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lunedì 26 ottobre 2015

"YO SOY LA LUZ DEL MUNDO" Ju 8,12-13


5 commenti:

  1. S. KAROL WOJTYLA - PENSANDO PATRIA -
    Quando penso "patria" esprimo me stesso,
    affondo le mie radici,
    è voce del cuore, frontiera segreta che da me si dirama
    verso gli altri,
    per abbracciare tutti, fino al passato più antico di ognuno .
    da questo emergo... quando penso "patria"
    quasi celando in me un tesoro.
    Mi chiedo come accrescerlo, come dilatare lo spazio che
    esso riempie.

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  2. Antifona
    Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita,
    un aggressore tutto il giorno mi opprime. (Sal 55,2)

    O Padre, che con il dono del tuo amore
    ci riempi di ogni benedizione, trasformaci in creature nuove,
    per essere preparati alla Pasqua gloriosa del tuo regno.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo
    Io muoio innocente.
    Dal libro del profeta Daniele
    Dn 13,41c–62

    In quei giorni, la moltitudine condannò Susanna a morte.
    Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me». E il Signore ascoltò la sua voce.
    Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele, il quale si mise a gridare: «Io sono innocente del sangue di lei!». Tutti si voltarono verso di lui dicendo: «Che cosa vuoi dire con queste tue parole?». Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: «Siete così stolti, o figli d'Israele? Avete condannato a morte una figlia d'Israele senza indagare né appurare la verità! Tornate al tribunale, perché costoro hanno deposto il falso contro di lei».
    Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha concesso le prerogative dell'anzianità». Daniele esclamò: «Separàteli bene l'uno dall'altro e io li giudicherò».
    Separàti che furono, Daniele disse al primo: «O uomo invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l'innocente. Ora, dunque, se tu hai visto costei, di': sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?». Rispose: «Sotto un lentìsco». Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Già l'angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti squarcerà in due».
    Allontanato questi, fece venire l'altro e gli disse: «Stirpe di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Così facevate con le donne d'Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figlia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità. Dimmi dunque, sotto quale albero li hai sorpresi insieme?». Rispose: «Sotto un léccio». Disse Daniele: «In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco, l'angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano, per tagliarti in due e così farti morire».
    Allora tutta l'assemblea proruppe in grida di gioia e benedisse Dio, che salva coloro che sperano in lui. Poi, insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di avere deposto il falso, fece loro subire la medesima pena che avevano tramato contro il prossimo e, applicando la legge di Mosè, li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 22 (23)
    R. Con te, Signore, non temo alcun male.
    Il Signore è il mio pastore:
    non manco di nulla.
    Su pascoli erbosi mi fa riposare,
    ad acque tranquille mi conduce.
    Rinfranca l'anima mia. R.

    Mi guida per il giusto cammino
    a motivo del suo nome.
    Anche se vado per una valle oscura,
    non temo alcun male, perché tu sei con me.
    Il tuo bastone e il tuo vincastro
    mi danno sicurezza. R.

    Davanti a me tu prepari una mensa
    sotto gli occhi dei miei nemici.
    Ungi di olio il mio capo;
    il mio calice trabocca. R.

    Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
    tutti i giorni della mia vita,
    abiterò ancora nella casa del Signore
    per lunghi giorni. R.


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  3. Acclamazione al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Io sono la luce del mondo, dice il Signore,
    chi segue me avrà la luce della vita. (Gv 8,12)

    Lode e onore a te, Signore Gesù!



    Vangelo
    Io sono la luce del mondo.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 8,12-20

    In quel tempo, Gesù parlò [ai farisei] e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
    Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me».
    Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».
    Gesù pronunziò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora.

    Parola del Signore.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Pensiamo ai nostri vizi, pensiamo alla nostra superbia, pensiamo al nostro spirito mondano: queste cose ci accecano, ci allontanano dalla luce di Gesù. Ma se noi iniziamo a pensare queste cose, non troveremo un muro, no, troveremo un’uscita, perché Gesù stesso dice che Lui è la luce, e anche: “Sono venuto al mondo non per condannare il mondo, ma per salvare il mondo” (cfr Gv 12,46-47). Gesù stesso, la luce, dice: “Abbi coraggio: lasciati illuminare, lasciati vedere per quello che hai dentro, perché sono io a portarti avanti, a salvarti. Io non ti condanno. Io ti salvo” (Omelia da Santa Marta, 6 maggio 2020)

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  4. S. FAUSTI - “Io sono la luce del mondo”, proclama Gesù nel tempio,
    dopo aver gridato di essere la sorgente della vita, che disseta chiunque crede in lui ( 7,37).
    Gesù si è rivelato nel simbolo delle nozze e del vino, del tempio e del vento, dell'acqua e del pane ;ora si proclama luce.
    Lui, nel quale si compiono le nozze tra Dio e l'uomo, è sorgente di vino (2,1-10) ,vento (3,8), acqua e pane (3,34) ,perchè lui stesso, Figlio di Dio e Figlio dell'uomo, ha in sé la vita (1,4 – 5,26) ed è la luce degli uomini (1,4s 9). Tutto ciò che esiste parla di lui,
    perchè tutto è fatto per mezzo di lui e in lui ha la sua consistenza.
    La luce non solo è principio di creazione, che fa uscire il cosmo dal nulla :
    come fa esistere, così fa vedere, conoscere e gioire di tutto.
    Vedere la luce vuol dire uscire dalle tenebre e venire alla luce :
    vedendo Gesù, il Figlio, noi nasciamo alla nostra realtà di figli di Dio.
    Nel cap. 3 si parla di una nascita “dall'alto” : è l'illuminazione di chi contempla l'amore del Padre nel Figlio, donato per la vita del mondo. In lui veniamo alla luce come figli, che conoscono l'amore da cui vengono e di cui vivono.
    “Gesù luce del mondo” è come il titolo del cap. 8.
    La forma non è quella di un dialogo sereno, come quando due cercano la verità , è piuttosto una lotta tra la verità che si propone come luce e la menzogna che si oppone come tenebra : è l'incontro-scontro tra l'offerta e il rifiuto della vita.
    Il cap. 8 presenta un corpo a corpo tra il Figlio, che è verità luce vita e i suoi fratelli ancora chiusi nella menzogna, schiavi nelle tenebre di morte. E' un resoconto teologico di ciò che è avvenuto tra Gesù e i suoi contemporanei, offerto alla chiesa di Giovanni
    perchè non si scoraggi se deve affrontare le stesse incomprensioni e opposizioni. Più in profondità possiamo dire che il testo , come al solito, riproduce ciò che avviene in chi ascolta la Parola : nell'interlocutore si scatenano le resistenze delle tenebre che vengono squarciate ,perchè lui stesso possa diventare luce.

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  5. Vedere i commenti "TESTIMONIO DE MÍ" Ju 8,14-15

    "EL PADRE DA TESTIMONIO DE MI" Ju 8,16 - 18

    "NI A MÍ NI A MI PADRE" Ju 8, 19 - 20

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