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domenica 31 maggio 2015

JESÚS EN GALILEA Ju 4,46-47




4 commenti:

  1. S. KAROL WOJTYLA – CANTO DEL DIO NASCOSTO
    Qualcuno si chinò su di me.
    L'ombra non pesava sull'orlo delle sopracciglia.
    Come la luce, colma di verde,
    come il verde, ma senza sfumature,
    un indicibile verde posato su gocce di sangue.

    Questo dolce chinarsi, pieno di freschezza e insieme di arsura
    che cala dentro di me, eppure mi resta sopra,
    anche se passa poco lontano - proprio allora diviene fede
    e pienezza.

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  2. S. FAUSTI 4, 46b - 47 “C'era un ufficiale, il cui figlio era infermo” E' un subalterno al potere, che insieme subisce ed esercita. Non si tratta di un figlio, è “il” figlio, unico. E' il primo incontro tra il Salvatore del mondo e un uomo di mondo. Ed è il primo incontro tra Gesù e il problema di ogni uomo :l'infermità e la morte.
    “Udito che Gesù era venuto, andò da Lui e Lo pregava che scendesse e guarisse suo figlio”
    Gesù viene ovunque arriva la Parola, che risuona ovunque si parla di Lui. Noi possiamo andare a Lui perché Lui viene a noi. Andiamo a Lui mossi dal bisogno di vita, perché la Parola è vita degli uomini. Gesù è pregato di scendere da Cana a Cafarnao, giù sul lago.
    Scendere non ha solo un senso geografico . Indica la con-discendenza del Figlio, disceso dal cielo.
    Quest'uomo domanda, come chiunque, la salute, che conserva la vita mortale.
    Ci sarà pure un'acqua che soddisfi la nostra sete, una via d'uscita che dia alla nostra vita un fine che non sia la fine!.

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  3. Antifona
    Io confido nel Signore.
    Esulterò e gioirò per la tua grazia,
    perché hai guardato alla mia miseria. (Sal 30,7-8)

    Colletta
    O Dio, che rinnovi il mondo
    con i tuoi ineffabili sacramenti,
    fa' che la Chiesa si edifichi
    con questi segni delle realtà del cielo
    e non resti priva del tuo aiuto per la vita terrena.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Non si udranno più voci di pianto e grida di angoscia.
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 65,17-21

    Così dice il Signore:
    «Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra;
    non si ricorderà più il passato,
    non verrà più in mente,
    poiché si godrà e si gioirà sempre
    di quello che sto per creare,
    poiché creo Gerusalemme per la gioia,
    e il suo popolo per il gaudio.
    Io esulterò di Gerusalemme,
    godrò del mio popolo.
    Non si udranno più in essa
    voci di pianto, grida di angoscia.
    Non ci sarà più
    un bimbo che viva solo pochi giorni,
    né un vecchio che dei suoi giorni
    non giunga alla pienezza,
    poiché il più giovane morirà a cento anni
    e chi non raggiunge i cento anni
    sarà considerato maledetto.
    Fabbricheranno case e le abiteranno,
    pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 29 (30)

    R.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

    Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
    non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
    Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
    mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. R.

    Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
    della sua santità celebrate il ricordo,
    perché la sua collera dura un istante,
    la sua bontà per tutta la vita.
    Alla sera è ospite il pianto
    e al mattino la gioia. R.

    Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
    Signore, vieni in mio aiuto!
    Hai mutato il mio lamento in danza,
    Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

    Cercate il bene e non il male, se volete vivere,
    e il Signore sarà con voi. (Cf. Am 5,14)

    Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

    Vangelo
    Va', tuo figlio vive.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 4,43-54

    In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.
    Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
    Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va', tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
    Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
    Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

    Parola del Signore.

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