S. FAUSTI - Invece di andare dietro a Gesù, si tirano indietro da lui. invertono la direzione della loro vita e non camminano più "con lui" : si allontanano dalla compagnia del Figlio, abbandonano la propria verità e tornano nelle tenebre. Questa crisi colse molti di quelli che all'inizio lo seguirono con entusiasmo, fino a quando videro che non realizzava le loro attese. La stessa crisi, anche inavvertitamente, prende ogni discepolo che non vive ciò che celebra nell'eucaristia. L'eucaristia infatti può essere un puro far memoria del Signore senza fare ciò che lui ha fatto. Per questo nell'ultima cena Giovanni non racconterà l'istituzione dell'eucaristia, bensì la lavanda dei piedi (13,1...) per mostrare cosa essa comporta per la vita di ogni giorno. I dodici sono distinti dagli altri discepoli. Gesù chiede se lo vogliono abbandonare anche loro. Non è che voglia provocare una crisi : li provoca invece a riconoscerla, per risolverla. I più grandi tradimenti si consumano nell'incoscienza : il male è il frutto amaro del dolce sopore dell'oblio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 18) R. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita. La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. R. I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. R. Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. R. Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia roccia e mio redentore. R.
VANGELO DEL GIORNO Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,60-69
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
PAROLE DEL SANTO PADRE Di fronte al gesto prodigioso di Gesù che con cinque pani e due pesci sfama migliaia di persone, tutti lo acclamano e vogliono portarlo in trionfo, farlo re. Ma quando Lui stesso spiega che quel gesto è segno del suo sacrificio, cioè del dono della sua vita, della sua carne e del suo sangue, e che chi vuole seguirlo deve assimilare Lui, la sua umanità donata per Dio e per gli altri, allora non piace, questo Gesù ci mette in crisi. Anzi, preoccupiamoci se non ci mette in crisi, perché forse abbiamo annacquato il suo messaggio! E chiediamo la grazia di lasciarci provocare e convertire dalle sue “parole di vita eterna”. (Angelus, 22 agosto 2021)
S. FAUSTI - Invece di andare dietro a Gesù, si tirano indietro da lui. invertono la direzione della loro vita e non camminano più "con lui" : si allontanano dalla compagnia del Figlio, abbandonano la propria verità e tornano nelle tenebre.
RispondiEliminaQuesta crisi colse molti di quelli che all'inizio lo seguirono con entusiasmo, fino a quando videro che non realizzava le loro attese. La stessa crisi, anche inavvertitamente, prende ogni discepolo che non vive ciò che celebra nell'eucaristia.
L'eucaristia infatti può essere un puro far memoria del Signore senza fare ciò che lui ha fatto. Per questo nell'ultima cena Giovanni non racconterà l'istituzione dell'eucaristia, bensì la lavanda dei piedi (13,1...) per mostrare cosa essa comporta
per la vita di ogni giorno.
I dodici sono distinti dagli altri discepoli. Gesù chiede se lo vogliono abbandonare anche loro. Non è che voglia provocare una crisi : li provoca invece a riconoscerla, per risolverla. I più grandi tradimenti si consumano nell'incoscienza : il male è il frutto amaro del dolce sopore dell'oblio.
RispondiEliminaSALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 18)
R. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
Ti siano gradite le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia roccia e mio redentore. R.
VANGELO DEL GIORNO
RispondiEliminaDal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,60-69
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Di fronte al gesto prodigioso di Gesù che con cinque pani e due pesci sfama migliaia di persone, tutti lo acclamano e vogliono portarlo in trionfo, farlo re. Ma quando Lui stesso spiega che quel gesto è segno del suo sacrificio, cioè del dono della sua vita, della sua carne e del suo sangue, e che chi vuole seguirlo deve assimilare Lui, la sua umanità donata per Dio e per gli altri, allora non piace, questo Gesù ci mette in crisi. Anzi, preoccupiamoci se non ci mette in crisi, perché forse abbiamo annacquato il suo messaggio! E chiediamo la grazia di lasciarci provocare e convertire dalle sue “parole di vita eterna”. (Angelus, 22 agosto 2021)