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lunedì 10 aprile 2017

"A QUIENES REMITIEREIS" Ju 20,23




2 commenti:

  1. S. FAUSTI - “A chi rimettete i peccati “ Lo Spirito del Signore è perdono. Infatti se l'amore è dono, il per-dono è un super-amore. La comunità dei discepoli riceve il potere esclusivo di Dio : perdonare i peccati. Le è donata la possibilità di separare, slegare e assolvere il peccatore dal suo peccato, liberando il presente da ogni ipoteca del passato.
    Perdonare i peccati è miracolo più grande che risuscitare i morti. Chi perdona fa vivere l'altro, perchè lo riconosce fratello , così nasce lui stesso come figlio uguale al Padre, perchè ama come Lui. Lo Spirito, Amore che tutto crea e ricrea, è principio di creazione e di redenzione : il perdono fa nuove tutte le cose.
    Questo potere è concesso “ai discepoli” e ad ogni discepolo, non ad alcuni in particolare.
    Paolo intende la sua missione come “ministero della riconciliazione” . Si dichiara “servo” e “ambasciatore” di Colui che fu fatto ”peccato in nostro favore”perchè noi ottenessimo in Lui “la giustizia di Dio”.
    Il perdono, ricevuto e accordato, costituisce il mondo nuovo, la comunità dei fratelli che vivono la pace e la gioia di Gesù. Chi perdona, diventa figlio, uguale al Padre : chi è perdonato, se accoglie il perdono, diventa a sua volta figlio, capace di perdonare e dire in Spirito e verità :“Padre nostro”.
    L'Amore e il perdono del Padre sono sempre mediati dal Figlio e da chiunque si riconosce Suo fratello. Il testo parla del perdono senza sapere come lo si esercita. I modi di celebrarlo possono essere diversi : il battesimo, il sacramento della riconciliazione, il perdono fraterno.
    In verità, il pane quotidiano, che rende possibile la vita tra gli uomini, è il perdono ricevuto e dato non sette volte al giorno, ma settanta volte sette (Mt 18,22).
    Il Cristianesimo non è legge : è la buona notizia del perdono del Padre e della libertà dei figli.
    “E' stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione” (2Cor 5,19).
    Da qui l'appello rivolto a tutti . “lasciatevi riconciliare”(2Cor 5,20) . “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza” (2Cor6,2).
    Quando l'uomo accetta l'Amore del Figlio, è riconciliato con Dio, con sé e con gli altri.
    E' rinsaldata la frattura originaria, che ci divise da Lui, da noi e tra di noi.
    Allora “il lupo dimorerà con l'agnello”(Is 11,6) e “la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare” (Is 11,9).
    Tutta la creazione geme da sempre nelle doglie del parto, in attesa che nell'uomo si riveli la Gloria del Figlio (Rom 8,19-23).
    Questa si manifesta quando noi, perdonando, diventiamo Suoi fratelli.

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  2. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 26)
    Il Signore è mia luce e mia salvezza.
    Il Signore è mia luce e mia salvezza:
    di chi avrò timore?
    Il Signore è difesa della mia vita:
    di chi avrò paura?
    Il Signore è mia luce e mia salvezza.
    Quando mi assalgono i malvagi
    per divorarmi la carne,
    sono essi, avversari e nemici,
    a inciampare e cadere.
    Il Signore è mia luce e mia salvezza.
    Se contro di me si accampa un esercito,
    il mio cuore non teme;
    se contro di me si scatena una guerra,
    anche allora ho fiducia.
    Il Signore è mia luce e mia salvezza.
    Sono certo di contemplare la bontà del Signore
    nella terra dei viventi.
    Spera nel Signore, sii forte,
    si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
    Il Signore è mia luce e mia salvezza.

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