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martedì 15 novembre 2016

"AHORA VOY A TI" Ju 17,13


4 commenti:

  1. VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 17, 11b-19

    In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
    «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
    Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
    Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Sappiamo bene quanto stesse a cuore a Gesù che i suoi discepoli rimanessero uniti nel suo amore. «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi» (Gv 17,11). Questa unità era già minacciata mentre Gesù era ancora tra i suoi. Il Signore, però, ha insistito tanto sull’unità nel nome del Padre, facendoci intendere che il nostro annuncio e la nostra testimonianza saranno tanto più credibili quanto più noi per primi saremo capaci di vivere in comunione e di volerci bene. (Udienza Generale, 8 ottobre 2014)

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  2. S. FAUSTI – Gesù, prima di tornare al Padre,ci lascia queste Parole che sempre parleranno al mondo, attraverso i suoi discepoli.
    In particolare, attraverso il discepolo che Gesù amava,il quale le ricorda e racconta a noi nel Vangelo.
    Le sue Parole, che ci fanno “Uno” nell'amore, hanno come fine la nostra gioia (15,11).
    E'la stessa del Figlio, amato dal Padre. Gesù vuole che essa sia in noi in misura sempre maggiore, fino a essere completa.
    Tutta l'azione di Dio porta la gioia dell'uomo.
    La gioia è la firma d'autore, il sigillo di Dio su ogni opera Sua

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  3. Martinez “Cristoterapia della gioia” - “Abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia” Gesù chiede che qui e ora, sulla terra, l'esperienza del Suo Amore produca in noi “pienezza della Sua Gioia”. Dobbiamo credere nella Parola del Signore, nelle promesse vere ed eterne ch la Bibbia custodisce. Credere che le buone notizie riportate nella Sacra Scrittura riguardano ciascuno di noi.
    Credere che con Gesù ogni uomo non può non divenire, già in se stesso, la buona notizia dello Spirito di Dio per il mondo, affamato ed assetato di bellezza e di bontà.
    Il cuore dell'uomo è come una medaglia, che si compone di due facce nello stesso metallo coniato.
    Così il cuore dell'uomo. Nella stessa carne convivono due sostanze :un “cuore naturale” (il dolore) e un “cuore soprannaturle” (la gioia)... Quaggiù sulla terra la gioia dello Spirito (Gal 5,22)
    includerà sempre, in qualche modo, il doloroso travaglio dell'esperienza umana.
    La gioia sta alla resurrezione come il dolore sta alla croce di Gesù!

    Ci ricordiamo Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI : noi facciamo parte di una Chiesa giovane che non lascia morire la presenza dello Spirito, che non vuole che la fede invecchi. Siamo una generazione che non ha paura del futuro, perché sa che il futuro è di Cristo e chi ha Cristo già vive nel futuro.

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  4. Ancora è difficile lasciarci sfiorare il cuore da questi raggi di Luce che Cristo lascia intravedere della Sua Preghiera al Padre! Che lo Spirito apra occhi, mente e cuore alla profondità di questo Amore che sgorga da un Cuore trafitto, la cui trafittura diventa una sorgente di Rinascita e di Santificazione per tutti! Iniziando da colpevoli , preghiamo :”Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso!...Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, Tu non disprezzi. Nel Tuo Amore fa' grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme” (Sl 50,14-20)
    Paolo , dopo essere stato un persecutore, (At 9, 3-19), prega per tutti :” Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre,dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell'uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell'amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
    Or a Colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a Lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. “(Ef 3,14-21).
    Nell'infinita grandezza di questo Amore, siamo accolti per diventare un grande unico Cuore, in Gesù , a Lui ci affidiamo e affidiamo tutta la Chiesa, e tutti i figli di Dio , ovunque siano , in tutte le nazioni, nel mondo intero!

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