-54

    In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.
    Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
    Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va', tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
    Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
    Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

    Parola del Signore.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.