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sabato 5 settembre 2015

EL ESPÍRITU Ju 6,61-63


5 commenti:

  1. S. FAUSTI - Prima il Figlio dell'uomo era in cielo, da dove è sceso. la sua discesa è la sua venuta tra noi, il suo farsi carne.
    La sua salita è il suo ritorno,la sua glorificazione , che per Giovanni è la croce, dove il Figlio dell'uomo si fa pane di vita.
    Lo scandalo, che i discepoli subiscono nella sinagoga di Cafarnao, anticipa quello quello che subiranno il Venerdì Santo, quando lo vedranno innalzato.
    La vita viene dallo Spirito, non dalla carne, che è viva solo per lo Spirito
    ...La sua carne terrena non può darci lo Spirito prima di "salire", prima di dare la sua vita per noi.

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  2. CANTO DEL DIO NASCOSTO - S. KAROL WOJTYLA
    Oh, si sente quel momento del nulla
    quel momento di prima della creazione -
    non recederne mai,
    come non si recede dall'ombra.

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  3. Charles de Foucauld " ...Il Regno dei cieli dal quale due passi, due giorni ci separano ancora . esso è per noi, esso è pronto per noi, sta a noi fare i due passi che ce ne separano.
    Si, noi abbiamo un regno, il regno dei cieli.
    Non attacchiamoci dunque alle cose della terra, che assomigliano così poco a un regno , un po' di fango, in po' di cibo, un po' di lana,questa o quella miseria, ecco quel che ci offre la terra.
    Che pazzia attaccarci a questo,noi re, possessori del regno celeste!"

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  4. Antifona
    Sepolti con Cristo nel Battesimo,
    con lui siete anche risorti
    mediante la fede nella potenza di Dio,
    che lo ha risuscitato dai morti. Alleluia. (Col 2,12)

    Colletta
    O Dio, che nel fonte battesimale
    hai rinnovato coloro che credono in te,
    custodisci tutti i rinati in Cristo
    perché, vinto ogni assalto del male,
    conservino fedelmente la grazia della tua benedizione.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    La Chiesa si consolidava, e con il conforto dello Spirito Santo cresceva di numero.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 9,31-42

    In quei giorni, la Chiesa era in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samarìa: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero.
    E avvenne che Pietro, mentre andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che abitavano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome Enèa, che da otto anni giaceva su una barella perché era paralitico. Pietro gli disse: «Enèa, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore.
    A Giaffa c’era una discepola chiamata Tabità – nome che significa Gazzella – la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio in quei giorni ella si ammalò e morì. La lavarono e la posero in una stanza al piano superiore. E, poiché Lidda era vicina a Giaffa, i discepoli, udito che Pietro si trovava là, gli mandarono due uomini a invitarlo: «Non indugiare, vieni da noi!». Pietro allora si alzò e andò con loro.
    Appena arrivato, lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto, che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi, rivolto alla salma, disse: «Tabità, àlzati!». Ed ella aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i fedeli e le vedove e la presentò loro viva.
    La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 115 (116)
    R. Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto?
    Oppure:
    R. Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai salvato.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.
    Che cosa renderò al Signore,
    per tutti i benefici che mi ha fatto?
    Alzerò il calice della salvezza
    e invocherò il nome del Signore. R.

    Adempirò i miei voti al Signore,
    davanti a tutto il suo popolo.
    Agli occhi del Signore è preziosa
    la morte dei suoi fedeli. R.

    Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
    io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
    tu hai spezzato le mie catene.
    A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
    e invocherò il nome del Signore. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
    tu hai parole di vita eterna. (Cf. Gv 6, 63c.68c)

    Alleluia.

    Vangelo
    Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 6,60-69

    In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
    Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
    Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
    Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

    Parola del Signore.

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  5. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Di fronte al gesto prodigioso di Gesù che con cinque pani e due pesci sfama migliaia di persone, tutti lo acclamano e vogliono portarlo in trionfo, farlo re. Ma quando Lui stesso spiega che quel gesto è segno del suo sacrificio, cioè del dono della sua vita, della sua carne e del suo sangue, e che chi vuole seguirlo deve assimilare Lui, la sua umanità donata per Dio e per gli altri, allora non piace, questo Gesù ci mette in crisi. Anzi, preoccupiamoci se non ci mette in crisi, perché forse abbiamo annacquato il suo messaggio! E chiediamo la grazia di lasciarci provocare e convertire dalle sue “parole di vita eterna”. (Angelus, 22 agosto 2021)

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