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giovedì 18 maggio 2017

"APACIENTA MIS OVEJAS" Ju 21,17




4 commenti:

  1. S. FAUSTI – Questa terza volta è sottolineata nella sua diversità dalle altre e richiama il triplice rinnegamento (18,17,25-27). Gesù ora lo interroga su ciò che due volte Pietro ha affermato .
    È sicuro di essergli amico? Vuole fargli esplicitare che questa sicurezza c'è, ma non deriva dalla sua bravura, bensì dall'esperienza del triplice rinnegamento. Grazie a esso ha sperimentato il perdono di Colui che lo conosce meglio di quanto lui conosca se stesso, perché lo ama più di se stesso.
    Solo allora è sicuro che nulla lo può ormai separare dall'amore di Dio. Non dal suo amore per Dio, ma da quello di Dio per lui in Cristo Gesù (Rom 8,32-39).
    La sua sicurezza non è più presunzione , perché è fondata sul “Tu sai”.
    Pietro si contrista al ricordo della sua infedeltà. Eppure proprio questa è il fondamento del suo “amare di più” , come Gesù gli ha chiesto all'inizio. E' nella sua infedeltà che sperimenta chi è il Signore, fedele e misericordioso. Pietro considera ancora la sua infedeltà come ombra, fonte di tristezza, non come luce e gioia del perdono.
    Per questo Gesù continua con lui il dialogo di guarigione.
    Il servizio di Pietro, che mantiene l'unità dei fratelli nella fedeltà del Signore, continuerà anche dopo di lui. Questa unità sarà sempre garantita da un “di più” nell'amore, che scaturisce da un “di più” di perdono nella coscienza del proprio peccato.
    L'unità di fratelli non può fondarsi che sul perdono.
    Pietro amplia la prima parte delle due risposte precedenti. Tu, Signore, sai tutto di me ( Sl 139) ; e io so che sei Tu a dare la vita per me , non io per Te.
    Tu sai che io Ti rinnego e sai che, nella Tua fedeltà a me, anch'io saprò riconoscerti e amarti.
    Tu sai che il mio esserti amico non è capacità mia, ma dono Tuo, che mi hai promesso che capirò ciò che Tu mi hai fatto (13,7) e poi Ti seguirò (13,36).
    “Pasci le mie pecore” : per la terza volta gli è confermata la fiducia.
    Quest'ultima risposta di Gesù sintetizza le altre due : dice “pasci” come la prima volta e
    “le mie pecore” come la seconda .
    Pietro, con e come il Pastore Bello, pasce le sue pecore nell'amore, perché ci sia un solo gregge libero , con un solo pastore (10,16). Egli ha l'iniziativa nella missione e conserva l'unione del frutto abbondante , perché non si laceri l'essere “uno” dei salvati.
    Il ricordo della sua infedeltà e del suo peccato lo rende “sacramento” di unità nel perdono.
    Pietro ricorda a tutti l'Amore del Pastore Bello, che nessuno esclude.
    Questo Amore per noi è il centro della nostra fede : “ Abbiamo riconosciuto e creduto all'Amore che Dio ha per noi” (1 Gv 4,16).

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  2. Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa;
    vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. (Gv 14,26)

    Alleluia.

    Vangelo
    Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 21,15-19

    In quel tempo, quando [si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
    Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
    Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse "Mi vuoi bene?", e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
    Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

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    Risposte

    1. Antifona

      Cristo ci ama
      e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue:
      egli ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre.
      Alleluia. (Ap 1,5-6)

      Colletta

      O Dio, che con la glorificazione del tuo Figlio
      e con l’effusione dello Spirito Santo
      ci hai aperto il passaggio alla vita eterna,
      fa’ che, partecipi di così grandi doni,
      progrediamo nella fede e nel tuo amore.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.

      Prima Lettura
      Si trattava di un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo.

      Dagli Atti degli Apostoli
      At 25,13-21

      In quei giorni, arrivarono a Cesarèa il re Agrippa e Berenìce e vennero a salutare Festo. E poiché si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re le accuse contro Paolo, dicendo:
      «C'è un uomo, lasciato qui prigioniero da Felice, contro il quale, durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono i capi dei sacerdoti e gli anziani dei Giudei per chiederne la condanna. Risposi loro che i Romani non usano consegnare una persona, prima che l'accusato sia messo a confronto con i suoi accusatori e possa aver modo di difendersi dall'accusa.
      Allora essi vennero qui e io, senza indugi, il giorno seguente sedetti in tribunale e ordinai che vi fosse condotto quell'uomo. Quelli che lo incolpavano gli si misero attorno, ma non portarono alcuna accusa di quei crimini che io immaginavo; avevano con lui alcune questioni relative alla loro religione e a un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo.
      Perplesso di fronte a simili controversie, chiesi se volesse andare a Gerusalemme e là essere giudicato di queste cose. Ma Paolo si appellò perché la sua causa fosse riservata al giudizio di Augusto, e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a quando potrò inviarlo a Cesare».

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale

      Dal Sal 102 (103)

      R. Il Signore ha posto il suo trono nei cieli.
      Oppure:
      R. Alleluia, alleluia, alleluia.

      Benedici il Signore, anima mia,
      quanto è in me benedica il suo santo nome.
      Benedici il Signore, anima mia,
      non dimenticare tutti i suoi benefici. R.

      Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
      così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
      quanto dista l'oriente dall'occidente,
      così egli allontana da noi le nostre colpe. R.

      Il Signore ha posto il suo trono nei cieli
      e il suo regno dòmina l'universo.
      Benedite il Signore, angeli suoi,
      potenti esecutori dei suoi comandi. R.

      Acclamazione al Vangelo

      Alleluia, alleluia.

      Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa;
      vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. (Gv 14,26)

      Alleluia.

      Vangelo
      Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.

      Dal Vangelo secondo Giovanni
      Gv 21,15-19

      In quel tempo, quando [si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
      Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
      Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse "Mi vuoi bene?", e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
      Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

      Parola del Signore.

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  3. "TE QUIERO" Ju 21,15
    "¿ME AMAS? Ju 21,16
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    "EN VERDAD...CUANDO" Ju 21,18
    "SÍGUEME" Ju 21,19

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