S. FAUSTI – La nostra pesca, prima infruttuosa, “adesso” è feconda perchè abbiamo ascoltato il comando dell'amore. La parola “cattura” finora era riferita a Gesù, che si consegnò a chi voleva catturarlo. Anche altri fratelli, “catturati” dall'Amore , grazie alla nostra testimonianza, sono diventati come Lui, che si fa cibo per la vita del mondo. Questo è il frutto della missione, che trasforma gli uomini in figli che sanno amare i fratelli come il Figlio li ha amati. L'imperativo è al plurale , come nel v. 6. “Gettate le reti”. Tutti i discepoli partecipano, per ordine diretto del Signore , alla fatica e al frutto. Pietro si distingue per la sua iniziativa di dare buon esempio e di mantenere l'unità della rete. Pietro ora sale dall'acqua dove è immerso , come Gesù nel Suo Battesimo. Ora Simone diventerà Pietro, con il suo nome nuovo. Pietro non “tira” più la spada per uccidere (18,10) , ma tira verso la vita la grande moltitudine di uomini , perché anche lui, come tutti, è stato at-tirato dall'Amore del Crocifisso. La rete tiene unito il frutto della pesca, mentre è trascinato sulla terra, dove sta il Figlio. Questi infatti aveva pregato il Padre affinché i fratelli fossero “uno” nell'amore. (17, 11...). Tutti gli uomini- e sono così tanti – sono “in rete”, collegati in unità. La missione del Figlio è riunire in “uno” i fratelli. Questa unione, è utile ribadirlo, non è mai uniformità e omologazione, quasi un frullato indistinto di individui, ma libertà nella distinzione, propria delle persone che si amano. Quest'unità non si lacera, perchè è nell'amore che accetta e mantiene ogni diversità. Non va squarciata, come la tunica inconsutile, tessuta dall'alto in basso, tutta di un pezzo. Dividersi tra fratelli è dividere il Corpo del Figlio. Anche per questo le Sue ferite resteranno aperte, fino a quando un sol uomo al mondo sarà escluso dalla comunità dei fratelli. Nell'ultima cena Gesù aveva pregato perché fossimo “uno” con Lui e il Padre, “perfetti nell'unità” , “perché il mondo sappia che Tu mi amasti e li amasti come ami me” (17,20-23). Solo attraverso l'unione dei fratelli si conosce il Padre comune : la credibilità di Dio è affidata all'amore tra di noi. Le scissioni al nostro interno sono il grande peccato : oscurano al mondo la Gloria, unità perfetta tra Padre e Figlio, nell'identico Spirito.
In nessun altro c'è salvezza. Dagli Atti degli Apostoli At 4,1-12
In quei giorni, Pietro e Giovanni stavano parlando al popolo, [dopo la guarigione dello storpio,] quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie del tempio e i sadducèi, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera. Molti però di quelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila. Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Càifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?». Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».
Parola di Dio.
Salmo 117(118) R. Alleluia, alleluia, alleluia. Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Dica Israele: «Il suo amore è per sempre». Dicano quelli che temono il Signore: «Il suo amore è per sempre». R.
La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci in esso ed esultiamo! R.
Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza! Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria! Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore. Il Signore è Dio, egli ci illumina. R.
Alleluia, alleluia.
Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo. (Sal 117,24)
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 21,1-14
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare" Parola del SIGNORE
PAROLE DEL SANTO PADRE Il Vangelo di oggi narra la terza apparizione di Gesù risorto ai discepoli, sulla riva del lago di Galilea, con la descrizione della pesca miracolosa Il racconto è collocato nella cornice della vita quotidiana dei discepoli, tornati alla loro terra e al loro lavoro di pescatori, dopo i giorni sconvolgenti della passione, morte e risurrezione del Signore. Era difficile per loro comprendere ciò che era avvenuto. Ma, mentre tutto sembrava finito, è ancora Gesù a “cercare” nuovamente i suoi discepoli. È Lui che va a cercarli. ( 10 aprile 2016)
La ripresa dell'ordinaria vita , che riparte col ritorno in Galilea, dopo gli interrogatori dei sommi sacerdoti e dei sadducei, all' annuncio della Resurrezione di Gesù che Pietro e gli Apostoli cercavano di diffondere in Giudea, è un rimettersi in barca a pescare. Ma nella notte non trovano nulla, e al mattino Gesù stesso si avvicina per chiedere se avevano da mangiare, ma le reti erano vuote. Li convince a pescare dalla parte destra della barca ,e, incredibilmente, trovano un'abbondante quantità di grossi pesci (153) a poca distanza da riva. Gesù li invita a mangiare, ha preparato Egli stesso pane e pesce alla brace per i Suoi amici. Li fa entrare nella stupefacente provvidenza della Sua Presenza che tante volte aveva annunciato! Accogliamo l'augurio di S. Paolo agli Efesini (Ef1,18-23)”Possa Egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di Gloria racchiude la Sua eredità fra i Santi e qual è la straordinaria grandezza della Sua Potenza verso di noi credenti, secondo l'efficacia della sua forza che Egli manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla Sua Destra nei cieli... Tutto infatti ha sottomesso ai Suoi piedi e Lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa, la quale è il Suo Corpo, la pienezza di Colui che si realizza interamente in tutte le cose”! im.om preg
S. FAUSTI – La nostra pesca, prima infruttuosa, “adesso” è feconda perchè abbiamo ascoltato il comando dell'amore. La parola “cattura” finora era riferita a Gesù, che si consegnò a chi voleva catturarlo. Anche altri fratelli, “catturati” dall'Amore , grazie alla nostra testimonianza, sono diventati come Lui, che si fa cibo per la vita del mondo.
