S. FAUSTI – Non dimorare in Lui, vita di ciò che esiste, equivale a essere già morti. L'avvertimento è rivolto ai discepoli, affinché dimorino in Lui, nel Suo Amore, affinché Lui dimori in loro. Diversamente ogni loro attività è paglia, che sarà bruciata. Non è sufficiente accettare Gesù come persona ; bisogna accettare anche il Suo messaggio, con tutto ciò che ha detto, senza sconti. Accogliere una persona vuol dire concretamente accettare il suo mondo, la sua storia. Dimorare in Lui, accettarlo e amarlo, significa avere il suo stesso modo di pensare e agire. Non si tratta di moralismo. Un amore che non si traduce in comportamento, è falso, si ama con i fatti e nella verità. Se dimoriamo in Gesù e le Sue parole dimorano in noi, siamo in sintonia con Lui e vogliamo ciò che Lui vuole. Per questo avviene ciò che vogliamo. E' però importante chiedere ciò che vogliamo : un dono può essere fatto solo a chi lo desidera. Tuttavia non può essere preteso : va desiderato per aprire il cuore ad accoglierlo. Il Padre ci vuol donare ciò che ha dato al Figlio : tutto! Attende solo che noi, chiedendolo, gli diamo il via-libera. La preghiera è una richiesta a chi può e vuole esaudirci : esprime il nostro sì al dono. Senza il nostro assenso Dio non può donarci il Suo Amore. Perchè l'Amore è necessariamente libero.
BENEDETTO XVI – Gesù di Nazaret – Se il frutto che dobbiamo portare è l 'amore, il suo presupposto è proprio questo “rimanere” che profondamente ha a che fare con quella fede che non lascia il Signore. Si parla al v. 7 della preghiera come momento essenziale di questo “rimanere”: all'orante è promesso il sicuro esaudimento. Pregare nel Nome di Gesù , però, non significa chiedere una cosa qualsiasi, bensì chiedere il dono essenziale che Gesù , nei discorsi di addio, qualifica “la gioia”, mentre Luca lo chiama Spirito Santo, il che, in fondo , è la stessa cosa. Le Parole sul rimanere nell'amore rimandano già all'ultimo versetto della Preghiera Sacerdotale di Gesù (Gv 17 : Ho fatto conosce loro il Tuo Nome e Lo farò conoscere, perché l'Amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro) , legando così il discorso della Vite al grande tema dell'unità, che il Signore presenta come supplica al Padre.
Rallegriamoci tutti nel Signore, in questo giorno di festa in onore di santa Brigida; della sua gloria si allietano gli angeli e lodano il Figlio di Dio.
Si dice il Gloria.
Colletta
O Dio, che hai guidato santa Brigida nelle varie condizioni della sua vita, e nella contemplazione della passione del tuo Figlio le hai rivelato la sapienza della croce, concedi a noi di cercare te in ogni cosa, seguendo fedelmente la tua chiamata. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Prima Lettura Non vivo più io, ma Cristo vive in me.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati Gal 2,19-20
Fratelli, mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 33 (34)
R. Benedirò il Signore in ogni tempo.
Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. R.
L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera. Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia. R.
Temete il Signore, suoi santi: nulla manca a coloro che lo temono. I leoni sono miseri e affamati, ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Rimanete nel mio amore, dice il Signore, chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto. (Gv 15,9b.5b)
Alleluia.
Vangelo Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 15,1-8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
S. FAUSTI – Non dimorare in Lui, vita di ciò che esiste, equivale a essere già morti. L'avvertimento è rivolto ai discepoli, affinché dimorino in Lui, nel Suo Amore, affinché Lui dimori in loro. Diversamente ogni loro attività è paglia, che sarà bruciata.
RispondiEliminaNon è sufficiente accettare Gesù come persona ; bisogna accettare anche il Suo messaggio, con tutto ciò che ha detto, senza sconti.
Accogliere una persona vuol dire concretamente accettare il suo mondo, la sua storia.
Dimorare in Lui, accettarlo e amarlo, significa avere il suo stesso modo di pensare e agire.
Non si tratta di moralismo.
Un amore che non si traduce in comportamento, è falso, si ama con i fatti e nella verità.
Se dimoriamo in Gesù e le Sue parole dimorano in noi, siamo in sintonia con Lui e vogliamo ciò che Lui vuole.
Per questo avviene ciò che vogliamo. E' però importante chiedere ciò che vogliamo : un dono può essere fatto solo a chi lo desidera.
Tuttavia non può essere preteso : va desiderato per aprire il cuore ad accoglierlo.
Il Padre ci vuol donare ciò che ha dato al Figlio : tutto!
Attende solo che noi, chiedendolo, gli diamo il via-libera.
La preghiera è una richiesta a chi può e vuole esaudirci : esprime il nostro sì al dono.
Senza il nostro assenso Dio non può donarci il Suo Amore.
Perchè l'Amore è necessariamente libero.
RispondiEliminaBENEDETTO XVI – Gesù di Nazaret – Se il frutto che dobbiamo portare è l 'amore, il suo presupposto è proprio questo “rimanere” che profondamente ha a che fare con quella fede che non lascia il Signore. Si parla al v. 7 della preghiera come momento essenziale di questo “rimanere”: all'orante è promesso il sicuro esaudimento.
Pregare nel Nome di Gesù , però, non significa chiedere una cosa qualsiasi, bensì chiedere il dono essenziale che Gesù , nei discorsi di addio, qualifica “la gioia”, mentre Luca lo chiama Spirito Santo, il che, in fondo , è la stessa cosa.
Le Parole sul rimanere nell'amore rimandano già all'ultimo versetto della Preghiera Sacerdotale di Gesù (Gv 17 : Ho fatto conosce loro il Tuo Nome e Lo farò conoscere, perché l'Amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro) , legando così il discorso della Vite al grande tema dell'unità, che il Signore presenta come supplica al Padre.
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Rallegriamoci tutti nel Signore,
in questo giorno di festa in onore di santa Brigida;
della sua gloria si allietano gli angeli e lodano il Figlio di Dio.
Si dice il Gloria.
Colletta
O Dio, che hai guidato santa Brigida
nelle varie condizioni della sua vita,
e nella contemplazione della passione del tuo Figlio
le hai rivelato la sapienza della croce,
concedi a noi di cercare te in ogni cosa,
seguendo fedelmente la tua chiamata.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Non vivo più io, ma Cristo vive in me.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 2,19-20
Fratelli, mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio.
Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me.
E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 33 (34)
R. Benedirò il Signore in ogni tempo.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia. R.
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Rimanete nel mio amore, dice il Signore,
chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto. (Gv 15,9b.5b)
Alleluia.
Vangelo
Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,1-8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Parola del Signore.