S. FAUSTI - “Il Corpo di Gesù”, Santuario fatto non da mani di uomo,è l'offerta che Dio fa di sé agli uomini: è il Verbo diventato Carne,Sua tenda tra noi (1,14). Da noi distrutto, risorgerà in tre giorni (2,19-22). Infatti Colui che ha offerto la Vita, ha il potere di darla e rieverla di nuovo (10,17). Anche qui, come al solito, nel Vangelo di Giovanni ogni Parola è una finestra aperta su tutto il Vangelo. Ora che siamo nel finale,è possibile rilevarlo : nel Corpo di Gesù, carne del Verbo è contenuta tutta la narrazione di Dio. Questa scena forma un dittico con la precedente, quasi un contrappunto tra ciò che i nemici e gli amici fanno al “Corpo di Gesù”. I nemici l'hanno messo in croce, abbeverato di aceto e trafitto ; in risposta dona loro vesti e Spirito, Sangue e Acqua. Oltre la madre, cosa offrirà agli amici che Lo levano, accolgono e depongono avvolto di lini e profumi? Ciò che avviene al Corpo dell'Agnello tra la Sua morte e la Sua Resurrezione è preparazione al cammino pasquale, all'esodo definitivo , il Signore della vita e dell'amore entra negli inferi e affronta le tenebre della morte, stipendio del peccato. Come il Santuario di Dio è figura del Corpo del Figlio, così la Pasqua antica prefigura quella nuova. Il Suo Corpo, dato per noi, è la nuova Pasqua. In essa avviene la nostra liberazione e inizia il riposo del Signore. Infatti è anche sabato quel giorno.
CANTO AL VANGELO ALLELUJA Gal 6,14 " Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo" Alleluja Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,30-37. In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà». Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni. Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?». Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Traduzione liturgica della Bibbia
Meditazione del giorno : Sant'Ireneo di Lione « Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me »
S. FAUSTI - “Il Corpo di Gesù”, Santuario fatto non da mani di uomo,è l'offerta che Dio fa di sé agli uomini: è il Verbo diventato Carne,Sua tenda tra noi (1,14).
RispondiEliminaDa noi distrutto, risorgerà in tre giorni (2,19-22).
Infatti Colui che ha offerto la Vita, ha il potere di darla e rieverla di nuovo (10,17).
Anche qui, come al solito, nel Vangelo di Giovanni ogni Parola è una finestra aperta su tutto il Vangelo. Ora che siamo nel finale,è possibile rilevarlo : nel Corpo di Gesù, carne del Verbo è contenuta tutta la narrazione di Dio.
Questa scena forma un dittico con la precedente, quasi un contrappunto tra ciò che i nemici e gli amici fanno al “Corpo di Gesù”.
I nemici l'hanno messo in croce, abbeverato di aceto e trafitto ; in risposta dona loro vesti e Spirito,
Sangue e Acqua.
Oltre la madre, cosa offrirà agli amici che Lo levano, accolgono e depongono avvolto di lini e profumi?
Ciò che avviene al Corpo dell'Agnello tra la Sua morte e la Sua Resurrezione è preparazione al cammino pasquale, all'esodo definitivo , il Signore della vita e dell'amore entra negli inferi e affronta le tenebre della morte, stipendio del peccato.
Come il Santuario di Dio è figura del Corpo del Figlio, così la Pasqua antica prefigura quella nuova.
Il Suo Corpo, dato per noi, è la nuova Pasqua.
In essa avviene la nostra liberazione e inizia il riposo del Signore.
Infatti è anche sabato quel giorno.
CANTO AL VANGELO ALLELUJA Gal 6,14
RispondiElimina" Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo" Alleluja
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,30-37.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà».
Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?».
Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:
«Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Traduzione liturgica della Bibbia
Meditazione del giorno : Sant'Ireneo di Lione
« Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me »