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domenica 15 marzo 2015

"EL MUNDO SE SALVE" Ju 3,17-18


4 commenti:

  1. Ti loderò, Signore, tra le genti,
    e annuncerò il tuo nome ai miei fratelli. Alleluia. (Cf. Sal 17,50; 21,23)
    O Padre, che nella Pasqua del tuo Figlio
    hai ristabilito l’uomo nella dignità perduta
    e gli hai dato la speranza della risurrezione,
    fa’ che accogliamo nell’amore
    il mistero celebrato ogni anno nella fede.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 5,17-26

    In quei giorni, si levò il sommo sacerdote con tutti quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducèi, pieni di gelosia, e, presi gli apostoli, li gettarono nella prigione pubblica.
    Ma, durante la notte, un angelo del Signore aprì le porte del carcere, li condusse fuori e disse: «Andate e proclamate al popolo, nel tempio, tutte queste parole di vita». Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.
    Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio, cioè tutto il senato dei figli d'Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. Ma gli inservienti, giunti sul posto, non li trovarono nel carcere e tornarono a riferire: «Abbiamo trovato la prigione scrupolosamente sbarrata e le guardie che stavano davanti alle porte, ma, quando abbiamo aperto, non vi abbiamo trovato nessuno».
    Udite queste parole, il comandante delle guardie del tempio e i capi dei sacerdoti si domandavano perplessi a loro riguardo che cosa fosse successo. In quel momento arrivò un tale a riferire loro: «Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo».
    Allora il comandante uscì con gli inservienti e li condusse via, ma senza violenza, per timore di essere lapidati dal popolo.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 33 (34)
    R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.

    Alleluia, alleluia, alleluia.
    Benedirò il Signore in ogni tempo,
    sulla mia bocca sempre la sua lode.
    Io mi glorio nel Signore:
    i poveri ascoltino e si rallegrino. R.

    Magnificate con me il Signore,
    esaltiamo insieme il suo nome.
    Ho cercato il Signore: mi ha risposto
    e da ogni mia paura mi ha liberato. R.

    Guardate a lui e sarete raggianti,
    i vostri volti non dovranno arrossire.
    Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
    lo salva da tutte le sue angosce. R.

    L'angelo del Signore si accampa
    attorno a quelli che lo temono, e li libera.
    Gustate e vedete com'è buono il Signore;
    beato l'uomo che in lui si rifugia. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Dio ha tanto amato il mondo
    da dare il Figlio unigenito,
    perché chiunque crede in lui non vada perduto,
    ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)

    Alleluia.

    Vangelo
    Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perchè il mondo sia salvato per mezzo di lui.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 3,16-21

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    «Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui» (Gv 3,17). Nella luce di questo Giudice di misericordia, le nostre ginocchia si piegano in adorazione, e le nostre mani e i nostri piedi si rinvigoriscono. Possiamo parlare di umanesimo solamente a partire dalla centralità di Gesù, scoprendo in Lui i tratti del volto autentico dell’uomo. È la contemplazione del volto di Gesù morto e risorto che ricompone la nostra umanità, anche di quella frammentata per le fatiche della vita, o segnata dal peccato. (V Congresso nazionale della Chiesa italiana, Santa Maria del Fiore, Firenze, 10 nov 2015)

    S. FAUSTI - “Non per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui” Il Figlio ha lo stesso giudizio del Padre. Egli viene con il flagello nel tempio non per giudicare o condannare il mondo peccatore. E' venuto a salvarlo proprio “purificando” il Tempio, sdemonizzando con la Sua Croce l'immagine diabolica che l'uomo ha di Dio e di sé. In Lui innalzato abbiamo la conoscenza vera di Lui e di noi stessi , che la bocca del serpente ci aveva sottratta. Aderire a Lui è la santità e giustizia vera : è vivere del Figlio e da figli, partecipare alla gloria comune del Padre e del Figlio. Chi non crede all'amore assoluto offerto dal Figlio dell'uomo innalzato, si esclude dall'amore e dalla vita.
    La decisione di fede nei confronti della Carne di Gesù ci fa nascere dall'alto: è la vita eterna.
    Il prologo non dice che chi Lo rifiuta nella testimonianza dei sapienti e dei profeti è giudicato.
    Anzi la Parola si è fatta Carne per salvare questo mondo che non ha accolto la luce e si è condannato alle tenebre.
    Per questo ogni uomo, come Nicodemo, pur tra incertezze e difficoltà, va condotto a nascere dall'alto attraverso la conoscenza del Figlio.
    Il senso della storia umana è la rivelazione del Figlio, il suo crescere fino alla Sua statura piena (Ef 4,13) perché Dio sia tutto in tutti.

