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lunedì 28 settembre 2015

LA VERDAD Ju 7,28-29




7 commenti:

  1. S. FAUSTI - Gesù grida, è un grido che risuona ancora. A chi dice di conoscere da dove viene,risponde che lo sanno, ma solo a metà: conoscono da dove viene come uomo, ma ignorano la sua origine divina.
    Gesù viene da uno che essi non conoscono e che nessuno ha mai visto.
    L'origine della sua persona è la medesima del suo insegnamento . Dio stesso.
    Gesù conosce chi l'ha mandato.
    Egli è la Parola che era prima del mondo, che era presso Dio ed è Dio;
    ora è presso di noi per donarci la possibilità di diventare figli di Dio.

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  2. S. KAROL WOJTYLA - VEGLIA PASQUALE
    Cerco per tutta la storia il Tuo Corpo,
    cerco la Tua profondità.

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  3. Dal libro della Sapienza
    Sap 2,1a.12–22

    Dicono [gli empi] fra loro sragionando:
    «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo
    e si oppone alle nostre azioni;
    ci rimprovera le colpe contro la legge
    e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta.
    Proclama di possedere la conoscenza di Dio
    e chiama se stesso figlio del Signore.
    È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri;
    ci è insopportabile solo al vederlo,
    perché la sua vita non è come quella degli altri,
    e del tutto diverse sono le sue strade.
    Siamo stati considerati da lui moneta falsa,
    e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
    Proclama beata la sorte finale dei giusti
    e si vanta di avere Dio per padre.
    Vediamo se le sue parole sono vere,
    consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
    Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
    e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
    Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
    per conoscere la sua mitezza
    e saggiare il suo spirito di sopportazione.
    Condanniamolo a una morte infamante,
    perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».

    Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;
    la loro malizia li ha accecati.
    Non conoscono i misteriosi segreti di Dio,
    non sperano ricompensa per la rettitudine
    né credono a un premio per una vita irreprensibile.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 7,1-2.10.25-30

    In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

    Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.

    Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».

    Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».

    Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù, nel vivere la missione affidatagli dal Padre, sa bene che deve affrontare la fatica, il rifiuto, la persecuzione e la sconfitta. Un prezzo che, ieri come oggi, la profezia autentica è chiamata a pagare. Il duro rifiuto, però, non scoraggia Gesù, né arresta il cammino e la fecondità della sua azione profetica. Egli va avanti per la sua strada, confidando nell’amore del Padre. (Angelus, 3 febbraio 2019)

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  4. Gesuiti - Festa delle Capanne, festa per eccellenza, la festa della luce; mentre i suoi si aspettavano una sua presentazione spettacolare, Gesù arriva solo a metà festa; aveva fatto quei gesti così belli come dare il pane alle folle, e si aspettavano qualcosa di analogo, ma, invece del pane, Gesù spiega ora la sua identità, dopo aver dato il pane.
    E il brano è tutto un dialogo, un dibattito a raffica tra Gesù e la gente sull’identità di Gesù.
    Quindi c’è un uomo che pretende di essere Dio. L’ha detto prima coi fatti, restituendo all’uomo la sua dignità, la sua libertà e il suo camminare e poi lo dice a parole.
    E nel brano che abbiamo appena letto c’è l’iniziale che dice:
    lo cercavano e si chiedevano dov’è; e termina con la citazione della Parola di Gesù che dice:
    Mi cercherete e non mi troverete perché dove io sono voi non potete venire.
    Ecco: il tema è quello del cercare il Signore, cercare dov’è. Tutto il dibattito è sui vari “dove”. Prima si dice “dove” si trova, poi da “dove” viene la sua sapienza, poi da “dove” viene il suo modo di intendere la legge, poi da “dove” viene lui e soprattutto “dove” va lui.
    È il problema del “dove”.
    Per capire una persona bisogna capire il “dove” e cercheremo di capire i vari “dove”
    Domandano: Dov’è lui? Si pone il problema del dove. Le due coordinate per individuare una persona sono: coordinate di tempo o di spazio o dove si trova. Il tempo è lo stesso per tutti ed è sempre mutabile per tutti e non è disponibile per nessuno, è solo Dio lo stabilisce, mentre il luogo dove uno si trova è diverso per ciascuno. Non solo è diverso per ciascuno, ma è anche mutabile,
    lo posso mutare io con la mia libertà. E il dove di una persona vuol dire anche qualcosa di preciso. Il dove è la sua casa: dove abita? È lì che capisce chi è una persona; è da lì che lui viene, viene dalla sua casa ed è lì che lui torna, torna nella sua casa. L’uomo che non trova il suo dove, che non trova la sua casa è sempre uno fuori posto, non è mai contento.
    Allora il problema è trovare il dove e cercarlo.
    Sono anche le prime parole che Dio ha rivolto all’uomo: dove sei? Provate a chiedervi: Dove sono? Nessuno è tanto perso come chi non sa dove si trova.
    E dove sono vuol dire anche da dove vengo e dove vado.
    Se ricordate all’inizio il tema di tutto il Vangelo consiste nella prima domanda dei discepoli a Gesù che chiede ai primi due che lo seguono: Che cercate?
    E gli domandano: Signore dove dimori? È trovare quel dove, dove sta di casa. Vuol dire quali sono le sue relazioni intime, suo Padre, i suoi fratelli, è lì che conosco uno.
    Dove l’avete posto? domanderà Gesù di Lazzaro il suo amico; gli mostreranno il sepolcro, perché esso è il dove tutti arriviamo. Veniamo dalla terra e torniamo alla terra.
    Invece Gesù ci presenta un altro “dove” che noi non conosciamo.
    È uomo come noi e viene dalla terra e torna alla terra, ma non è solo uomo. Il suo dove è il Padre ed è venuto a mostrare a tutti che abbiamo un’origine che è il Padre, abbiamo un punto di arrivo: la pienezza di vita col Padre. Ed è questo che Gesù vuol aprire a tutti. A questo punto anche se lo cercano per ucciderlo, le folle sono divise tra di loro. Mentre i capi in tutto il Vangelo hanno un unico parere, - quello di chi cerca il potere di chi cerca il dominio sulle folle e vogliono uccidere il Signore perché il Signore non cerca il dominio e il potere ma si fa servo di tutti - le folle, invece, sono divise.

