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martedì 30 agosto 2016

"EL MUNDO SEPA QUE YO AMO " Ju 14,30-31


3 commenti:

  1. S. FAUSTI – La rivelazione di Gesù volge al termine, perchè è completa .
    Non c'è nulla da aggiungere all'amore estremo.
    La Parola sta per tornare al Suo silenzio divino.
    Ma il Signore, grazie al Vangelo, parlerà sempre con noi ; grazie allo Spirito, potremo comprendere, ricordare e vivere ciò che ha detto.
    Il capo del mondo, usurpatore, sta venendo per prendere Gesù e innalzarLo sulla croce.
    La tenebra non ha nulla in comune con la luce e non può nulla contro di essa.
    Presto la menzogna sarà sbugiardata dalla verità,la morte vinta dalla vita.
    Il capo di questo mondo sarà sconfitto dalla propria vittoria.
    Gesù entra nella tenebra per illuminarla . Dona la vita a chi gliela ruba.
    Così “il mondo” che lo rifiuta perché non l'ha visto né conosciuto, può finalmente conoscere quanto Dio lo ama ed essere attirato a Lui.
    Il comando del Padre per il Figlio è esporre, disporre e deporre la vita a favore dei fratelli .Gesù lo dice : “nessuno la toglie da me, ma io la depongo da me stesso . Ho il potere di deporla e ho il potere di prenderla di nuovo.Questo comando presi dal Padre mio”(10,18).
    La croce, ormai imminente, è azione libera del Figlio , che compie il comando d'amore del Padre e rivela la gloria di Dio.
    “Destatevi, andiamo da qui” sono le stesse parole che Gesù dice prima di essere arrestato (Marco14,42).
    Il Signore dice ai discepoli di destarsi . Attraverso il comando dell'amore, li associa al Suo andarsene da questo mondo al Padre.
    Con queste parole il discorso di Gesù esce simbolicamente da Cenacolo e si proietta fuori ,nello spazio e nel tempo. Si rivolge alla comunità futura che, come tralcio unito alla vite, prolungherà nel mondo la presenza feconda del suo Signore.

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  2. S. GIOV. PAOLO II - “ALZATEVI, ANDIAMO!”Iniziando da Abramo, la fede di ogni suo figlio comporta il costante superamento di ciò che è caro,proprio, conosciuto bene,per aprirsi allo spazio dell'ignoto, basandosi sulla comune verità e sul comune futuro di noi tutti in Dio.
    Tutti siamo invitati a prendere parte a questo processo di superamento della cerchia conosciuta, quella più vicina ,siamo invitati a volgerci verso quel Dio che in Gesù Cristo ha superato Se stesso “Abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia” (Ef 2,14), per ricondurci a Sè mediante la Croce.
    Gesù Cristo vuole dire : fedeltà alla chiamata da parte del Padre, cuore aperto verso ogni uomo che si incontra, cammino in cui può non esserci neppure”dove posare il capo” (Mt8,20), e infine Croce, per mezzo della quale giungere alla vittoria della Resurrezione.
    Questo è Cristo, Colui che procede intrepido e non si lascia fermare prima di aver tutto compiuto, prima di essere salito al Padre Suo e Padre Nostro (Gv 20,17), Colui che è lo Stesso ieri, oggi e sempre” (Eb 13,8).
    Mentre si avvicina a quella che Egli vede come la “Sua ora (Gv 7,20), è Cristo Stesso a parlare di Abramo con un'espressione che desta sorpresa e stupore in chi L'ascolta: “Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno, lo vide e se ne rallegrò” (Gv 8,56).
    Qual è la fonte della gioia di Abramo? Non è forse la previsione dell'Amore e del Coraggio con cui questo suo figlio secondo la carne, il nostro Signore e Salvatore Gesù,sarebbe andato fino in fondo per compiere la Volontà del Padre? (Eb10,7).E' proprio negli eventi della passione del Signore che troviamo il più toccante riferimento al mistero di Abramo, che, sorretto dalla fede, lascia la sua città e la sua patria e parte verso l'ignoto, e soprattutto di Abramo che , con cuore angosciato, conduce sul Monte Moria il figlio tanto atteso e tanto amato per offrirlo in sacrificio.
    Quando giunse la “Sua ora”, Gesù disse a coloro che erano con Lui nell'orto del Getzemni, Pietro, Giacomo e Giovanni, i discepoli particolarmente amati : “Alzatevi, andiamo!” (Mc 14,42) .
    Non era Lui Solo a dover andare verso l'adempimento della Volontà del Padre, ma anch'essi con Lui. Questo invito : “alzatevi, andiamo!” viene rivolto in modo particolare a noi Vescovi, Suoi Amici prediletti. ..Mentre chiede, egli offre l'aiuto necessario.

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  3. Antifona
    Lodate il nostro Dio,
    voi che lo temete, piccoli e grandi,
    perché si è compiuta la salvezza,
    la forza e il regno del nostro Dio
    e la potenza del suo Cristo. Alleluia. (Cf. Ap 19,5; 12,10)

    Colletta
    O Padre, che nella risurrezione di Cristo tuo Figlio
    ci rendi creature nuove per la vita eterna,
    dona a noi, tuo popolo, di perseverare nella fede e nella speranza,
    perché non dubitiamo che si compiano le tue promesse.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    Riferirono alla Chiesa quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 14,19-28

    In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.
    Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché - dicevano - dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
    Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l'opera che avevano compiuto.
    Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 144 (145)
    R. I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.
    Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
    e ti benedicano i tuoi fedeli.
    Dicano la gloria del tuo regno
    e parlino della tua potenza. R.

    Per far conoscere agli uomini le tue imprese
    e la splendida gloria del tuo regno.
    Il tuo regno è un regno eterno,
    il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.

    Canti la mia bocca la lode del Signore
    e benedica ogni vivente il suo santo nome,
    in eterno e per sempre. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Cristo doveva patire e risorgere dai morti,
    ed entrare così nella sua gloria. (Cf. Lc 24,46.26)

    Alleluia.

    Vangelo
    Vi do la mia pace.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 14,27-31a

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
    «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
    Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
    Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

    Parola del Signore.

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