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mercoledì 26 aprile 2017

"NO PESCARON NADA" Ju 21,3 - 4

3 commenti:

  1. S. FAUSTI – Nel cap. 21 Simon Pietro ha un ruolo di preminenza : prende l'iniziativa della pesca, si butta in mare e tira a riva la rete piena di pesci, senza che si rompa. A lui, dopo il pasto, Gesù si rivolge direttamente per affidargli la missione di Pastore Bello.
    Però è l'”altro discepolo” che per primo riconosce il Signore e resta come testimone perenne di Colui che viene.
    Simon Pietro non ordina agli altri di pescare. L'autorità non è comando - “armiamoci e partite! “, ma un modello da imitare . L'imitazione dell'altro , il cui esempio dà corpo ai desideri di ognuno, è principio di ogni agire umano, nel bene e nel male.
    Come Gesù se ne va al Padre, Simon Pietro se ne va verso i fratelli.
    I discepoli sono scelti e inviati a portare avanti la Missione del Figlio :”Non voi avete scelto me, ma Io ho scelto voi e vi ho costituiti perchè andiate e portiate frutto” (15,16).
    Gli altri decidono spontaneamente di andare con lui. Non sono dei subordinati, più o meno insubordinati, ma persone in comunione, per libera decisione dello Spirito.
    Questa comunione tra di loro però resta sterile fino a quando non è Comunione con Gesù, obbedienza alla Sua Parola.
    Gesù è uscito dal Padre per venire nel mondo incontro ai fratelli.
    I discepoli escono dal luogo dove si trovano ed entrano nella barca, in mezzo al mare.
    La loro è la stessa missione del Figlio : pescare uomini perchè vivano.
    Finora si è parlato di “quel giorno”. Ma qualunque giorno rimane notte fino a che non si manifesta la Luce del mondo: “Noi bisogna che operiamo le opere di chi mi inviò mentre è giorno ; viene la notte, quando nessuno può operare. Finchè sono nel mondo, sono la Luce del mondo”(9,4 – 11,9).
    Lui è ormai sempre nel mondo, ma non Lo vediamo fino a quando la Parola ascoltata e il Pane condiviso non ci aprono orecchi e occhi.
    L'iniziativa comune di Pietro e degli altri è senza risultato : “Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla “ (Lc 5,5).
    Infatti “il tralcio non può portare frutto da se stesso se non dimora nella vite, così anche voi, se non dimorate in Me... Chi dimora in me e io in lui fa molto frutto” (15,4s).
    Lui dimora in noi come noi in Lui se ascoltiamo la Sua Parola . “Se qualcuno mi ama, osserverà la Mia Parola ; e il Padre mio lo amerà e verremo a lui e faremo dimora presso di lui”b(14,23).
    Gesù può manifestarsi perchè l'amore, che è concreta osservanza della Sua Parola, ce lo rende presente :”Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e Io amerò lui e a lui mi manifesterò” (14,21).
    Ogni iniziativa apostolica, con tutte le reti e le perizie del mondo, se non scaturisce dalla comunione col Signore, resta infruttuosa. Senza l'amore, tutto è nulla.
    ”Venendo l'alba” infatti la notte finisce e viene l'alba con la presenza di Gesù. Con Lui inizia il nuovo giorno, che dissolve la tenebra in cui si trovano i discepoli.
    Gesù è ritto in piedi sulla riva, come prima, nel cenacolo.
    Da lì è presente ai discepoli che continuano la Sua Missione.
    Ma questa rimane sterile , e Lui non riconosciuto, fino a quando non osservano la Sua Parola.

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  2. Antifona
    Il Signore li condusse sicuri e diede loro speranza.
    I loro nemici li sommerse il mare. Alleluia. (Cf. Sal 77,53)

    Dio onnipotente ed eterno,
    che nel mistero pasquale hai offerto all’umanità
    il patto della riconciliazione,
    donaci di testimoniare nelle opere
    il mistero che celebriamo nella fede.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    In nessun altro c'è salvezza.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 4,1-12

    In quei giorni, Pietro e Giovanni stavano parlando al popolo, [dopo la guarigione dello storpio,] quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie del tempio e i sadducèi, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera. Molti però di quelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
    Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Càifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?».
    Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 117 (118)
    R. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.
    Rendete grazie al Signore perché è buono,
    perché il suo amore è per sempre.
    Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».
    Dicano quelli che temono il Signore:
    «Il suo amore è per sempre». R.

    La pietra scartata dai costruttori
    è divenuta la pietra d'angolo.
    Questo è stato fatto dal Signore:
    una meraviglia ai nostri occhi.
    Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
    rallegriamoci in esso ed esultiamo! R.

    Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
    Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
    Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
    Vi benediciamo dalla casa del Signore.
    Il Signore è Dio, egli ci illumina. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Questo è il giorno fatto dal Signore:
    rallegriamoci ed esultiamo. (Sal 117,24)

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  3. Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 21,1-14

    In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
    Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
    Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare"
    Parola del SIGNORE



    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Il Vangelo di oggi narra la terza apparizione di Gesù risorto ai discepoli, sulla riva del lago di Galilea, con la descrizione della pesca miracolosa Il racconto è collocato nella cornice della vita quotidiana dei discepoli, tornati alla loro terra e al loro lavoro di pescatori, dopo i giorni sconvolgenti della passione, morte e risurrezione del Signore. Era difficile per loro comprendere ciò che era avvenuto. Ma, mentre tutto sembrava finito, è ancora Gesù a “cercare” nuovamente i suoi discepoli. È Lui che va a cercarli. (Regina Caeli, 10 aprile 2016)

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