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martedì 25 aprile 2017

"SE MANIFESTÓ" Ju 21,1-2

3 commenti:

  1. Dagli Atti degli Apostoli
    At 4,1-12

    In quei giorni, Pietro e Giovanni stavano parlando al popolo, [dopo la guarigione dello storpio,] quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie del tempio e i sadducèi, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera. Molti però di quelli che avevano ascoltato la PArola credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.

    Il giorno dopo si radunarono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Càifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?».
    Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

    VANGELO
    Gv 21,1-14

    In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

    Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete a da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.

    Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    A quei pescatori, stanchi e delusi, il Signore dice: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete» (v. 6). I discepoli si fidarono di Gesù e il risultato fu una pesca incredibilmente abbondante. In quella esclamazione: “E’ il Signore!”, c’è tutto l’entusiasmo della fede pasquale, piena di gioia e di stupore, che contrasta fortemente con lo smarrimento, lo sconforto, il senso di impotenza che si erano accumulati nell’animo dei discepoli. La presenza di Gesù risorto trasforma ogni cosa: il buio è vinto dalla luce, il lavoro inutile diventa nuovamente fruttuoso e promettente, il senso di stanchezza e di abbandono lascia il posto a un nuovo slancio e alla certezza che Lui è con noi. Da allora, questi stessi sentimenti animano la Chiesa, la Comunità del Risorto. Tutti noi siamo la comunità del Risorto! (Regina Coeli - 10 aprile 2016)

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  2. S. FAUSTI - “Dopo” E' un tempo senza tempo, perchè è ormai ogni tempo. E' un'ulteriore manifestazione di Gesù, diversa dalle precedenti. Manifestare significa rendere chiaro. Suggerisce un uscire dall'oscurità per venire alla luce : Egli è ormai sempre presente e “si manifesta così”. Questo sarà d'ora innanzi il Suo modo di essere con i Suoi discepoli.
    Mentre noi siamo nel mare del mondo a compiere l'opera che ci ha affidato, Lui è già a riva, sulla “terra”. Da lì ci assiste e si manifesta nella Parola che rende fruttuosa la nostra pesca e nel banchetto che condivide con noi.
    In altre parole il Signore Risorto è sperimentato nella Parola-Missione e nell'Eucaristia, che ci fanno partecipare alla Sua fecondità di vita.
    Questo incontro con il Risorto non è nel cenacolo, dove i discepoli hanno ricevuto il pane, lo Spirito e la missione.
    Avviene all'aperto, tra i pagani. L'Eucaristia che seguirà è una “messa sul mondo”, all'alba e in riva al mare, dove si arriva alla fine di una notte di fatica.
    Su questa riva, luogo di partenza e di approdo di ogni missione, il discepolo fa una spola continua tra il mondo da salvare e il Salvatore del mondo.
    Si dice inoltre che il Signore “manifestò se stesso” , non che i discepoli lo videro.
    Lo incontrano ormai come Colui che si rivela attraverso l'ascolto della Parola ed è riconosciuto attraverso l'amore del discepolo prediletto e il dono del pane.
    Dopo il dono di Pasqua, i discepoli sono “insieme”. Si parla di sette discepoli.
    Non sono i Dodici che rappresentano le tribù d'Israele.
    Sono sette, numero di totalità , che rappresenta le nazioni pagane.
    E' ormai la comunità delle sette chiese (Apocal. 2-3), aperta al mondo.
    SIMON PIETRO – Gesù gli aveva promesso che , “dopo queste cose” avrebbe capito il Suo gesto di lavargli i piedi (13,7). Simone, fratello di Andrea, è uno dei primi che Lo ha incontrato, ricevendo il nome di Pietro (1,42). E' lui che, dopo il discorso sul pane di vita, dice a nome di tutti : “Noi abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Santo di Dio” (6,68) . Lo ritroviamo nell'ultima cena a più riprese : non vuole che Gesù gli lavi i piedi (13,6-9), chiede all'altro discepolo di domandare chi è il traditore (13,24) e dichiara di essere disposto a seguire il Signore fino a morire per Lui (13,36-38). Nel giardino estrae la spada per difenderlo (18,10) e nel cortile , dove lo ha introdotto il discepolo amato, Lo rinnega (18,15-27).
    Lo incontriamo , ancora insieme a lui, nella corsa mattutina al sepolcro (20,2-10).
    L'intreccio del loro cammino continua anche in questo racconto e trova nel finale – come sintesi di tutto il Vangelo – la sua spiegazione .
    TOMMASO si dichiara disposto a morire accanto a Gesù (11,16) . nell'ultima Cena gli chiede inoltre dove va ; e ottiene la risposta “Io Sono la Via, la Verità, la Vita” (14,5).
    Riappare nel racconto precedente come l'incredulo che raggiunge la piena fede, esclamando .” Il Mio Signore e il Mio Dio” (20, 28).
    NATANAELE è il vero israelita che , superando i suoi dubbi (1,46) , per primo riconosce Gesù come Figlio di Dio e Re d'Israele (1,49). Si precisa che è di Cana di Galilea, dove Gesù fece il primo segno e “manifestò la Sua Gloria”.(2,11).
    Quelli di ZEBEDEO sappiamo dagli altri Vangeli che sono Giacomo e Giovanni (Mc 1,19), coloro che, con Pietro, partecipano alla pesca di Lc5. Nella tradizione il secondo di questi fratelli è stato identificato con il compagno anonimo di Andrea, (1,35-40), “l'altro discepolo” , quello che Gesù amava, autore del quarto Vangelo.
    Altri DUE dei Suoi Discepoli Chi sono questi due altri discepoli? Sappiamo che sono due, principio di molti. Rappresentano i discepoli che verranno in seguito, chiamati “altri”, come “l'altro” discepolo, quello che Gesù amava.
    VEDI COMMENTI SEGUENTI DA..."NO PESCARON NADA" Ju 21,3 - 4 a 21, 14 (maggio)

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  3. APPARIZIONI
    Questa prima settimana dopo la Santa Pasqua è dedicata alle apparizioni del Risorto, che continuano a stupirci e a colmarci di gioia! Ora lo vediamo sulla spiaggia del lago, come aveva detto l'Angelo sulla pietra del sepolcro alle donne :” Dite ai discepoli e a Pietro che Egli vi precede in Galilea, là Lo vedrete, come vi ha detto”(Mc 16,7).
    E a Simon Pietro, che non aveva pescato ancora nulla, indica la parte destra in cui doveva gettare la rete e questa si riempie di 153 grossi pesci! pare proprio la sorgente dal lato destro del tempio , in cui i pesci saranno “abbondantissimi”(Ez 47,1-9) se quella piccola imbarcazione ha significato di Chiesa, presenza dei Discepoli inviati dal Signore. E invitati dal Signore al banchetto che Egli Stesso prepara, essi si rafforzano nell'ubbidienza della Fede e si preparano alla testimonianza.
    Pietro, scelto da Gesù come “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la Mia Chiesa” potrà testimoniare a Gerusalemme (1 lettura At 4,11) :” Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; “ e scrivere nella sua lettera :”Stringendovi a Lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale...”(1Pt 2,4-10). imm.om.preg.

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