S. FAUSTI - “Avere “ i comandi di Gesù significa farli propri e viverli. Ascoltare la parola e non osservarla è l'empietà denunciata dai profeti Nel v. 15 Gesù dice che chi Lo ama osserva i Suoi comandi, qui dice che chi osserva i Suoi comandi ,Lo ama . L'amore è principio e fine dell'osservare i Suoi comandi : se l'amore fa vivere come Lui, vivere come Lui realizza l'amore. Il Padre ama tutti gli uomini, anche se Lo ignorano e lo rifiutano . Ma solo chi ama il Figlio e osserva i Suoi comandi, ha il Figlio dentro di sé e sperimenta l'amore del Padre verso di Lui. Accettare l'amore gratuito del Padre è l'atto di libertà che ci fa essere ciò che siamo : figli che amano perchè amati. Pure il Figlio ci ama da sempre, come il Padre, anche se Lo rinneghiamo come Pietro e Lo tradiamo come Giuda. Il fatto che ci ami così, ci permetterà di fare esperienza del Suo amore per noi. Solo chi ama conosce l'amore con cui è amato. Senza amore per Gesù , non c'è conoscenza né di Lui, né del Padre, né dello Spirito: “Chi non ama non ha conosciuto Dio , perchè Dio è Amore” 1Gv 4,8
LETTURA DEL GIORNO Dagli Atti degli Apostoli At 14,5-18
In quei giorni, a Icònio ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi di aggredire e lapidare Paolo e Bàrnaba; essi lo vennero a sapere e fuggirono nella città della Licaònia, Listra e Derbe, e nei dintorni, e là andavano evangelizzando. C'era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. Egli ascoltava Paolo mentre parlava e questi, fissandolo con lo sguardo e vedendo che aveva fede di essere salvato, disse a gran voce: «Àlzati, ritto in piedi!». Egli balzò in piedi e si mise a camminare. La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, si mise a gridare, dicendo, in dialetto licaònio: «Gli dèi sono scesi tra di noi in figura umana!». E chiamavano Bàrnaba «Zeus» e Paolo «Hermes», perché era lui a parlare. Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all'ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: «Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che tutte le genti seguissero la loro strada; ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge per stagioni ricche di frutti e dandovi cibo in abbondanza per la letizia dei vostri cuori». E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall'offrire loro un sacrificio.
VANGELO DEL GIORNO Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 14,21-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l'Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito. Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
PAROLE DEL SANTO PADRE Lo Spirito Santo non ci rende solo capaci di sperare, ma anche di essere seminatori di speranza, di essere anche noi – come Lui e grazie a Lui – dei “paracliti”, cioè consolatori e difensori dei fratelli, seminatori di speranza. Un cristiano può seminare amarezze, può seminare perplessità, e questo non è cristiano, e tu se fai questo non sei un buon cristiano. Semina speranza: semina olio di speranza, semina profumo di speranza e non aceto di amarezza e di dis-speranza. (Udienza generale, 31 maggio 2017) ---> "IREMOS A ÉL" Ju 14,22-23 "LES DEJO LA PAZ" Ju 14,24-27
Il Discepolo che Gesù amava, certo è chi ne ha parlato come nessun altro:(1Gv 4,11-16) "Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.
S. FAUSTI - “Avere “ i comandi di Gesù significa farli propri e viverli. Ascoltare la parola e non osservarla è l'empietà denunciata dai profeti Nel v. 15 Gesù dice che chi Lo ama osserva i Suoi comandi, qui dice che chi osserva i Suoi comandi ,Lo ama .
RispondiEliminaL'amore è principio e fine dell'osservare i Suoi comandi : se l'amore fa vivere come Lui, vivere come Lui realizza l'amore.
Il Padre ama tutti gli uomini, anche se Lo ignorano e lo rifiutano .
Ma solo chi ama il Figlio e osserva i Suoi comandi, ha il Figlio dentro di sé e
sperimenta l'amore del Padre verso di Lui.
Accettare l'amore gratuito del Padre è l'atto di libertà che ci fa essere ciò che siamo :
figli che amano perchè amati.
Pure il Figlio ci ama da sempre, come il Padre, anche se Lo rinneghiamo come Pietro e Lo tradiamo come Giuda.
Il fatto che ci ami così, ci permetterà di fare esperienza del Suo amore per noi.
Solo chi ama conosce l'amore con cui è amato.
Senza amore per Gesù , non c'è conoscenza né di Lui, né del Padre, né dello Spirito: “Chi non ama non ha conosciuto Dio , perchè Dio è Amore” 1Gv 4,8
LETTURA DEL GIORNO
RispondiEliminaDagli Atti degli Apostoli At 14,5-18
In quei giorni, a Icònio ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi di aggredire e lapidare Paolo e Bàrnaba; essi lo vennero a sapere e fuggirono nella città della Licaònia, Listra e Derbe, e nei dintorni, e là andavano evangelizzando.
C'era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. Egli ascoltava Paolo mentre parlava e questi, fissandolo con lo sguardo e vedendo che aveva fede di essere salvato, disse a gran voce: «Àlzati, ritto in piedi!». Egli balzò in piedi e si mise a camminare. La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, si mise a gridare, dicendo, in dialetto licaònio:
«Gli dèi sono scesi tra di noi in figura umana!».
E chiamavano Bàrnaba «Zeus» e Paolo «Hermes», perché era lui a parlare.
Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all'ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: «Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che tutte le genti seguissero la loro strada; ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge per stagioni ricche di frutti e dandovi cibo in abbondanza per la letizia dei vostri cuori». E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall'offrire loro un sacrificio.
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 14,21-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l'Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito.
Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Lo Spirito Santo non ci rende solo capaci di sperare, ma anche di essere seminatori di speranza, di essere anche noi – come Lui e grazie a Lui – dei “paracliti”, cioè consolatori e difensori dei fratelli, seminatori di speranza. Un cristiano può seminare amarezze, può seminare perplessità, e questo non è cristiano, e tu se fai questo non sei un buon cristiano. Semina speranza: semina olio di speranza, semina profumo di speranza e non aceto di amarezza e di dis-speranza. (Udienza generale, 31 maggio 2017)
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"IREMOS A ÉL" Ju 14,22-23
"LES DEJO LA PAZ" Ju 14,24-27
Il Discepolo che Gesù amava, certo è chi ne ha parlato come nessun altro:(1Gv 4,11-16)
RispondiElimina"Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.