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lunedì 16 marzo 2015

LA LUZ VINO AL MUNDO Ju 3,19-21


3 commenti:

  1. 1 Lettera di GIOVANNI 1, 5-7
    Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo :
    Dio è Luce
    e in Lui non v'è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con Lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il Sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.

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  2. Ti loderò, Signore, tra le genti,
    e annuncerò il tuo nome ai miei fratelli. Alleluia. (Cf. Sal 17,50; 21,23)
    O Padre, che nella Pasqua del tuo Figlio
    hai ristabilito l’uomo nella dignità perduta
    e gli hai dato la speranza della risurrezione,
    fa’ che accogliamo nell’amore
    il mistero celebrato ogni anno nella fede.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 5,17-26

    In quei giorni, si levò il sommo sacerdote con tutti quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducèi, pieni di gelosia, e, presi gli apostoli, li gettarono nella prigione pubblica.
    Ma, durante la notte, un angelo del Signore aprì le porte del carcere, li condusse fuori e disse: «Andate e proclamate al popolo, nel tempio, tutte queste parole di vita». Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.
    Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio, cioè tutto il senato dei figli d'Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. Ma gli inservienti, giunti sul posto, non li trovarono nel carcere e tornarono a riferire: «Abbiamo trovato la prigione scrupolosamente sbarrata e le guardie che stavano davanti alle porte, ma, quando abbiamo aperto, non vi abbiamo trovato nessuno».
    Udite queste parole, il comandante delle guardie del tempio e i capi dei sacerdoti si domandavano perplessi a loro riguardo che cosa fosse successo. In quel momento arrivò un tale a riferire loro: «Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo».
    Allora il comandante uscì con gli inservienti e li condusse via, ma senza violenza, per timore di essere lapidati dal popolo.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 33 (34)
    R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.

    Alleluia, alleluia, alleluia.
    Benedirò il Signore in ogni tempo,
    sulla mia bocca sempre la sua lode.
    Io mi glorio nel Signore:
    i poveri ascoltino e si rallegrino. R.

    Magnificate con me il Signore,
    esaltiamo insieme il suo nome.
    Ho cercato il Signore: mi ha risposto
    e da ogni mia paura mi ha liberato. R.

    Guardate a lui e sarete raggianti,
    i vostri volti non dovranno arrossire.
    Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
    lo salva da tutte le sue angosce. R.

    L'angelo del Signore si accampa
    attorno a quelli che lo temono, e li libera.
    Gustate e vedete com'è buono il Signore;
    beato l'uomo che in lui si rifugia. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Dio ha tanto amato il mondo
    da dare il Figlio unigenito,
    perché chiunque crede in lui non vada perduto,
    ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)

    Alleluia.

    Vangelo
    Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perchè il mondo sia salvato per mezzo di lui.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 3,16-21

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

    Parola del Signore.

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  3. S. FAUSTI - “Questo è il giudizio : la Luce è venuta nel mondo...” Il giudizio per chi, pur conoscendola, non accoglie la Parola diventata Carne, è quella di preferire le tenebre alla luce, la morte alla vita. Il giudizio sull'uomo lo fa l'uomo stesso, non Dio.
    Come è possibile il rifiuto della luce, una volta conosciuta? E' un mistero! Certamente l'accoglienza dell'amore è sempre un atto di libertà.
    Ma può la libertà rifiutare l'amore , se davvero è “liberata” dalla schiavitù dell'ignoranza e della paura? Qui Giovanni intende dire che, prima di ogni nostra opera e della decisione stessa riguardo alla fede, c'è una malvagità tenebrosa che porta alla diffidenza e all'incredulità.
    Egli non intende spiegare il male . Constata semplicemente che c'è e lo svela. Infatti esso è menzogna e viene alla luce solo davanti alla verità.
    Per Nicodemo, come per tutti, è lento il travaglio che fa venire alla luce. Giungere alla verità è un cammino di liberazione progressiva, di piccoli passi.. E lo compie la Parola stessa.
    Infatti quando giunge la luce , e non prima, si esce dalla tenebra.
    “Chiunque fa il male odia la luce” l'odio della luce, frutto di paura, è causato dal male che facciamo, questo , a sua volta, manifesta l'odio che lo precede.
    Il male vuole restare nascosto per non essere denunciato, come la menzogna, per non essere sbugiardata. Da Adamo in poi c'è una resistenza, ereditaria e ambientale, nel credere all'amore di Dio per noi. Solamente davanti alla Croce cessa l'inganno : conosciamo “Io-sono” e siamo attratti da Lui (12,32). Allora muore l'uomo vecchio e nasce l'uomo nuovo.
    Ma l'uomo vecchio è duro a morire! . In ciascuno di noi c'è una lotta interiore : siamo contesi tra menzogna e verità, paura e fiducia, egoismo e amore...
    Ma per fare la verità bisogna prima conoscerla . Per questo “bisogna che il Figlio dell'Uomo sia innalzato “ : in Lui vediamo l'Amore con cui siamo amati.
    Credere in Gesù è “fare la verità” su di sé e su Dio.
    A chi chiede : “Cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?”, Gesù risponderà che l'opera di Dio, che piace a Dio e Lui stesso compie, è credere nel Figlio, inviato dal Padre (6,28).
    Le opere “fatte in Dio” sono quelle di chi si unisce al Figlio e aderisce alla Parola.
    Sono le opere del padre Abramo , che vide il Suo giorno e ne gioì. L'opera di Abramo infatti è quella che piace a Dio : credette a Lui e gli fu accreditato a giustizia (Gen 15,6).
    Egli compie il contrario di quanto fece Adamo , che diffidò di Dio. L'incredulità è la più grave ingiustizia : nega l'essenza di Dio e dell'uomo, la Sua Paternità e la nostra filialità.
    Chi crede nel Figlio è nato dall'alto , dall'acqua e dallo Spirito, ed è passato dalle opere che la legge condanna alla vita nuova di figlio di Dio. (Gal 5,18,23).

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