RispondiEliminaQuesto è il frutto della missione, che trasforma gli uomini in figli che sanno amare i fratelli come il Figlio li ha amati. L'imperativo è al plurale , come nel v. 6. “Gettate le reti”. Tutti i discepoli partecipano, per ordine diretto del Signore , alla fatica e al frutto.
Pietro si distingue per la sua iniziativa di dare buon esempio e di mantenere l'unità della rete.
Pietro ora sale dall'acqua dove è immerso , come Gesù nel Suo Battesimo. Ora Simone diventerà Pietro, con il suo nome nuovo.
Pietro non “tira” più la spada per uccidere (18,10) , ma tira verso la vita la grande moltitudine di uomini , perché anche lui, come tutti, è stato at-tirato dall'Amore del Crocifisso.
La rete tiene unito il frutto della pesca, mentre è trascinato sulla terra, dove sta il Figlio.
Questi infatti aveva pregato il Padre affinché i fratelli fossero “uno” nell'amore. (17, 11...).
Tutti gli uomini- e sono così tanti – sono “in rete”, collegati in unità. La missione del Figlio è riunire in “uno” i fratelli. Questa unione, è utile ribadirlo, non è mai uniformità e omologazione, quasi un frullato indistinto di individui, ma libertà nella distinzione, propria delle persone che si amano. Quest'unità non si lacera, perchè è nell'amore che accetta e mantiene ogni diversità.
Non va squarciata, come la tunica inconsutile, tessuta dall'alto in basso, tutta di un pezzo.
Dividersi tra fratelli è dividere il Corpo del Figlio.
Anche per questo le Sue ferite resteranno aperte, fino a quando un sol uomo al mondo sarà escluso dalla comunità dei fratelli. Nell'ultima cena Gesù aveva pregato perché fossimo “uno” con Lui e il Padre, “perfetti nell'unità” , “perché il mondo sappia che Tu mi amasti e li amasti come ami me” (17,20-23). Solo attraverso l'unione dei fratelli si conosce il Padre comune : la credibilità di Dio è affidata all'amore tra di noi. Le scissioni al nostro interno sono il grande peccato : oscurano al mondo la Gloria, unità perfetta tra Padre e Figlio, nell'identico Spirito.
In nessun altro c'è salvezza.
RispondiEliminaDagli Atti degli Apostoli
At 4,1-12
In quei giorni, Pietro e Giovanni stavano parlando al popolo, [dopo la guarigione dello storpio,] quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie del tempio e i sadducèi, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera. Molti però di quelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Càifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?».
Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».
Parola di Dio.
Salmo 117(118)
R. Alleluia, alleluia, alleluia.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre». R.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo! R.
Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina. R.
Alleluia, alleluia.
Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo. (Sal 117,24)
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21,1-14
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare"
Parola del SIGNORE
PAROLE DEL SANTO PADRE
RispondiEliminaIl Vangelo di oggi narra la terza apparizione di Gesù risorto ai discepoli, sulla riva del lago di Galilea, con la descrizione della pesca miracolosa Il racconto è collocato nella cornice della vita quotidiana dei discepoli, tornati alla loro terra e al loro lavoro di pescatori, dopo i giorni sconvolgenti della passione, morte e risurrezione del Signore. Era difficile per loro comprendere ciò che era avvenuto. Ma, mentre tutto sembrava finito, è ancora Gesù a “cercare” nuovamente i suoi discepoli. È Lui che va a cercarli. ( 10 aprile 2016)
La ripresa dell'ordinaria vita , che riparte col ritorno in Galilea, dopo gli interrogatori dei sommi sacerdoti e dei sadducei, all' annuncio della Resurrezione di Gesù che Pietro e gli Apostoli cercavano di diffondere in Giudea, è un rimettersi in barca a pescare. Ma nella notte non trovano nulla, e al mattino Gesù stesso si avvicina per chiedere se avevano da mangiare, ma le reti erano vuote. Li convince a pescare dalla parte destra della barca ,e, incredibilmente, trovano un'abbondante quantità di grossi pesci (153) a poca distanza da riva.
RispondiEliminaGesù li invita a mangiare, ha preparato Egli stesso pane e pesce alla brace per i Suoi amici.
Li fa entrare nella stupefacente provvidenza della Sua Presenza che tante volte aveva annunciato!
Accogliamo l'augurio di S. Paolo agli Efesini (Ef1,18-23)”Possa Egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di Gloria racchiude la Sua eredità fra i Santi e qual è la straordinaria grandezza della Sua Potenza verso di noi credenti, secondo l'efficacia della sua forza che Egli manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla Sua Destra nei cieli... Tutto infatti ha sottomesso ai Suoi piedi e Lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa, la quale è il Suo Corpo, la pienezza di Colui che si realizza interamente in tutte le cose”! im.om preg