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mercoledì 27 maggio 2015

VEZ A CANÁ DE GALILEA Ju 4,45-46


4 commenti:

  1. D. MARIA TUROLDO - Vivi di noi
    Vivi di noi,
    sei
    la verità che non ragiona :

    un Dio che pena
    nel cuore dell'uomo.

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  2. . FAUSTI – Questo racconto conclude la prima parte del “libro dei segni” e apre alla seconda, nella quale si compie l'esodo definitivo, alla sequela di Gesù.
    Per questo ci darà piedi per camminare (Cap 5) pane e acqua per vivere (6 /7 / 8), luce per illuminare le nostre tenebre e condurci verso la libertà. (9/10). Al rifiuto da parte dei capi del popolo (10) il Signore risponderà con il dono della vita (11), che farà a prezzo della Sua morte (12).
    Dalla Giudea alla Samaria , il dono del Figlio passa alla Galilea, e si offre a ogni uomo che si confronta con i propri limiti, in termini di vita e di morte. Nessumo è estraneo a Dio. Anzi, solo chi non accampa meriti può ricevere ciò che è puro dono. Per tutti, vivere è credere all'amore con cui il Padre ama il Figlio . È lo stesso con cui è amato da ciascuno di noi. Conoscere questo è vita eterna.
    Il passo parallelo in Matteo 8, 5-13 sottolinea la fede nella Parola : essa, anche a distanza e in assenza di Gesù , fa ciò che dice.
    Si tratta del secondo segno, che specifica il significato del precedente, avvenuto pure a Cana (2). I due segni si illuminano a vicenda , dando un senso compiuto all'opera di Gesù : la Parola dà “il vino bello”, l'amore, e questo amore è la vita stessa di chi l'accoglie.

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  3. Antifona
    Io confido nel Signore.
    Esulterò e gioirò per la tua grazia,
    perché hai guardato alla mia miseria. (Sal 30,7-8)

    Colletta
    O Dio, che rinnovi il mondo
    con i tuoi ineffabili sacramenti,
    fa' che la Chiesa si edifichi
    con questi segni delle realtà del cielo
    e non resti priva del tuo aiuto per la vita terrena.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Non si udranno più voci di pianto e grida di angoscia.
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 65,17-21

    Così dice il Signore:
    «Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra;
    non si ricorderà più il passato,
    non verrà più in mente,
    poiché si godrà e si gioirà sempre
    di quello che sto per creare,
    poiché creo Gerusalemme per la gioia,
    e il suo popolo per il gaudio.
    Io esulterò di Gerusalemme,
    godrò del mio popolo.
    Non si udranno più in essa
    voci di pianto, grida di angoscia.
    Non ci sarà più
    un bimbo che viva solo pochi giorni,
    né un vecchio che dei suoi giorni
    non giunga alla pienezza,
    poiché il più giovane morirà a cento anni
    e chi non raggiunge i cento anni
    sarà considerato maledetto.
    Fabbricheranno case e le abiteranno,
    pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 29 (30)

    R.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

    Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
    non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
    Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
    mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. R.

    Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
    della sua santità celebrate il ricordo,
    perché la sua collera dura un istante,
    la sua bontà per tutta la vita.
    Alla sera è ospite il pianto
    e al mattino la gioia. R.

    Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
    Signore, vieni in mio aiuto!
    Hai mutato il mio lamento in danza,
    Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

    Cercate il bene e non il male, se volete vivere,
    e il Signore sarà con voi. (Cf. Am 5,14)

    Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

    Vangelo
    Va', tuo figlio vive.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 4,43-54

    In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.
    Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
    Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va', tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
    Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
    Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

    Parola del Signore.

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