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martedì 15 novembre 2016

"AHORA VOY A TI" Ju 17,13


5 commenti:

  1. S. FAUSTI – Gesù, prima di tornare al Padre,ci lascia queste Parole che sempre parleranno al mondo, attraverso i suoi discepoli.
    In particolare, attraverso il discepolo che Gesù amava,il quale le ricorda e racconta a noi nel Vangelo.
    Le sue Parole, che ci fanno “Uno” nell'amore, hanno come fine la nostra gioia (15,11).
    E'la stessa del Figlio, amato dal Padre. Gesù vuole che essa sia in noi in misura sempre maggiore, fino a essere completa.
    Tutta l'azione di Dio porta la gioia dell'uomo.
    La gioia è la firma d'autore, il sigillo di Dio su ogni opera Sua

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    1. Lettura del Giorno
      Dagli Atti degli Apostoli
      At 20,28-38

      In quei giorni, Paolo diceva agli anziani della Chiesa di Èfeso: «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio.
      Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi.
      E ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia, che ha la potenza di edificare e di concedere l'eredità fra tutti quelli che da lui sono santificati.
      Non ho desiderato né argento né oro né il vestito di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: "Si è più beati nel dare che nel ricevere!"».
      Dopo aver detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi al collo di Paolo, lo baciavano, addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo accompagnarono fino alla nave.

      Vangelo del Giorno
      Dal Vangelo secondo Giovanni
      Gv 17,11b-19

      In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
      «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
      Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
      Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità».

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    2. Le Parole dei Papi
      Nella preghiera del cenacolo Gesù chiede per i discepoli: “Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità” (Gv 17, 17-19). Successivamente Gesù abbraccia con la stessa preghiera le future generazioni dei suoi discepoli. Soprattutto prega per l’unità, affinché “il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come ami me” (Gv 17, 23). Verso la fine della sua invocazione, Gesù ritorna ai pensieri principali detti in precedenza, mettendo ancora più in rilievo la loro importanza. In tale contesto chiede per tutti coloro che il Padre gli ha dato” che “siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo” (Gv 17, 24).

      Veramente la “preghiera sacerdotale” di Gesù è la sintesi di quella autorivelazione di Dio nel Figlio, che si trova al centro dei vangeli. Il figlio parla al Padre nel nome di quell’unità che forma con lui (“Tu, Padre, sei in me e io in te” (Gv 17, 21)). E nello stesso tempo prega perché si diffondano tra gli uomini i frutti della missione salvifica per la quale egli è venuto nel mondo. Rivela così il “mysterium Ecclesiae”, che nasce dalla sua missione salvifica, e prega per il suo futuro sviluppo in mezzo al “mondo”. Apre la prospettiva della gloria, alla quale sono chiamati insieme a lui tutti coloro che “accolgono” la sua parola. (San Giovanni Paolo II - Udienza Generale, mercoledì, 22 luglio 1987)
      - Sappiamo bene quanto stesse a cuore a Gesù che i suoi discepoli rimanessero uniti nel suo amore. «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi» (Gv 17,11). Questa unità era già minacciata mentre Gesù era ancora tra i suoi. Il Signore, però, ha insistito tanto sull’unità nel nome del Padre, facendoci intendere che il nostro annuncio e la nostra testimonianza saranno tanto più credibili quanto più noi per primi saremo capaci di vivere in comunione e di volerci bene.
      ( P. Francesco Udienza Generale, 8 ottobre 2014)

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  2. Martinez “Cristoterapia della gioia” - “Abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia” Gesù chiede che qui e ora, sulla terra, l'esperienza del Suo Amore produca in noi “pienezza della Sua Gioia”. Dobbiamo credere nella Parola del Signore, nelle promesse vere ed eterne ch la Bibbia custodisce. Credere che le buone notizie riportate nella Sacra Scrittura riguardano ciascuno di noi.
    Credere che con Gesù ogni uomo non può non divenire, già in se stesso, la buona notizia dello Spirito di Dio per il mondo, affamato ed assetato di bellezza e di bontà.
    Il cuore dell'uomo è come una medaglia, che si compone di due facce nello stesso metallo coniato.
    Così il cuore dell'uomo. Nella stessa carne convivono due sostanze :un “cuore naturale” (il dolore) e un “cuore soprannaturle” (la gioia)... Quaggiù sulla terra la gioia dello Spirito (Gal 5,22)
    includerà sempre, in qualche modo, il doloroso travaglio dell'esperienza umana.
    La gioia sta alla resurrezione come il dolore sta alla croce di Gesù!

    Ci ricordiamo Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI : noi facciamo parte di una Chiesa giovane che non lascia morire la presenza dello Spirito, che non vuole che la fede invecchi. Siamo una generazione che non ha paura del futuro, perché sa che il futuro è di Cristo e chi ha Cristo già vive nel futuro.

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  3. Ancora è difficile lasciarci sfiorare il cuore da questi raggi di Luce che Cristo lascia intravedere della Sua Preghiera al Padre! Che lo Spirito apra occhi, mente e cuore alla profondità di questo Amore che sgorga da un Cuore trafitto, la cui trafittura diventa una sorgente di Rinascita e di Santificazione per tutti! Iniziando da colpevoli , preghiamo :”Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso!...Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, Tu non disprezzi. Nel Tuo Amore fa' grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme” (Sl 50,14-20)
    Paolo , dopo essere stato un persecutore, (At 9, 3-19), prega per tutti :” Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre,dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell'uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell'amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
    Or a Colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a Lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. “(Ef 3,14-21).
    Nell'infinita grandezza di questo Amore, siamo accolti per diventare un grande unico Cuore, in Gesù , a Lui ci affidiamo e affidiamo tutta la Chiesa, e tutti i figli di Dio , ovunque siano , in tutte le nazioni, nel mondo intero!

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