CANTO DEL DIO NASCOSTO – S. KAROL WOJTYLA ...E parve ai cuori aperti, e parve ai cuori semplici, sparito all'ombra delle spighe. E quando per i bramosi discepoli si sgranarono le spighe Egli nel campo ancora più s'immerse. Imparate, diletti, vi prego, questo mio nascondiglio. Dove mi sono nascosto, lì perduro.
S. FAUSTI - “Chi semina gioisce con chi miete” Il tempo di Gesù è insieme semina e mietitura : Lui stesso è seme che produce frutto. Parola che i discepoli semineranno per il mondo. E' la medesima Parola che incontriamo qui ed ora, ascoltando il Suo dialogo con la donna. La semina, anche per noi oggi, coincide con la mietitura : chiunque accoglie la Parola, già gode del frutto di vita eterna. “Uno è chi semina...” Chi semina è sempre il Figlio, dono del Padre e seme di Vita. “Vi ho inviato a mietere” Con Gesù è iniziato il tempo finale, quello della mietitura . In Lui la nostra terra ha dato il suo frutto (Sal 67,7) : la Sua fatica e la sete dell'ora sesta lo ha reso seme che germina vita per il mondo intero (12,24). Il ministero dei discepoli sarà semplicemente “mietere”. A Lui la pena della semina, a noi la gioia del raccolto.
5/10 Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 10,1-12. In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio». Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città ».
CANTO DEL DIO NASCOSTO – S. KAROL WOJTYLA
RispondiElimina...E parve ai cuori aperti, e parve ai cuori semplici,
sparito all'ombra delle spighe.
E quando per i bramosi discepoli si sgranarono le spighe
Egli nel campo ancora più s'immerse.
Imparate, diletti, vi prego, questo mio nascondiglio.
Dove mi sono nascosto, lì perduro.
S. FAUSTI - “Chi semina gioisce con chi miete” Il tempo di Gesù è insieme semina e mietitura : Lui stesso è seme che produce frutto. Parola che i discepoli semineranno per il mondo.
RispondiEliminaE' la medesima Parola che incontriamo qui ed ora, ascoltando il Suo dialogo con la donna. La semina, anche per noi oggi, coincide con la mietitura :
chiunque accoglie la Parola, già gode del frutto di vita eterna.
“Uno è chi semina...” Chi semina è sempre il Figlio, dono del Padre e seme di Vita.
“Vi ho inviato a mietere” Con Gesù è iniziato il tempo finale, quello della mietitura .
In Lui la nostra terra ha dato il suo frutto (Sal 67,7) : la Sua fatica e la sete dell'ora sesta lo ha reso seme che germina vita per il mondo intero (12,24).
Il ministero dei discepoli sarà semplicemente “mietere”. A Lui la pena della semina, a noi la gioia del raccolto.
5/10 Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 10,1-12.
RispondiEliminaIn quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,
curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio».
Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite:
Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino.
Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città ».