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lunedì 16 febbraio 2015

Subió a Jerusalén Ju 2,13


1 commento:

  1. S. FAUSTI – Se l'alleanza a Cana manca di “vino”, il tempio di Gerusalemme è ridotto a una spelonca di ladri (Ger 7,11). Gesù, come ha fatto dell'acqua il “vino bello”, così farà del tempio distrutto la casa del Padre.
    Lui stesso, Parola diventata carne, è il nuovo Tempio, luogo di comunione tra Dio e uomo.
    Nella Pasqua si celebra la liberazione dalla schiavitù d'Egitto, prefigurazione di quella che compirà il Messia.
    In Giovanni troviamo tre Pasque (2,13 – 6,4 – 11,55). Nell'ultima sarà immolato l'Agnello di Dio per la salvezza del mondo.
    Il racconto inizia dicendo che la Pasqua è vicina e termina preannunciando la Pasqua di Gesù.
    Originariamente la Pasqua si celebrava in famiglia , in seguito, con la centralizzazione del potere, ci si recava al tempio, in Gerusalemme.
    Ai tempi di Gesù, in quella occasione, salivano anche 100.000 pellegrini e si sacrificavano fino a 18.000 agnelli.
    Nell' A. Testamento la Pasqua è del Signore, qui è “dei giudei”.

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