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mercoledì 14 settembre 2016

"AMENSE LOS UNOS A LOS OTROS" Ju 15,12-13



5 commenti:

  1. S. FAUSTI – Per dimorare nel Suo Amore, bisogna osservare i Suoi comandi che si riducono a
    uno : l'amore fraterno, che resta dimezzato fino a quando non è reciproco.
    L'Amore che Gesù ha mostrato verso di noi sulla Croce è la sorgente del nostro amore verso gli altri : uno può amare se e come è amato.
    Come Gesù ha dimorato nell'Amore del Padre amando i fratelli, così noi dimoriamo nel Suo Amore di Figlio facendo altrettanto.
    Il comando di amare Dio diventa comando di amare l'uomo. Infatti amore per Dio e amore per l'uomo sono un'unica realtà, come l'Amore del Figlio verso il Padre e verso di noi è lo stesso Amore del Padre verso il Figlio e verso di noi.
    L'Amore è Uno solo ; è Dio. E mette in comunione tutti.
    Si parla di amore gli uni verso gli altri.
    L'amore infatti è gioia solo nella reciprocità. Essa da sempre c'è in Dio ; noi siamo chiamati ad averla tra di noi, rendendo presente Dio sulla terra.
    L'apice dell' amore sta nel porre la propria vita a favore dell'amato.
    Gesù ci considera amici. Anche quando eravamo suoi nemici, traditori come Giuda o rinnegatori come Pietro, ci ha mostrato il Suo Amore , gratuito e indubitabile.
    Proprio così, da nemici che eravamo, possiamo diventare Suoi amici.

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    Risposte

    1. Prima Lettura
      È parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.

      Dagli Atti degli Apostoli
      At 15,22-31

      In quei giorni, agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli.
      E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilicia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d'accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
      Quelli allora si congedarono e scesero ad Antiòchia; riunita l'assemblea, consegnarono la lettera. Quando l'ebbero letta, si rallegrarono per l'incoraggiamento che infondeva.

      Parola di Dio.
      Salmo Responsoriale

      Dal Sal 56 (57)

      R. Ti loderò fra i popoli, Signore.
      Oppure:
      R. Alleluia, alleluia, alleluia.

      Saldo è il mio cuore, o Dio,
      saldo è il mio cuore.
      Voglio cantare, voglio inneggiare:
      svégliati, mio cuore,
      svegliatevi arpa e cetra,
      voglio svegliare l'aurora. R.

      Ti loderò fra i popoli, Signore,
      a te canterò inni fra le nazioni:
      grande fino ai cieli è il tuo amore
      e fino alle nubi la tua fedeltà.
      Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
      su tutta la terra la tua gloria. R.

      Acclamazione al Vangelo

      Alleluia, alleluia.

      Vi ho chiamato amici, dice il Signore,
      perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
      l’ho fatto conoscere a voi. (Gv 15,15b)

      Alleluia.

      Vangelo
      Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

      Dal Vangelo secondo Giovanni
      Gv 15,12-17

      In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
      «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
      Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
      Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

      Parola del Signore.

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    2. Le Parole dei Papi

      Gli uomini, eletti eternamente dal Padre nel Figlio diletto, trovano in Cristo la Via per raggiungere il loro fine di figli adottivi. A Lui si uniscono diventando suo Corpo. Per Lui risalgono al Padre come un solo «insieme» con le cose della terra e del cielo.

      Questo disegno divino trova la sua attuazione storica quando Gesù istituisce la Chiesa, che prima annunzia e poi fonda con il sacrificio del suo sangue e il mandato conferito agli Apostoli di pascere il suo gregge. […]

      Per la realizzazione di questa comunione degli uomini in Cristo eternamente voluta da Dio, ha un'importanza essenziale il comandamento che Gesù stesso definisce «il mio comandamento». Egli lo chiama «un comandamento nuovo»: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri». «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati».

      Il comandamento di amare Dio sopra ogni cosa, e il prossimo come se stessi, ha le sue radici nell'Antico Testamento. Ma Gesù lo sintetizza, lo formula in parole scultoree, vi dà un significato nuovo, come segno dell'appartenenza a Lui da parte dei suoi seguaci. «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avrete amore gli uni per gli altri». Cristo stesso è il vivo modello e costituisce la misura di quell'amore di cui parla nel suo comandamento: «Come io vi ho amato». (San Giovanni Paolo II - Udienza generale, 15 gennaio 1992)
      - Queste parole, pronunciate durante l’Ultima Cena, riassumono tutto il messaggio di Gesù; anzi, riassumono tutto ciò che Lui ha fatto: Gesù ha dato la vita per i suoi amici. Amici che non lo avevano capito, che nel momento cruciale lo hanno abbandonato, tradito e rinnegato. Questo ci dice che Egli ci ama pur non essendo noi meritevoli del suo amore: così ci ama Gesù! ( P. Francesco Regina coeli, 10 maggio 2015)

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  2. ----> continua:
    "YO ELEGI A USTEDES" Ju 15,16-17
    "YO LOS ELEGÍ DE ÉL" Ju 15,18-19

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  3. Ecco ora il riferimento per la valutazione del nostro conformarci a Cristo! ”Che vi amiate gli uni gli altri come Io ho amato voi!” Egli ha dato la Vita per liberarci tutti dalla perdizione, ora a noi l'annunciare la Sua Salvezza ,la Sua Signoria ! Continuare a portare il Lieto messaggio dell'Amore del Padre , oggi più che mai necessario, in un mondo in cui l'amore viene considerato un sentimento, un rincorrere la gioia per impadronirci di ciò che di bello e di utile si trovi sul nostro cammino. L'Amore è , invece, dono di vita, una scelta di vita, l'essere per l'altro, anche se diverso da noi, anche se ci offende, offrire ciò di cui ha bisogno, prima che ciò che serve a noi stessi,
    E la gioia è la conseguenza di tale scelta, secondo la promessa di Gesù.
    Ciò implica scelte scomode e destabilizzanti , dice Gesù allo scriba che voleva seguirlo :”Il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo” e Lo poserà sul duro legno della Croce, per tutti noi!.
    S. Paolo incoraggia e convince alla sequela :”Poichè l'Amore di Cristo ci spinge, al pensiero che Uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti .Ed Egli è morto per tutti perchè quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per Colui che è Morto e Risuscitato per loro....Quindi se uno è in Cristo è una creatura nuova, le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove” (2 Cor 514-17).

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