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  3. D.T.BELLO - MARIA,DONNA MISSIONARIA - Santa Maria, donna missionaria, concedi alla tua Chiesa il gaudio di riscoprire, nascoste
    tra le zolle del verbo mandare, le radici della sua primordiale vocazione. Aiutala a
    misurarsi con Cristo, e con nessun altro: come te, che, apparendo agli albori della
    rivelazione neotestamentaria accanto a lui, il grande missionario di Dio, lo scegliesti
    come unico metro della tua vita.
    Quando essa si attarda all'interno delle sue tende dove non giunge il grido dei poveri,
    dàlle il coraggio di uscire dagli accampamenti. Quando viene tentata di pietrificare la
    mobilità del suo domicilio, rimuovila dalle sue apparenti sicurezze. Quando si adagia
    sulle posizioni raggiunte, scuotila dalla sua vita sedentaria. Mandata da Dio per la
    salvezza del mondo, la Chiesa è fatta per camminare, non per sistemarsi.
    Nomade come te, mettile nel cuore una grande passione per l'uomo. Vergine gestante
    come te, additale la geografia della sofferenza. Madre itinerante come te, riempila di
    tenerezza verso tutti i bisognosi. E fa' che di nient'altro sia preoccupata che di presentare
    Gesù Cristo, come facesti tu con i pastori, con Simeone, con i magi d'Oriente, e con
    mille altri anonimi personaggi che attendevano la redenzione.
    Santa Maria, donna missionaria, noi ti imploriamo per tutti coloro che avendo avvertito,
    più degli altri, il fascino struggente di quella icona che ti raffigura accanto a Cristo,
    l'inviato speciale del Padre, hanno lasciato gli affetti più cari per annunciare il Vangelo
    in terre lontane.
    Sostienili nella fatica. Ristora la loro stanchezza. Proteggili da ogni pericolo. Dona ai
    gesti con cui si curvano sulle piaghe dei poveri i tratti della tua verginale tenerezza.
    Metti sulle loro labbra parole di pace. Fa' che la speranza con cui promuovono la
    giustizia terrena non prevarichi sulle attese sovrumane di cieli nuovi e terre nuove.
    Riempi la loro solitudine. Attenua nella loro anima i morsi della nostalgia. Quando
    hanno voglia di piangere, offri alloro capo la tua spalla di madre.
    Rendili testimoni della gioia. Ogni volta che ritornano tra noi, profumati di trincea, fa'
    che possiamo attingere tutti al loro entusiasmo. Confrontandoci con loro, ci appaia
    sempre più lenta la nostra azione pastorale, più povera la nostra generosità, più assurda
    la nostra opulenza. E, recuperando su tanti colpevoli ritardi, sappiamo finalmente correre
    ai ripari.
    Santa Maria, donna missionaria, tonifica la nostra vita cristiana con quell' ardore che
    spinse te, portatrice di luce, sulle strade della Palestina. Anfora dello Spirito, riversa il
    suo crisma su di noi, perché ci metta nel cuore la nostalgia degli «estremi confini della
    terra». E anche se la vita ci lega ai meridiani e ai paralleli dove siamo nati, fa' che ci
    sentiamo egualmente sul collo il fiato delle moltitudini che ancora non conoscono Gesù.
    Spalancaci gli occhi perché sappiamo scorgere le afflizioni del mondo. Non impedire
    che il clamore dei poveri ci tolga la quiete. Tu che nella casa di Elisabetta pronunciasti il
    più bel canto della teologia della liberazione' ispiraci 1'audacia dei profeti. Fa' che sulle
    nostre labbra le parole di speranza non suonino menzognere. Aiutaci a pagare con letizia
    il prezzo della nostra fedeltà al Signore. E liberaci dalla rassegnazione.

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