Translate

martedì 15 settembre 2015

JESÚS RECORRÍA LA GALILEA Ju 7,1-2




5 commenti:

  1. S.FAUSTI - La luce che si dona e la tenebra che la vuole sopraffare sono il tema del concerto che si svolge : è la lotta tra luce e tenebre.Al centro c'è la persona di Gesù, soggetto di autodonazione e oggetto di violenza.
    Le due voci si armonizzano in lui che, dando vita, riceve morte e, ricevendo morte, dà la vita.
    ...La festa durava sette giorni, ai quali fu aggiunto un ottavo, conclusivo e ancor più solenne...E' una festa gioiosa, di luce e di acqua, che precede l'inverno e celebra la pienezza del dono della terra promessa , che ha dato i suoi frutti, sia materiali che spirituali: è compimento di ogni aspirazione dell'uomo e di ogni benedizione di Dio...
    Anche i tre segni compiuti in Galilea (2,1...- 4,43..- 6,1...) e la promessa fatta in Samaria (4,1...) illuminano ciò che avverrà a Gerusalemme, nella sua"ora".La risurrezione di Lazzaro ne sarà il preannuncio .
    Dopo il dono del pane, che richiama la manna, si comprendono bene i temi di questa festa che si compendiano in Gesù : con lui si conclude l'esodo, si vive del frutto della terra promessa e si ottiene l'acqua e la luce, principio terrestre e celeste di fecondità.Quella terrestre, l'acqua, implica anche la morte; quello celeste, la luce, è
    il trionfo della vita.

    RispondiElimina
  2. S. FAUSTI - “La festa dei giudei, quella delle capanne” insieme alla Pasqua e alla Pentecoste, è una delle tre grandi feste celebrate nel Tempio, che comportano un pellegrinaggio a Gerusalemme.
    E' chiamata anche “festa dei Tabernacoli” o “la Festa” per antonomasia (1Re 8,2) .
    Originariamente era una festa agricola, come la Pasqua era festa pastorizia, che assunse poi significati storici. Essa cade a settembre e conclude la stagione dei frutti., in particolare dell'uva, : è un ringraziamento per la stagione passata e un'invocazione per la successiva.
    In essa si celebra la fine dell'Esodo con con la lettura della legge , e si dimora in capanne a ricordo del soggiorno del deserto (Dt 31) e si commemora la Dedicazione del Tempio di Salomone (1Re 8,2), si rinnova l'Alleanza (Dt 26) e si canta la regalità di Dio, ravvivando le attese messianiche.
    Si celebra “il giorno del Signore” nel quale tutti i popoli nemici si sarebbero convertiti e sarebbero convenuti a Gerusalemme per adorare il Signore : allora il Signore sarà Re di tutta la terra e sarà l'unico Signore (Zc 14,16)
    Questa solennità fa da contesto alla Rivelazione di Gesù : è in Lui che si compie l'Esodo, si rinnova l'Alleanza e si viene il Regno.

    RispondiElimina
  3. LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro della Sapienza
    Sap 2,1a.12–22

    Dicono [gli empi] fra loro sragionando:
    «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo
    e si oppone alle nostre azioni;
    ci rimprovera le colpe contro la legge
    e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta.
    Proclama di possedere la conoscenza di Dio
    e chiama se stesso figlio del Signore.
    È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri;
    ci è insopportabile solo al vederlo,
    perché la sua vita non è come quella degli altri,
    e del tutto diverse sono le sue strade.
    Siamo stati considerati da lui moneta falsa,
    e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
    Proclama beata la sorte finale dei giusti
    e si vanta di avere Dio per padre.
    Vediamo se le sue parole sono vere,
    consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
    Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
    e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
    Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
    per conoscere la sua mitezza
    e saggiare il suo spirito di sopportazione.
    Condanniamolo a una morte infamante,
    perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
    Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;
    la loro malizia li ha accecati.
    Non conoscono i misteriosi segreti di Dio,
    non sperano ricompensa per la rettitudine
    né credono a un premio per una vita irreprensibile.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 7,1-2.10.25-30

    In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
    Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
    Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
    Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
    Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù si nascondeva, in questi ultimi giorni, perché ancora non era arrivata la sua ora; ma Lui conosceva quale sarebbe stata la sua fine, come sarebbe stato la sua fine. E Gesù è perseguitato dall’inizio: ricordiamo quando all’inizio della sua predicazione torna al suo paese, va alla sinagoga e predica; subito, dopo una grande ammirazione, incominciano: Ma questo noi sappiamo di dove è. Questo è uno di noi. Ma con che autorità viene a insegnarci? Dove ha studiato?’. Lo squalificano! È lo stesso discorso, no? ‘Ma costui sappiamo di dove è! Il Cristo, invece, quando verrà nessuno saprà di dove sia!’. Squalificare il Signore, squalificare il profeta per togliere l’autorità! (Omelia da Santa Marta, 4 aprile 2014)

