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giovedì 6 aprile 2017

" ESPÍRITU SANTO "Ju 20,22




4 commenti:

  1. S. FAUSTI - “Detto questo, insufflò” . 'Insufflare' , parola unica nel N. Testamento, ricorre due volte nell'A.T. : Dio, soffiandogli dentro il Suo alito vitale , crea l'uomo (Gen 2,7) e fa risorgere le sue ossa aride (Ez 37,9). E' lo Spirito della Nuova ed Eterna Alleanza, stipulata nel perdono (Ger 31,33)
    che ci dà un cuore nuovo, capace di vivere secondo la Parola (Ez 26,25).
    Gesù parla di “Spirito Santo”, senza articolo , non perchè sia una realtà vaga e indeterminata.
    Lo Spirito Santo è il Suo Amore . Ce Lo dona in pienezza , non a misura (3,34).
    Ma noi ne abbiamo quanto ne accogliamo , e possiamo accoglierne sempre di più, senza determinare limiti a ciò che è infinito. Gesù ci chiede di accoglierlo.
    La forma imperativa “accogliete” è una supplica pressante del Figlio alla nostra libertà, perchè accogliamo il dono che ci fa essere ciò che siamo : fratelli Suoi e figli del Padre Suo e Padre nostro,Dio Suo e Dio nostro.
    E' quello Spirito che il mondo non può accogliere , perchè non lo conosce. I discepoli invece Lo conoscono perchè ha dimorato presso di loro in Gesù e ora desidera abitare in loro (14,17).
    Sulla croce già ci ha consegnato lo Spirito (19,30). Ma non basta : ogni dono è tale solo quando qualcuno lo accoglie. Ora i discepoli, contemplando le Sue ferite, si arrendono al Suo amore e Lo”accolgono”.
    Nel dono dello Spirito si realizzano le promesse di Gesù nell'ultima Cena (14,15-26).
    La Sua Gloria è trasmessa ai discepoli, che diventano una cosa sola tra di loro (17,22), per testimoniare al mondo l'Amore del Padre. Si realizza così per grazia l'antico sogno dell'uomo che fallì per inganno : diventare come Dio (Gen3,5).
    La sera di Pasqua accogliamo la sorgente di acqua viva promessa nel grande giorno della festa di Pentecoste (7, 37-39): accogliamo lo Spirito del Figlio e diventiamo figli di Dio (1,12-13), perchè capaci di perdonare i fratelli.
    Dopo che Gesù ha ricevuto il “Suo” battesimo sulla croce , anche noi siam battezzati in Spirito Santo(1,33). Immersi nel Suo Amore , possiamo amare come Lui ci ha amati. Il fine dell'opera del Figlio è che noi partecipiamo sempre più al Suo amore per il Padre e i fratelli.
    Per Giovanni, la Pentecoste, iniziata sulla croce, esplode nel giorno di Pasqua, quando i discepoli ricevono il Suo Spirito.
    Da allora comincia l'epoca dello Spirito, in essa vive chiunque contempla la Gloria, aperta a tutti nelle ferite del Trafitto.

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  2. Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Oggi non indurite il vostro cuore,
    ma ascoltate la voce del Signore.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    VANGELO (Gv 8,51-59)
    Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.
    + Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, disse Gesù ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno". Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
    Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!", e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
    Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
    Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
    Parola del Signore.

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  3. PRIMA LETTURA (Gen 17,3-9)
    Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
    Dal libro della Genesi
    In quei giorni, Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: «Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò. E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio». Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 104)
    Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
    Cercate il Signore e la sua potenza,
    ricercate sempre il suo volto.
    Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
    Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
    i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
    Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
    Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
    figli di Giacobbe, suo eletto.
    È lui il Signore, nostro Dio:
    su tutta la terra i suoi giudizi.
    Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
    Si è sempre ricordato della sua alleanza,
    parola data per mille generazioni,
    dell'alleanza stabilita con Abramo
    e del suo giuramento a Isacco.
    Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

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