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lunedì 29 agosto 2016

"ME VOY" Ju 14,28-29


3 commenti:

  1. S. FAUSTI - “Me ne vado e vengo da voi”:Gesù di nuovo tranquillizza i suoi , dicendo che il Suo andarsene è un venire a noi in modo nuovo.
    Chi ama Gesù , gioisce del Suo ritorno al Padre .
    Vede la Croce come compimento dell'Amore.
    “Il Padre è più grande di me” : il Figlio e il Padre sono uguali . Il Padre è più grande in due sensi : primo perché è l'origine del Figlio, secondo perché chi ama considera l'amato più di sé.
    Qui, essendo il Figlio che parla, afferma la grandezza del Padre.
    La parola di Gesù anticipa l'evento perché, quando avverrà, possiamo leggerlo alla sua luce.
    Allora crederemo che Lui è il Signore della storia : sa ciò che fa e fa ciò che sa , dirigendo tutto secondo il Suo Amore per noi. (Ez 33,33).

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  2. Antifona
    Lodate il nostro Dio,
    voi che lo temete, piccoli e grandi,
    perché si è compiuta la salvezza,
    la forza e il regno del nostro Dio
    e la potenza del suo Cristo. Alleluia. (Cf. Ap 19,5; 12,10)

    Colletta
    O Padre, che nella risurrezione di Cristo tuo Figlio
    ci rendi creature nuove per la vita eterna,
    dona a noi, tuo popolo, di perseverare nella fede e nella speranza,
    perché non dubitiamo che si compiano le tue promesse.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    Riferirono alla Chiesa quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 14,19-28

    In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.
    Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché - dicevano - dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
    Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l'opera che avevano compiuto.
    Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 144 (145)
    R. I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.
    Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
    e ti benedicano i tuoi fedeli.
    Dicano la gloria del tuo regno
    e parlino della tua potenza. R.

    Per far conoscere agli uomini le tue imprese
    e la splendida gloria del tuo regno.
    Il tuo regno è un regno eterno,
    il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.

    Canti la mia bocca la lode del Signore
    e benedica ogni vivente il suo santo nome,
    in eterno e per sempre. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Cristo doveva patire e risorgere dai morti,
    ed entrare così nella sua gloria. (Cf. Lc 24,46.26)

    Alleluia.

    Vangelo
    Vi do la mia pace.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 14,27-31a

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
    «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
    Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
    Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

    Parola del Signore.

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  3. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Vi lascio la pace: Gesù dimostra che la mitezza è possibile. Lui l’ha incarnata proprio nel momento più difficile; e desidera che ci comportiamo così anche noi, che siamo gli eredi della sua pace. Ci vuole miti, aperti, disponibili all’ascolto, capaci di disinnescare le contese e di tessere concordia. Questo è testimoniare Gesù e vale più di mille parole e di tante prediche. La testimonianza di pace. Chiediamoci se, nei luoghi dove viviamo, noi discepoli di Gesù ci comportiamo così: allentiamo le tensioni, spegniamo i conflitti? Siamo anche noi in attrito con qualcuno, sempre pronti a reagire, a esplodere, o sappiamo rispondere con la non violenza, sappiamo rispondere con gesti e parole di pace? Come reagisco io? Ognuno se lo domandi. Certo, questa mitezza non è facile: quanta fatica si fa, ad ogni livello, a disinnescare i conflitti! Qui ci viene in aiuto la seconda frase di Gesù: vi do la mia pace. Gesù sa che da soli non siamo in grado di custodire la pace, che ci serve un aiuto, un dono. La pace, che è impegno nostro, è prima di tutto dono di Dio. Gesù infatti dice: «Vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» (v. 27). Che cos’è questa pace che il mondo non conosce e il Signore ci dona? Questa pace è lo Spirito Santo, lo stesso Spirito di Gesù. È la presenza di Dio in noi, è “la forza di pace” di Dio. (Regina caeli, 22 maggio 2022)

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