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lunedì 9 marzo 2015

"LAS COSAS DE LA TIERRA" Ju 3,9-12


4 commenti:

  1. Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo gloria al Signore:
    ha preso possesso del suo regno il nostro Dio,
    l’Onnipotente. Alleluia. (Ap 19,7.6)


    Dio onnipotente,
    donaci di proclamare la potenza del Signore risorto,
    per possedere in pienezza
    i doni che abbiamo ricevuto come pegno di vita nuova.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Un cuore solo e un'anima sola.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 4,32-37

    La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
    Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
    Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa "figlio dell'esortazione", un levìta originario di Cipro, padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 92 (93)
    R. Il Signore regna, si riveste di maestà.
    R. Regna il Signore, glorioso in mezzo a noi.
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.

    Il Signore regna, si riveste di maestà:
    si riveste il Signore, si cinge di forza. R.

    È stabile il mondo, non potrà vacillare.
    Stabile è il tuo trono da sempre,
    dall'eternità tu sei. R.

    Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
    La santità si addice alla tua casa
    per la durata dei giorni, Signore. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, Alleluia.

    Bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo,
    perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. (Gv 3,15)

    Alleluia.

    Vangelo
    Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 3,7-15

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

    Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

    Parola del Signore.


    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Nel Vangelo si parla di un certo Nicodemo, un uomo anziano, un’autorità in Israele, che va da Gesù per conoscerlo; e il Signore gli parla della necessità di “rinascere dall’alto”. Ma che cosa significa? Si può ‘rinascere’? Tornare ad avere il gusto, la gioia, la meraviglia della vita, è possibile, anche davanti a tante tragedie? Avete questo desiderio voi? Infatti si può perderlo facilmente perché, a causa di tante attività, di tanti progetti da mettere in atto, alla fine ci rimane poco tempo e perdiamo di vista quello che è fondamentale: la nostra vita del cuore, la nostra vita spirituale, la nostra vita che è incontro con il Signore nella preghiera. (Ud. gen. 15 novembre 2017 )

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  2. S. FAUSTI – Chiarito l'equivoco che non si tratta di nascere di nuovo, ma di essere generati dall'alto, Nicodemo avanza il dubbio sulla possibilità di questa generazione. Infatti è impossibile per l'uomo, ma non per Dio.
    Un esperto di Scritture dovrebbe sapere che lo Spirito, principio della creazione, è la grande promessa dei profeti per la ri- creazione. Ma si può conoscere la legge e ignorare quale Spirito la anima, si può osservare ogni precetto e trascurare l'amore, che è il “comandamento”. .Perché l'amore lo conosce non chi si sforza di amare sino allo spasimo, ma che accetta tranquillamente di essere amato.
    Da qui in poi Gesù svela il mistero di come avviene questa generazione dall'alto. Egli dice : “parliamo, conosciamo, testimoniamo e abbiamo visto” perché è il Figlio che parla di ciò che conosce e testimonia ciò che ha visto. I verbi sono al plurale perché è il Figlio che parla di ciò che conosce e testimonia ciò che ha visto. I verbi sono al plurale perché con Lui ci son anche i discepoli , che hanno visto la Sua gloria (2,11) e ne continuano la testimonianza.
    Gesù chiama “cose terrestri “ quanto ha detto sulla nascita dalla carne e sulla necessità di una nascita dallo Spirito. Infatti ne parlano la legge e i profeti, chiamati" terrestri", perché testimoni di quella luce che da sempre è presente, nella creazione e nella storia d'Israele.
    Essi danno voce al desiderio dello Spirito che è in ogni uomo. Se non si crede a questa voce, non si crede neanche alla Parola, che ci rivela le cose celesti.
    La legge infatti non è in cielo, ma vicina ad ogni uomo, Le cose celesti invece sono rivelate dal Figlio, disceso dal cielo. Gesù vuol aprire Nicodemo, maestro della legge, al dono dello Spirito, che l'uomo della terra non comprende.

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