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mercoledì 17 agosto 2016

"YO ESTOY EN MI PADRE" Ju 14,20


2 commenti:

  1. S. FAUSTI - “Quel giorno” , nell'Antico Testamento , è quello in cui il Signore viene, rivelando la Sua gloria e salvando l'uomo. E' il giorno della risurrezione, quando il Risorto si farà vedere ai discepoli che accoglieranno il Suo Spirito. E' il giorno definitivo in cui, finita la notte, inizia la Luce
    senza tramonto.
    Nel giorno di Pasqua conosceremo che Gesù è nel Padre , che Lo ama e Lo fa risorgere , conosceremo pure che noi siamo nel Figlio, perchè ci ha amato e ha dato la Sua Vita per noi ; conosceremo infine che Lui è in noi, perchè Lo amiamo e osserviamo le Sue parole.
    Attraverso l'immanenza reciproca di noi nel Figlio e del Figlio in noi, conosciamo che il Figlio è nel Padre e il Padre è nel Figlio.
    “Nessuno conosce chi è il Figlio se non il Padre e chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”. (Lc 10,22)
    In quel giorno parteciperemo della conoscenza d'amore che c'è tra Padre e Figlio : avremo parte alla Vita di DIO.

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  2. VANGELO (Mt 20,1-16)
    Sei invidioso perché io sono buono?
    + Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
    «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: "Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò". Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: "Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?". Gli risposero: "Perché nessuno ci ha presi a giornata". Ed egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna".
    Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori e da' loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi". Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: "Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo".
    Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: "Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?".
    Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
    Parola del Signore.

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