    RispondiElimina
  4. Antifona
    Dio, per il tuo nome salvami,
    per la tua potenza rendimi giustizia.
    Dio, ascolta la mia preghiera,
    porgi l’orecchio alle parole della mia bocca. (Sal 53,3-4)

    Colletta
    O Dio, che per la nostra fragilità
    hai preparato aiuti efficaci,
    fa’ che, accogliendone con gioia la forza rinnovatrice,
    la manifestiamo in una degna condotta di vita.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Condanniamolo a una morte infame.
    Dal libro della Sapienza
    Sap 2,1a.12–22

    Dicono [gli empi] fra loro sragionando:
    «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo
    e si oppone alle nostre azioni;
    ci rimprovera le colpe contro la legge
    e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta.
    Proclama di possedere la conoscenza di Dio
    e chiama se stesso figlio del Signore.
    È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri;
    ci è insopportabile solo al vederlo,
    perché la sua vita non è come quella degli altri,
    e del tutto diverse sono le sue strade.
    Siamo stati considerati da lui moneta falsa,
    e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
    Proclama beata la sorte finale dei giusti
    e si vanta di avere Dio per padre.
    Vediamo se le sue parole sono vere,
    consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
    Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
    e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
    Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
    per conoscere la sua mitezza
    e saggiare il suo spirito di sopportazione.
    Condanniamolo a una morte infamante,
    perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
    Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;
    la loro malizia li ha accecati.
    Non conoscono i misteriosi segreti di Dio,
    non sperano ricompensa per la rettitudine
    né credono a un premio per una vita irreprensibile.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 33 (34)

    R.Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.

    Il volto del Signore contro i malfattori,
    per eliminarne dalla terra il ricordo.
    Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
    li libera da tutte le loro angosce. R.

    Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
    egli salva gli spiriti affranti.
    Molti sono i mali del giusto,
    ma da tutti lo libera il Signore. R.

    Custodisce tutte le sue ossa:
    neppure uno sarà spezzato.
    Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
    non sarà condannato chi in lui si rifugia. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

    Non di solo pane vivrà l’uomo,
    ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Cf. Mt 4,4b)

    Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

    Vangelo
    Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 7,1-2.10.25-30

    In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
    Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
    Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
    Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
    Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

    Parola del Signore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Gesù si nascondeva, in questi ultimi giorni, perché ancora non era arrivata la sua ora; ma Lui conosceva quale sarebbe stata la sua fine, come sarebbe stato la sua fine. E Gesù è perseguitato dall’inizio: ricordiamo quando all’inizio della sua predicazione torna al suo paese, va alla sinagoga e predica; subito, dopo una grande ammirazione, incominciano: Ma questo noi sappiamo di dove è. Questo è uno di noi. Ma con che autorità viene a insegnarci? Dove ha studiato?’. Lo squalificano! È lo stesso discorso, no? ‘Ma costui sappiamo di dove è! Il Cristo, invece, quando verrà nessuno saprà di dove sia!’. Squalificare il Signore, squalificare il profeta per togliere l’autorità! (Omelia da Santa Marta, 4 aprile 2014)
      Questa profezia è troppo dettagliata; il piano d’azione di questa gente malvagia è proprio dettagli su dettagli, non risparmiare nulla, mettiamolo alla prova con violenza e tormenti, e saggiare lo spirito di sopportazione … tendiamogli insidie, mettiamogli un tranello, [per vedere] se cade … Questo non è una semplice odiosità, non c’è un piano d’azione cattivo – certamente – di un partito contro l’altro: questa è un’altra cosa. Questo si chiama accanimento: quando il demonio che è dietro, sempre, a ogni accanimento, cerca di distruggere e non risparmia i mezzi. (…) E cosa si fa, nel momento dell’accanimento? Si possono fare soltanto due cose: discutere con questa gente non è possibile perché hanno le proprie idee, idee fisse, idee che il diavolo ha seminato nel [loro] cuore. Abbiamo sentito qual è il piano di azione loro. Cosa si può fare? Quello che ha fatto Gesù: tacere. Colpisce, quando leggiamo nel Vangelo che davanti a tutte queste accuse, a tutte queste cose Gesù taceva. Davanti allo spirito di accanimento, soltanto il silenzio, mai la giustificazione. Mai. Gesù ha parlato, ha spiegato. Quando ha capito che non c’erano parole, il silenzio. E in silenzio Gesù ha vissuto la sua Passione. È il silenzio del giusto davanti all’accanimento. Chiediamo al Signore la grazia di lottare contro il cattivo spirito, di discutere quando dobbiamo discutere; ma davanti allo spirito di accanimento, avere il coraggio di tacere e lasciare che gli altri parlino. (Omelia da Santa Marta, 27 marzo 2020)

      Elimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.