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domenica 15 marzo 2015

DIOS AMÓ TANTO AL MUNDO...Ju3,16



6 commenti:

  1. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù innalzato: sulla croce. Mosè fa un serpente e lo innalza. Gesù sarà innalzato, come il serpente, per dare la salvezza. Ma il nocciolo della profezia è proprio che Gesù si è fatto peccato per noi. Non ha peccato: si è fatto peccato. Come dice San Pietro nella sua Lettera: “Portò i nostri peccati su di sé” (cf. 1Pt 2,24) E quando noi guardiamo il crocifisso, pensiamo al Signore che soffre: tutto quello è vero. Ma ci fermiamo prima di arrivare al centro di quella verità: in questo momento, Tu sembri il più grande peccatore, Ti sei fatto peccato. Ha preso su di sé tutti i nostri peccati, si è annientato fino ad adesso. La croce, è vero, è un supplizio, c’è la vendetta dei dottori della Legge, di quelli che non volevano Gesù: tutto questo è vero. Ma la verità che viene da Dio è che Lui è venuto al mondo per prendere i nostri peccati su di sé al punto di farsi peccato. Tutto peccato. I nostri peccati sono lì. Dobbiamo abituarci a guardare il crocifisso sotto questa luce, che è la più vera, è la luce della redenzione. (Omelia da Santa Marta, 31 marzo 2020)

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    1. Antifona
      Ti loderò, Signore, tra le genti,
      e annuncerò il tuo nome ai miei fratelli. Alleluia. (Sal 17,50; 21,23)

      O Padre, che nella Pasqua del tuo Figlio
      hai ristabilito l’uomo nella dignità perduta
      e gli hai dato la speranza della risurrezione,
      fa’ che accogliamo nell’amore
      il mistero celebrato ogni anno nella fede.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo

      Prima Lettura
      Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo.
      Dagli Atti degli Apostoli
      At 5,17-26

      In quei giorni, si levò il sommo sacerdote con tutti quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducèi, pieni di gelosia, e, presi gli apostoli, li gettarono nella prigione pubblica.
      Ma, durante la notte, un angelo del Signore aprì le porte del carcere, li condusse fuori e disse: «Andate e proclamate al popolo, nel tempio, tutte queste parole di vita». Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.
      Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio, cioè tutto il senato dei figli d'Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. Ma gli inservienti, giunti sul posto, non li trovarono nel carcere e tornarono a riferire: «Abbiamo trovato la prigione scrupolosamente sbarrata e le guardie che stavano davanti alle porte, ma, quando abbiamo aperto, non vi abbiamo trovato nessuno».
      Udite queste parole, il comandante delle guardie del tempio e i capi dei sacerdoti si domandavano perplessi a loro riguardo che cosa fosse successo. In quel momento arrivò un tale a riferire loro: «Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo».
      Allora il comandante uscì con gli inservienti e li condusse via, ma senza violenza, per timore di essere lapidati dal popolo.

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale
      Dal Sal 33 (34)

      R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.

      Benedirò il Signore in ogni tempo,
      sulla mia bocca sempre la sua lode.
      Io mi glorio nel Signore:
      i poveri ascoltino e si rallegrino. R.

      Magnificate con me il Signore,
      esaltiamo insieme il suo nome.
      Ho cercato il Signore: mi ha risposto
      e da ogni mia paura mi ha liberato. R.

      Guardate a lui e sarete raggianti,
      i vostri volti non dovranno arrossire.
      Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
      lo salva da tutte le sue angosce. R.

      L'angelo del Signore si accampa
      attorno a quelli che lo temono, e li libera.
      Gustate e vedete com'è buono il Signore;
      beato l'uomo che in lui si rifugia. R.

      Acclamazione al Vangelo
      Alleluia, alleluia.

      Dio ha tanto amato il mondo
      da dare il Figlio unigenito,
      perché chiunque crede in lui non vada perduto,
      ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)

      Alleluia.

      Vangelo
      Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
      Dal Vangelo secondo Giovanni
      Gv 3,16-21

      In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
      E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

      Parola del Signore.

