MARIA, DONNA DEL VINO NUOVO D. Tonino Bello chi sa quante volte ci siamo commossi pure noi dinanzi alla sensibilità della Madre di Gesù che, con finezza tutta femminile, ha intuito il disappunto degli sposi, a corto di vino, e ha forzato la mano del Figlio, troncando sul nascere l'evidente imbarazzo che ormai serpeggiava dietro le quinte. Pare certo , però, che l'intenzione dell'evangelista non fosse tanto quella di mettere in evidenza la sollecitudine di Maria, a favore degli uomini, o la potenza della sua intercessione presso il Figlio.Quanto ,quella di presentarla come colei che percepisce al volo il dissolversi del piccolo mondo antico e, anticipando “l'ora” di Gesù, introduce nel banchetto della storia non solo i boccali della festa, ma anche i primi fermenti della novità. Festa e novità, quindi, irrompono nella sala su espresso richiamo di Lei. ….Ebbene, di fronte a questo scenario di paresi irreversibile rappresentato dalle giare (di pietra, come le tavole di Mosè), Maria non solo avverte che la vecchia alleanza è ormai logora e che l'antica economia di salvezza fondata sulle prescrizioni della legge ha chiuso da tempo la sua contabilità, ma sollecita coraggiosamente la transizione. Vede raggiunti i livelli di guardia da un mondo che boccheggia nella tristezza, e invoca dal Figlio non tanto uno strappo alla legge di natura, quanto uno strappo alla natura della legge. Questa non contiene ormai nulla, non è in grado di purificare nessuno, e non rallegra più il cuore dell'uomo. Interviene , perciò, d'anticipo, e chiede a Gesù un acconto sul vino della nuova alleanza che , Lei presente, sgorgherà inesauribile nell'ora della croce. “Non hanno più vino”. Non è il tratto di una provvidenziale gentilezza che sopraggiunge a evitare la mortificazione di due sposi. E' un grido d'allarme che sopraggiunge per evitare la morte del mondo.
S. FAUSTI – Se l'olio e il pane sono necessari per vivere, il vino, che rallegra il cuore dell'uomo (Sl 104,15) , è quel superfluo necessario per vivere felicemente. E' immagine dell'amore tra sposo e sposa, tra Creatore e creatura, in cui si compie la creazione e l'uomo passa dal sesto al settimo giorno, a Dio stesso, che è l'ebrezza d'amore. Senza questo vino, l'uomo perde la propria identità,la somiglianza con Dio. Questo vino bello è quel di più che fa sì che l'uomo sia tale. E' l'amore. L'amore non serve a nulla, ma tutto serve all'amore, che è la vita stessa di Dio e nostra. “Non hanno più vino” è quanto la madre dice a Gesù. La semplice constatazione è insieme richiesta e attesa. Nelle nozze tra Dio e l'uomo il vino è mancato sin dall'inizio, con Adamo. E ancora dopo, ancora prima che Mosè scendesse dal monte con le tavole dell'Alleanza, il popolo già l'aveva rotta con l'adorazione dl vitello d'oro (Es 32). Amare lo Sposo è il grande comando che , secondo i profeti, non è mai stata la virtù della sposa. Maria, con il Battista e quelli che lo ascoltano, rappresenta l'Israele che sospira l'alleanza nuova, il cuore nuovo (Ez 36,22-32) e le benedizioni promesse (Ger 33,14-26). “Donna” Gesù non la chiama Madre, ma donna. Oltre una parentela secondo la carne, ce n'è una più importante secondo lo Spirito, stabilita dall'amore. Donna significa sposa : è l'Israele fedele, la donna che ama lo Sposo, la figlia di Sion che ascolta la Parola e attende il compimento. “Non è forse giunta la mia ora?” Quanto Gesù dice non è un diniego : lo si vede chiaramente da come lo intende Maria. Gesù vuol far capire alla figlia di Sion in attesa , che con Lui è giunta l'ora in cui Dio compie la Sua promessa. Da quando la Parola è diventata carne, ci sono le nozze tra cielo e terra : c'è solo da attingere, adesso ! Le Sue prime parole nel Vangelo di Marco sono proprio . “Il tempo è compiuto”. La Madre di Gesù si rivolge ai servi , che saranno gli esecutori del segno che Gesù darà. Lui infatti è il Figlio, del quale il Padre ha detto . “Ascoltate lui” (Mc 9,7). Gesù è la Parola : se ascoltiamo Lui, l'acqua della nostra umanità si muta nel vino della Sua divinità.
