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domenica 9 agosto 2015

"EL QUE LES DARÁ EL HIJO DEL HOMBRE Ju 6, 26-27


3 commenti:

  1. Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».

    FAUSTI
    Si può cercare il dono del Signore oppure il Signore del dono.
    Gesù vuol e-ducarli dal loro orizzonte egoistico perchè accolgano il suo amore.
    L'uomo è chiamato “a coltivare e custodire la terra” (Gen,2,15), a faticare, dopo il peccato, per procurarsi il pane.
    Ma questo pane perisce come anche chi lo mangia.
    La vita dell'uomo infatti è la comunione con Dio.
    Questa è data a chi , nel suo lavoro quotidiano, opera secondo la sua Parola.
    Il cibo che dà la vita è l'ascolto “della legge di vita e di intelligenza”.
    L'uomo infatti non vive di solo pane, ma di ogni Parola che esce dalla bocca del Signore (Dt 8,3).

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  2. 1 Salmo. Di Davide, quando dimorava nel deserto di Giuda.
    2 O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco,
    di te ha sete l'anima mia,
    a te anela la mia carne,
    come terra deserta,
    arida, senz'acqua.
    3 Così nel santuario ti ho cercato,
    per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
    4 Poiché la tua grazia vale più della vita,
    le mie labbra diranno la tua lode.
    5 Così ti benedirò finché io viva,
    nel tuo nome alzerò le mie mani.
    6 Mi sazierò come a lauto convito,
    e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.
    7 Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo
    e penso a te nelle veglie notturne,
    8 a te che sei stato il mio aiuto,
    esulto di gioia all'ombra delle tue ali.
    9 A te si stringe l'anima mia
    e la forza della tua destra mi sostiene.

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  3. VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,22-29

    Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, vide che c'era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.

    Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

    Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».

    Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    “Il Signore ci sveglia con la testimonianza dei santi, con la testimonianza dei martiri, che ogni giorno ci annunciano che andare sulla strada di Gesù è quella della sua missione: annunciare l’anno di grazia. E la gente capisce il rimprovero di Gesù e gli dice: ‘Ma cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?’. E Gesù rispose loro: ‘Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che Egli ha mandato’, cioè la fede in Lui, soltanto in Lui, la fiducia in Lui e non nelle altre cose che ci porteranno alla fine lontano da Lui. Questa è l’opera di Dio: che crediate in Colui che Egli ha mandato, in Lui”. (Santa Marta, 20 aprile 2015)

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