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  2. BENEDETTO XVI - Gesù e la Chiesa non si possono separare l'uno dall'altro più di quanto si possano semplicemente identificare. Egli supera sempre infinitamente la Chiesa. Non è stato solo ad opera del Concilio Vaticano II che ci si è palesato ben chiaro che Egli, come Signore della Chiesa, ne costituisce anche la grandezza e il metro di giudizio. Ciò l'ho sempre sperimentato come consolazione e allo stesso tempo come sfida
    Come consolazione , perché abbiamo sempre saputo che la scrupolosità dei rubricisti e dei legalisti non ha nulla a che fare con Lui, con l'infinita generosità che giunge a noi dalle Parole del Vangelo come una brezza che reca refrigerio e abbatte come un castello di carte ogni devozionismo pedante.
    Abbiamo sempre saputo che la vicinanza a Lui è del tutto indipendente dalla dignità ecclesiastica che uno possiede come pure dall'erudizione giuridica o storica. Questo mi ha sempre permesso di guardare alle cose esteriori con la giusta pacatezza, avvertendo sempre irradiarsi dalla figura di Gesù un senso di ottimismo liberante.
    Ma d'altro canto non si mai perdere di vista il fatto che Cristo, per molti aspetti, esige molto più di quanto sa pretendere la Chiesa.
    Il radicalismo delle Sue Parole trova vera corrispondenza soltanto nel radicalismo di scelte come quelle attuate dall'eremita Antonio, il padre del deserto, o da Francesco d'Assisi nell'accettazione del tutto alla lettera del messaggio del Vangelo... Io so che il Gesù dei Vangeli è il Gesù reale, so che mi posso fidare molto più tranquillamente di Lui che delle più dotte ricostruzioni, e che Egli sopravviverà a tutte.
    Tutta intera l'ampiezza e le diverse sfumature della tradizione Evangelica mi ragguagliano su chi era ed è Gesù. Egli si fa sentire e vedere sempre di nuovo in essa...

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  3. A te, Padre Onnipotente,
    origine del cosmo e dell'uomo,
    per Cristo, il Vivente,
    Signore del tempo e della storia,
    nello Spirito che santifica l'universo,
    la lode, l'onore, la Gloria,
    oggi e nei secoli senza fine. Amen! S.Giov. Paolo II

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    1. CANTO DEL DIO NASCOSTO – Karol Wojtyla
      E' in me un paese trasparente, nel chiarore del Lago di Genezaret
      e la barca...e l'approdo dei pescatori appoggiato a onde silenziose...
      e la folla... la folla dei cuori abbracciati da un Unico Cuore,
      un Unico Cuore, il più semplice, il più mansueto -
      oppure quella sera con Nicodemo
      oppure sulla riva del mare,
      dove ogni giorno ritorno affascinato dalla Tua Beltà -
      E tutto questo : la sera con Nicodemo
      il paese e l'approdo dei pescatori
      il fondo trasparente e la Tua Persona così vicina -
      tutto questo è visto attraverso un Punto Candido
      del candore più puro,
      circondato, nel cuore dell'uomo
      da un vivo fiotto rosso.

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  4. FAUSTI - “Dio infatti tanto amò il mondo “ Dio da sempre ama il mondo, anche se il mondo Lo rifiuta. L'amore del Padre è gratuito e senza riserve. Il Figlio, che Lo conosce e ne vive, ce Lo testimonia dalla croce .
    Questo versetto ci presenta il centro del Vangelo di Giovanni, che vuol portarci a confessare con meraviglia . “ Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi”.
    Infatti “Dio è Amore” (1Gv 4,16).
    “Da dare il Figlio Unigenito” Ci ha dato il Figlio, perché solo in Lui, che ama come è amato, vediamo la nostra identità di figli del Padre.
    Gesù, essendo Figlio, ha vissuto ciò che anche noi siamo chiamati a vivere : “la filialità” e la conseguente fraternità. Egli ci ama dello stesso Amore che il Padre ha per Lui e ci assicura che il Padre ci ama come Lui (17,23) , con un amore che è prima della fondazione del mondo (17,24).
    La salvezza è credere in Gesù Crocifisso, il Figlio dell'Uomo innalzato .
    Lui è la Parola, luce e vita di ogni uomo, diventata carne per narrarci l'Amore assoluto del Padre.
    In Lui ci è data la nostra identità di figli e noi siamo ciò che siamo.
    Al di fuori di Lui, siamo ciò che non siamo, il nulla di noi stessi.
    Per questo accogliere Lui, il Figlio, è trovare se stessi ; rifiutare Lui è perdere se stessi.

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