MARIA, DONNA DEL VINO NUOVO D. Tonino Bello
RispondiEliminachi sa quante volte ci siamo commossi pure noi dinanzi alla sensibilità della Madre di Gesù che, con finezza tutta femminile, ha intuito il disappunto degli sposi, a corto di vino, e ha forzato la mano del Figlio, troncando sul nascere l'evidente imbarazzo che ormai serpeggiava dietro le quinte.
Pare certo , però, che l'intenzione dell'evangelista non fosse tanto quella di mettere in evidenza la sollecitudine di Maria, a favore degli uomini, o la potenza della sua intercessione presso il Figlio.Quanto ,quella di presentarla come colei che percepisce al volo il dissolversi del piccolo mondo antico e, anticipando “l'ora” di Gesù, introduce nel banchetto della storia non solo i boccali della festa, ma anche i primi fermenti della novità.
Festa e novità, quindi, irrompono nella sala su espresso richiamo di Lei.
….Ebbene, di fronte a questo scenario di paresi irreversibile rappresentato dalle giare (di pietra, come le tavole di Mosè), Maria non solo avverte che la vecchia alleanza è ormai logora e che l'antica economia di salvezza fondata sulle prescrizioni della legge ha chiuso da tempo la sua contabilità, ma sollecita coraggiosamente la transizione.
Vede raggiunti i livelli di guardia da un mondo che boccheggia nella tristezza, e invoca dal Figlio non tanto uno strappo alla legge di natura, quanto uno strappo alla natura della legge. Questa non contiene ormai nulla, non è in grado di purificare nessuno, e non rallegra più il cuore dell'uomo.
Interviene , perciò, d'anticipo, e chiede a Gesù un acconto sul vino della nuova alleanza che , Lei presente, sgorgherà inesauribile nell'ora della croce.
“Non hanno più vino”. Non è il tratto di una provvidenziale gentilezza che sopraggiunge a evitare la mortificazione di due sposi. E' un grido d'allarme che sopraggiunge per evitare la morte del mondo.
S. FAUSTI – Se l'olio e il pane sono necessari per vivere, il vino, che rallegra il cuore dell'uomo (Sl 104,15) , è quel superfluo necessario per vivere felicemente. E' immagine dell'amore tra sposo e sposa, tra Creatore e creatura, in cui si compie la creazione e l'uomo passa dal sesto al settimo giorno, a Dio stesso, che è l'ebrezza d'amore. Senza questo vino, l'uomo perde la propria identità,la somiglianza con Dio. Questo vino bello è quel di più che fa sì che l'uomo sia tale. E' l'amore.
RispondiEliminaL'amore non serve a nulla, ma tutto serve all'amore, che è la vita stessa di Dio e nostra.
“Non hanno più vino” è quanto la madre dice a Gesù.
La semplice constatazione è insieme richiesta e attesa. Nelle nozze tra Dio e l'uomo il vino è mancato sin dall'inizio, con Adamo. E ancora dopo, ancora prima che Mosè scendesse dal monte con le tavole dell'Alleanza, il popolo già l'aveva rotta con l'adorazione dl vitello d'oro (Es 32).
Amare lo Sposo è il grande comando che , secondo i profeti, non è mai stata la virtù della sposa.
Maria, con il Battista e quelli che lo ascoltano, rappresenta l'Israele che sospira l'alleanza nuova, il cuore nuovo (Ez 36,22-32) e le benedizioni promesse (Ger 33,14-26).
“Donna” Gesù non la chiama Madre, ma donna. Oltre una parentela secondo la carne, ce n'è una più importante secondo lo Spirito, stabilita dall'amore. Donna significa sposa : è l'Israele fedele, la donna che ama lo Sposo, la figlia di Sion che ascolta la Parola e attende il compimento.
“Non è forse giunta la mia ora?” Quanto Gesù dice non è un diniego : lo si vede chiaramente da come lo intende Maria.
Gesù vuol far capire alla figlia di Sion in attesa , che con Lui è giunta l'ora in cui Dio compie la Sua promessa.
Da quando la Parola è diventata carne, ci sono le nozze tra cielo e terra : c'è solo da attingere, adesso ! Le Sue prime parole nel Vangelo di Marco sono proprio . “Il tempo è compiuto”.
La Madre di Gesù si rivolge ai servi , che saranno gli esecutori del segno che Gesù darà.
Lui infatti è il Figlio, del quale il Padre ha detto . “Ascoltate lui” (Mc 9,7).
Gesù è la Parola : se ascoltiamo Lui, l'acqua della nostra umanità si muta nel vino della Sua divinità.