CANTO DEL DIO NASCOSTO - S. KAROL WOJTYLA Dio presente, fa' che questi occhi chiusi divengano occhi interamente aperti - e l'esile soffio dell'anima, che trema in uno sbocciare di rose avvolgi nel Tuo vento immenso.
S. FAUSTI - Gesù, il Figlio amato e inviato ai fratelli, è tutto "dal" e "del" Padre : vive grazie a Lui, di Lui e per Lui. Egli è venuto a comunicarci , come nostra vita, questa Sua relazione con Lui, che è la Sua essenza di Figlio.Masticare Lui è necessario per vivere "grazie" a Lui; da Lui, di Lui e per Lui. Mangiando Lui, siamo assimilati da Lui. Questo è il mistero dell'amore : l'amato diventa la vita di chi lo ama, "informando" tutto il suo essere, dal suo sentire al suo pensare, dal suo volere al suo agire. Dice Paolo : " Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Gal 2,20).Realmente questo cibo ci dà la vita del Figlio!
LETTURA DEL GIORNO Dagli Atti degli Apostoli At 9,1-20
In quei giorni, Sàulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damàsco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damàsco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Sàulo, Sàulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Sàulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damàsco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda. C'era a Damàsco un discepolo di nome Ananìa. Il Signore in una visione gli disse: «Ananìa!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va' nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Sàulo, di Tarso; ecco, sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Ananìa, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Ananìa: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l'autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va', perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d'Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Sàulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damàsco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio.
VANGELO DEL GIORNO Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,52-59
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
PAROLE DEL SANTO PADRE Nutrendoci di questo cibo possiamo entrare in piena sintonia con Cristo, con i suoi sentimenti, con i suoi comportamenti. Questo è tanto importate: andare a Messa e comunicarsi, perché ricevere la comunione è ricevere questo Cristo vivo, che ci trasforma dentro e ci prepara per il cielo. (Angelus, 19 agosto 2018)
GIOVANNI 6, 52-59 Paolo, allora Saulo, incontra Cristo sulla via di Damasco, egli che stava perseguitando i cristiani, minacciandoli violentemente e conducendoli prigionieri, convinto di realizzare un giusto ordine, secondo la legge. Ma il mistero della presenza di Gesù sfolgorante innanzi a Lui,lo blocca e lo illumina con la Sua Onnipotente Presenza , e manifesta la realtà del travisamento della sua missione, che è perseguitare nei cristiani Gesu'stesso. Con la domanda:”Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”, egli ,sfolgorato dalla luce ,”Chi sei, Signore?” : ”Sono Gesù che tu perseguiti!”. La Comunione d'Amore che Gesù ha col Padre, che Lo ha inviato , di cui realizza la Gloria nel compimento del Suo Volere, desidera sia riflessa nell'obbedienza dei Suoi e nella testimonianza della Chiesa. Mangiare la Carne di Gesù, nutrirsi di Eucaristia, è ricevere la Vita del Figlio, che è Eterna ed essere da Lui Risuscitati nell'ultimo giorno per entrare nel Suo regno di Pace e di Gioia senza fine. Paolo ne sarà il più grande annunciatore ai pagani di quel tempo e manifesterà i misteri del Regno a tutti i cristiani delle prime comunità. Coronerà con il martirio la sua predicazione.
CANTO DEL DIO NASCOSTO - S. KAROL WOJTYLA
RispondiEliminaDio presente, fa' che questi occhi chiusi
divengano occhi interamente aperti -
e l'esile soffio dell'anima, che trema in uno sbocciare di rose
avvolgi nel Tuo vento immenso.
S. FAUSTI - Gesù, il Figlio amato e inviato ai fratelli, è tutto "dal" e "del" Padre : vive grazie a Lui, di Lui e per Lui. Egli è venuto a comunicarci , come nostra vita, questa Sua relazione con Lui, che è la Sua essenza di Figlio.Masticare Lui è necessario per vivere "grazie" a Lui; da Lui, di Lui e per Lui. Mangiando Lui, siamo assimilati da Lui. Questo è il mistero dell'amore : l'amato diventa la vita di chi lo ama, "informando" tutto il suo essere, dal suo sentire al suo pensare, dal suo volere al suo agire. Dice Paolo : " Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Gal 2,20).Realmente questo cibo ci dà la vita del Figlio!
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RispondiEliminaDagli Atti degli Apostoli
At 9,1-20
In quei giorni, Sàulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damàsco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damàsco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Sàulo, Sàulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Sàulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damàsco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda. C'era a Damàsco un discepolo di nome Ananìa. Il Signore in una visione gli disse: «Ananìa!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va' nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Sàulo, di Tarso; ecco, sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Ananìa, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Ananìa: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l'autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va', perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d'Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Sàulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damàsco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio.
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,52-59
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Nutrendoci di questo cibo possiamo entrare in piena sintonia con Cristo, con i suoi sentimenti, con i suoi comportamenti. Questo è tanto importate: andare a Messa e comunicarsi, perché ricevere la comunione è ricevere questo Cristo vivo, che ci trasforma dentro e ci prepara per il cielo. (Angelus, 19 agosto 2018)
GIOVANNI 6, 52-59
RispondiEliminaPaolo, allora Saulo, incontra Cristo sulla via di Damasco, egli che stava perseguitando i cristiani, minacciandoli violentemente e conducendoli prigionieri, convinto di realizzare un giusto ordine, secondo la legge. Ma il mistero della presenza di Gesù sfolgorante innanzi a Lui,lo blocca e lo illumina con la Sua Onnipotente Presenza , e manifesta la realtà del travisamento della sua missione, che è perseguitare nei cristiani Gesu'stesso. Con la domanda:”Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”, egli ,sfolgorato dalla luce ,”Chi sei, Signore?” : ”Sono Gesù che tu perseguiti!”.
La Comunione d'Amore che Gesù ha col Padre, che Lo ha inviato , di cui realizza la Gloria nel compimento del Suo Volere, desidera sia riflessa nell'obbedienza dei Suoi e nella testimonianza della Chiesa.
Mangiare la Carne di Gesù, nutrirsi di Eucaristia, è ricevere la Vita del Figlio, che è Eterna ed essere da Lui Risuscitati nell'ultimo giorno per entrare nel Suo regno di Pace e di Gioia senza fine.
Paolo ne sarà il più grande annunciatore ai pagani di quel tempo e manifesterà i misteri del Regno a tutti i cristiani delle prime comunità. Coronerà con il martirio la sua predicazione.