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domenica 22 marzo 2015

"RECIBIDO DEL CIELO" Ju 3,25-27


2 commenti:

  1. S. FAUSTI – La disputa parte dai discepoli di Giovanni con un “giudeo” . Altri codici hanno “giudei”.
    La discussione riguarda “le purificazioni” in generale . Si tratta di riti per la purificazione dei peccati. Ma il battesimo di Giovanni non è sempre rito di purificazione :è anche conversione e attesa dello Spirito.
    Quello di Gesù, invece sarà il dono stesso dello Spirito.
    C'è quindi continuità , ma anche differenza di significati nello stesso gesto.
    I vari riti, comuni a tutte le religioni – come pure l'ascesi, le tecniche e gli sforzi umani per nascere dall'alto – non servono a conquistare il cielo. Sono necessari ma insufficienti : esprimono il desiderio ma non sono in grado di realizzarlo.
    Giovanni, il sapiente e profeta, lo sa :è conscio del suo limite e sa che il rito è segno di un desiderio che si compie solo quando l'Altro gli viene incontro.
    Solo Giovanni, il profeta, dice il vero senso delle istituzioni e dei riti.
    Mediante la sua parola le cose terrestri, invece di diventare idoli, rimandano a quelle celesti.
    Senza di lui la pratica religiosa si riduce a formalismo , senza relazione con Dio ; diventa somma empietà.
    Giovanni aveva detto di Lui : “Ecco l'Agnello di Dio!”.
    All'inizio solo due, Andrea e un altro, hanno colto l'indicazione di Giovanni ; ora “tutti”.
    “Venire a Lui” significa credere in Lui,il Figlio di Dio e ottenere Vita eterna.
    Per prima cosa Giovanni riconosce che “venire a Gesù” è dono del cielo che fa “nascere dall'alto”.
    Su di Lui infatti si è aperto il cielo ed è sceso lo Spirito che dimora in Lui.

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  2. MARTIRIO DI GIOVANNI B. -
    PRIMA LETTURA
    Alzati e di' loro ciò che ti ordinerò.
    Dal libro del profeta Geremia (Ger 1,17-19)
    In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore: "Tu stringi la veste ai fianchi, àlzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro. Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti".
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 70)
    R. La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
    In te, Signore, mi sono rifugiato,
    mai sarò deluso.
    Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
    tendi a me il tuo orecchio e salvami. R.
    Sii tu la mia roccia,
    una dimora sempre accessibile;
    hai deciso di darmi salvezza:
    davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
    Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.
    Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
    la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
    Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
    dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.
    La mia bocca racconterà la tua giustizia,
    ogni giorno la tua salvezza.
    Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
    e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. R.

    CANTO AL VANGELO (cf. Mt 5,10)
    R. Alleluia, alleluia.
    Beati i perseguitati per la giustizia,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    R. Alleluia.

    VANGELO
    Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista.
    + Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,17-29)
    In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l'aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell'esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
    Parola del Signore.

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