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  5. Gesuiti -> Fa prima i fatti delle parole e poi dà il significato di quei fatti dicendo le sue intenzioni: i suoi fatti sono proprio quello che sono; egli vuole che l’uomo sia libero, vuole che l’uomo sia immagine di Dio, vuole che l’uomo sia solidale, che ami; egli vuole un mondo diverso e l’ha dimostrato con i fatti. Quindi in Gesù non puoi scindere ciò che lui fa da ciò che lui dice, da quello che lui è. Lui è coerente, quindi o lo rifiuti, o lo accetti. E il rifiuto o l’accettazione come ho già detto non dipendono da un ragionamento, dipendono dalla scelta di campo che hai fatto.
    Se noi prendiamo la dottrina di Gesù dicendo che è molto bella e dimentichiamo che lui è quella dottrina, che lui ha vissuto con quella Parola e si identifica con quella Parola, ne facciamo un grande mistificatore.
    Gesù non ha detto delle belle parole, ha solo spiegato quello che era lui con i fatti e con le parole e proprio così ci ha mostrato quel Dio che nessuno mai ha visto e questo è lo scandalo dell’incarnazione che è la possibilità stessa della salvezza: che la nostra carne diventi davvero simile a Dio.
    Il bene è gratuito, se c’è un interesse vuol dire che lo si fa per egoismo; è esattamente il contrario dell’amore e allora copre l’egoismo e no è vero il suo parlare. Vedete, sono criteri di verità molto sottili, ma anche molto evidenti anche nella quotidianità della vita ed entrano in gioco nella fede in modo molto inconscio, tanto che uno non si accorge. In fondo, uno crede quel che crede, quel che gli fa comodo e se gli fa comodo presentarsi come cristiano, lo fa tranquillamente, ma perché gli fa comodo, non perché lo sia.
    Gesù è venuto a presentarci sul suo volto di Figlio il nuovo Volto del Padre, quel Volto del Padre che noi fin dal principio avevamo dimenticato, seguendo esattamente l’indicazione di Satana, cioè di un Dio tremendo che esige il nostro sacrificio e che ci distrugge se sbagliamo. Invece ci presenta, nel Figlio, il Dio che viene a ricostruire la vita, a ridonare la fiducia, la libertà e la speranza fino a dar la sua vita per chi lo uccide. Poi il brano termina dicendo: Mi cercherete e non mi troverete, perché dove io vado, voi non potete venire, perché io vado al Padre e vengo dal Padre. Se volete venire a me, vi dico io e vi dono io di venire dove vado io. Cioè Gesù è venuto da noi e ci ha presentato un “dove” molto strano che ci spiazza, per mostrarci dove vuol portarci tutti: alla casa del Padre, dove stiamo tutti realmente di casa, e lì troviamo casa e lì diventiamo tutti fratelli e conosciamo chi è Dio.

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  6. I Commenti presentati sono sintesi delle catechesi gentilmente concesse dai Gesuiti di Villa Pizzone (Mi) che ringrazio di vero cuore!

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